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Oggi è la vigilia di Natale fra poco saranno tutti qui a casa mia. Per fortuna abbiamo fatto un incantesimo estensivo per il salotto e sistemato le camere per gli ospiti. Nervi sta preparando la cena con l'aiuto di Kreacher, l'elfo domestico che Harry ha ereditato dal suo padrino Sirius Black ed in più sono venuti un paio di elfi dal Manor dei Karkaroff.

Ieri mi hanno consegnato il quadro incantato del nonno. Rivederlo sorridente dietro i suoi occhiali a mezzaluna, con quegli occhi così simili ai miei, mi ha fatto emozionare. Non ho molti ricordi di Natale legati a lui e me ne dispiaccio. Ad essere sincera quasi tutti i Natali che ricordo li ho passati con la famiglia Nathe ed in questi ultimi anni con Harry e gli Weasley. Questo sarà il primo Natale qui a casa mia; come suona bene: casa mia. In realtà dovrei dire nostra, visto che ormai Frederick si è stabilito qui da me, da quando sono stata dimessa dall'ospedale. Noi non abbiamo parlato di cosa siamo o non siamo. Di fatto siamo una coppia, abitiamo insieme, dormiamo insieme, certo non abbiamo ancora fatto l'amore, ma penso sia dovuto al fatto che entrambi ci stiamo conoscendo. Ci siamo detestati per così tanto tempo che sembra assurdo essere così complici e vicini. Io però non ci penso e mi godo tutti i nostri momenti: le risate, i baci e quell'affetto che diventa ogni giorno più forte e tangibile.

Nel pomeriggio arriverà Hope con il suo fidanzato Roger Moor; quando l'ho sentita prima via camino non mi è sembrata tanto entusiasta all'idea di portarselo dietro. Con tutto quello che è successo non abbiamo avuto modo di parlare. Lei è stata molto impegnata in questo mese per poter venire da me per le feste, mentre Steven abita qui già da una settimana insieme a Franz.

Vivere di nuovo sotto lo stesso tetto con Steven è stato bello ed emozionante al tempo stesso, mi è sembrato di tornare ragazzina quando la sera ci nascondevamo in una delle camere e parlavamo fino a notte fonda.

L'abbiamo fatto anche l'altra sera, mentre i fratelli Karkaroff erano andati a trovare il padre in ospedale. Steven finalmente mi ha raccontato di come ha conosciuto Franz. Dicendomi di come quel diciassette settembre era arrivato allo studio di famiglia per sconvolgerli il cuore e la vita. Suo padre aveva deciso di prendere un giovane stagista per affiancarlo. Steven stava attraversando da tempo un periodo complicato, era solo da un paio d'anni e non aveva trovato la persona giusta. Lui era un romantico, credeva nel grande amore, in quello che ti faceva battere il cuore. Era sempre stato innegabilmente bello ed affascinante fin da ragazzino. Alto, biondo con i capelli lunghi temuti spesso in una coda scomposta e due occhi azzurri e sinceri. Sfoggiava un fisico atletico anche se non palestrato ed amava vestirsi casual, alla maniera babbana.

Le avventure non gli erano mai mancate, né con donne né con uomini, ma era rimasto scottato dall'ultimo suo amore. Era un giocatore di Quiddich di una famosa squadra americana, che per la stampa ed il mondo era etero, ma che in realtà non lo era affatto. Alla fine Steven si era ritrovato a dover fare i conti con quelle menzogne che lo stavano portando all'autodistruzione. Eravamo state Hope ed io a convincerlo a prendesi una pausa prima di andare a lavorare con il padre e a godersi la vita viaggiando in giro per il sud-est asiatico. Quel viaggio gli aveva fatto bene, aveva ritrovato il suo centro ed ora era pronto ad un grande amore, a quello con la A maiuscola, senza se e senza ma.

Mi racconta che quel giorno era arrivato in ufficio con qualche minuto di ritardo ed era stato trattenuto da suo padre, che voleva parlargli del nuovo stagista e sopratutto di me.

Paul, il padre di Hope e Steve, mi aveva fatto da genitore insieme alla moglie da quando i mie erano morti in un incidente stradale quando avevo solo dieci anni. Lui è la figura più simile ad un padre che io abbai mai avuto, insieme a Severus ovviamente.

Steven era entrato distrattamente in ufficio mentre rispondeva a suo padre che non si doveva preoccupare per me e si era scontrato con il nuovo stagista: Franz Karkaroff.

Franz era non molto alto di statura, moro con i capelli corti, di corporatura mingherlina. Indossava quel giorno un completo formale grigio, con una cravatta verde-argento e due occhi grigi tendente al verde, luminosissimi. Si era scusato subito presentandosi e Steven l'aveva buttatta sul ridere, ma mi aveva confessato che quando l'aveva visto aveva perso un battito. Quel ragazzino solo col suo sorriso e quei due occhi incredibilmente belli l'aveva messo al tappeto. Il suo cuore era sconvolto, Franz Karkaroff era stato il suo colpo di fulmine personale. Steven mi aveva inoltre confessato di aver pregato tutti i maghi del mondo che fosse gay e che in quei primi giorni fece di tutto per far capitolare il bel moretto a suoi piedi. Io me lo immaginavo mentre gli ronzava intorno con i suoi jeans attillatissimi e le camicie cucite addosso. Il povero Franz non aveva scampo, anche se non fosse stato gay lo sarebbe diventato di sicuro. Poi lui aveva iniziato con me ed i terzo grado su Frederick. Io cercavo di glissare ma non avvero via d'uscita e gli ho raccontato tutto.

Alla fine avevamo riso insieme a crepapelle quando io ho affermato "Beh direi che i fratelli Karkaroff sono affascinanti -oltre ogni previsione-".

Stavo ripensando a tutto questo quando dal camino appaiono delle fiamme verdi dalle quali ne esce Frederick.

Pantalone di velluto nero di alta sartoria, camicia bianca senza cravatta che si intravede da sotto una giacca sempre di velluto ma rosso scuro con lo stemma di famiglia. I capelli indomabili ed un sorriso capace di far resuscitare i morti. "Buona vigilia raggio di luna, sono qui per invitarti a pranzo" mi dice venendomi incontro con un sorriso che gli parte direttamente dagli occhi scuri. Mi si avvicina e mi porge una busta. "Potresti indossare questo, dobbiamo andare, ci aspettano." mi dice gioioso schioccandomi un bacio a fior di labbra. Io che ho imparato a non replicare alle sue sorprese mi dirigo in camera per cambiarmi. Nel pacchetto trovo un abitino di cashmere rosso ciliegia, delizioso. Indosso delle autoreggenti di pizzo nero con i miei stivali neri a tacco alto. Completo il tutto con il mio cappotto bianco ed una sciarpa che si intona. Afferro una pochette nera e sono pronta. Esco di camera e sembra deluso di non poter vedere il vestito, ma lo dissimula con abilità. Ci smaterializziamo insieme, stretti l'uno all'altra.

Mi ritrovo a Londra nel quartiere di Notthing Hills. Siamo in un vicolo laterale, usciamo e ci dirigiamo in un locale delizioso. Frederick mi apre galantemente la porta "Benvenuta al Rosie's". Il locale intimo e raccolto appartiene ad un suo ex compagno di Durmustrang, Alec che con la moglie Rosie ha deciso di vivere e lavorare nella capitale inglese. Quando siamo entrati ci hanno fatti accomodare in un angolo appartato con le candele accese e la vista su un delizioso giardino interno. Mi tolgo il cappotto e Frederick resta letteralmente a bocca aperta. L'abito che mi ha regalato mi cade morbido sulle forme che in questo mese sono ricomparse sul mio corpo. Merito delle cure e delle attenzioni di tutti quelli che mi vogliono bene e soprattutto di Frederick. Il pranzo è piacevole e le nostre mani sono intrecciate per tutto il tempo.

Rientriamo nel tardo pomeriggio non dopo aver fatto un giro per la Londra babbana vestita a festa.

Arriviamo a casa e non appena entrati vengo travolta dal profumo di biscotti. Ci sono tutti, ma proprio tutti. "Sorpresa!!" Gridano i presenti e poi iniziano gli abbracci ei baci. Ci sono Harry con Ginny, poi il clan Weasley al gran completo, Oliver, Neville con Hannah e Luna con Rodolf Scamander, ma anche Draco ed Hermione e naturalmente Steven con Franz e Hope con il suo dottorino. Infine vedo Minerva ed il ministro Kingsley.

La serata procede fra risa, buon cibo e bollicine. Io li guardo e mi sento felice. Poi qualcuno mi afferra da dietro abbracciandomi. I miei sensi sono invasi da un ormai familiare odore si sandalo e manico di scopa: Frederick. Vedo i suoi ricci sporgere oltre la mia scapola e le sue labbra sul mio collo e mi sento bollire dentro. Scorgo una scatolina di velluto blu. "Buon Natale raggio di luna" mi dice porgendomela. Io la apro e dentro c'è un catenina con un ciondolo, un cuore spezzato con un ala di drago femminile e un diamante enorme. "Frederick ma è bellissimo." Lui lo toglie dalla scatolina e me lo mette al collo. Quando mi volto noto che anche lui ne ha uno simile solo con l'ala del drago maschile anziché femminile ed il cordino di caucciù è non di metallo. "Questo è un pezzo di me che ormai ti appartiene." mi dice guardandomi negli occhi ed io mi sento mancare. Mi devo aggrappare a lui per non cadere rovinosamente a terra. Lui mi sorregge prontamente facendo aderire i nostri corpi.

Sto per dargli il mio regalo quando sento le campane della chiesa del paese battere la mezzanotte e Franz urlare "Buon compleanno fratellone!"

Ayla Estelle Silente-Potter (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora