Sono appena rientrata nei miei alloggi e sono in ritardo. Frederick arriverà tra poco. Menomale che mi ero già fatta la doccia per andare a cena con le ragazze, quindi devo solo darmi una rinfrescata e cambiarmi.
Passare del tempo con Hannah, Luna e Ginny, venuta qui apposta per l'occasione, è stato divertente. Certo non hanno perso tempo mettendomi in imbarazzo non appena hanno saputo che dopo mi sarei vista con Karkaroff. Soprattutto Ginny mi osservava con uno sguardo indagatore, credo che voglia ardentemente che io smetta di pensare a suo fratello maggiore. Oh può stare tranquilla sono giorni, anzi settimane che non penso a lui in quel senso. -Ma veramente?- Sono confusa, dopo quello che mi ha detto oggi Neville non so cosa pensare.
Anche le ragazze concordano sul fatto che Frederick sia diverso quest'anno con me; non che gli abbia raccontato nei dettagli tutto quello che è successo fra di noi. Soprattutto non gli ho certo detto del lago e di quell'abbraccio a cui penso sempre quando sono triste. Per fortuna il terzo grado finisce quando il discorso passa su Hannah e sul perché sia giù di morale. Lei ci dice che in questi ultimi giorni Neville è un pò sfuggente e crede che voglia lasciarla. Io penso proprio di no; l'ho incontrato oggi pomeriggio e oltre ad aver parlato di Frederick mi ha detto che stava curando una pianta rara per farla cantare per il compleanno di Hannah. Io questo a lei non l'ho detto naturalmente, ma l'ho rassicurata sul fatto che sarà assorbito dal lavoro, come tutti noi professori del resto. Lei sembra credermi e quindi il discorso era cambiato di nuovo e Ginny ci ha raccontato felice delle partite con Holyhead Harpies, la sua squadra di Quiddich. Mi è dispiaciuto che Hermione non sia venuta ma secondo me è terrorizzata dal fatto di poter incontrare il furetto.Vengo riscossa dai miei pensieri quando sento Nervi aprire la porta e dire "Benvenuto padron Frederick, padroncina Ayla sta finendo di cambiarsi, se intanto vuole accomodarsi le faccio strada." -Padron Frederick? ma è impazzita? ora mi sente- Mi sbrigo ad uscire indossando dei semplici jeans scuri e un bel maglione caldo col collo ampio color bianco latte che mi ha regalato Harry lo scorso Natale. Menomale che sono già truccata, mi acconcio velocemente i capelli in uno chignon informale ed esco dalla mia stanza entrando nel salottino dove al centro c'è lui, Frederick. Alto oltre 1,80 portamento elegante e fiero da purosangue, stava lì nel mio salotto con in mano una bottiglia di costoso vino elfico, suppongo della sua riserva personale e un sacchetto di dolci di Mielandia
-oh signore ha riportato i miei dolci?- Ma non faccio in tempo a formulare nessun pensiero perché lui fissa i suoi intensi occhi marroni nei miei. È vestito elegante con pantaloni grigio scuro che gli cadono alla perfezione sui fianchi magri ma atletici e con una camicia che su di lui dovrebbe essere illegale da quanto gli dona. Mi avvio nella sua direzione ignorando il mio cuore finitomi in gola e gli sorrido dicendogli "Benvenuto nei miei alloggi".
Lui mi guarda soppesandomi e dopo un tempo indefinito mi risponde tutto d'un fiato "Questo è per brindare a una lezione di Difesa alle Arte Oscure avanzate spettacolare e questi per vedere di non sbronzarci. Non credevi mica che li avrei finiti da solo vero?" mostrandomi il vino e il sacchetto che aveva in mano. Io rido ricordandomi quello che ci siamo detti nei suoi appartamenti tempo prima "Non cambi mai Karkaroff. Ed io che avevo fatto preparare dei dolcetti a Nervi" e detto ciò schiocco le dita e Nervi appare di nuovo portando dei calici e un vassoio. Lo faccio accomodare di fronte al camino in una delle due poltroncine con affianco un tavolinetto dove la mia elfa mette il tutto ed lui vi poggia il vino ed sacchetto che ha portato. Nervi serve prontamente il vino e poi con un profondo inchino ci lascia soli."La lezione ci sarà venerdì prossimo e sarà presente anche Harry, io avrei pensato di iniziare con qualcosa che potrà servire ai ragazzi in futuro, visto che saremo con quelli del settimo anno che hanno affrontato la battaglia, anche se non tutti." Gli dico diretta cercando di celare il nervosismo che mi crea averlo così vicino. Il suo odore di sandalo e manico di scopa mi pervade i sensi, come oggi pomeriggio quando non sono riuscita a staccare la mia mano dalla sua spalla una volta che avevo attirato la sua attenzione in sala comune. Lui sorseggia il vino e sembra come sempre a suo agio e completamente padrone di sé "Cosa pensavi di fare?" mi chiede.
"Io direi un incanto Patronus è molto difficile e se non si fa nel modo corretto non è efficace." L'idea mi è venuta su due piedi, potevamo anche partire da un molliccio ma mi spaventa dover far vedere a tutti la mia più grande paura: Harry morto. Lui non mi risponde, sta meditando se assecondarmi od intavolare una discussione su cosa fare. Sembra perso nei suoi pensieri nascosto dietro il calice di cristallo blu. È bellissimo con i ricci ribelli sparsi sul viso ed il riflesso del camino che lo illumina -ma cosa vado a pensare? Ayla concentrati!- Sospiro impercettibilmente, quanto vorrei poterlo sentire di nuovo stretto a me come quel giorno al lago ed affondare le mani in quei ricci -Dai smettila ok!- Poi a bruciapelo mi chiede "Tu quando hai fatto il tuo primo patronus?" Stupita dalla domanda, cerco di evitare di cadere in pericolosi pensieri che mi passano per la mente e gli rispondo d'istinto "Durante il torneo tre maghi, alla prova finale, quando ho visto sparire Harry" Lui mi guarda soppesando quello che ho appena detto, lui c'era quel giorno e forse se lo ricorda. Quindi proseguo "Il mio patronus è un delfino ed è legato al ricordo delle estati con mia madre al mare in Italia." Gli dico con un filo di voce, è come ammettere che quei ricordi felici non possano tornare più ed è doloroso. Vengo distratta da queste miei personali considerazioni dalla voce calda e sensuale del mio ospite "Il patrono di Harry è un cervo come quello di suo padre vero? Il mio è un drago come quello dei Karkaroff" mi dice conciso. Io stupita non tanto che il suo patrono sia come lo stesso della sua famiglia ma perché sappia come sia quello di Harry gli chiedo "Come sai del cervo di Harry?" Ma poi mi do della stupida, se lui c'era in battaglia lo deve aver visto, Harry l'ha usato per convocare i suoi cari una volta finito il tutto e non aspetto che lui mi risponda ed affermo quasi a me stessa "Tu c'eri durante la battaglia finale!?!" Lui annuisce pensieroso e non aggiunge altro, come se fosse troppo doloroso ricordare.
"In realtà lo sapevo già, me l'ha accennato Neville...e anche di tuo fratello. Come sta adesso?" Gli chiedo infine e lui mi risponde in modo inaspettato con un tono aspro e pieno di frustrazione "Se lo avessi saputo sarebbe cambiato qualcosa tra di noi?"
Le sue parole mi colpiscono come un bolide durante una partita di Quiddich e cercando la forza per dargli una risposta coerente nel tumulto dei miei pensieri lo osservo attraverso la luce soffusa del caminetto e dei bracieri aggiuntivi che Nervi aveva fatto apparire prima che arrivassi. "Non saprei Frederick, a quei tempi ero ottusa, accecata da tanti sentimenti che mi laceravano l'anima. Pensavo che il bene ed il male fossero inequivocabili, come il bianco ed il nero, il giorno e la notte, il sole e la luna. Ma mi sbagliavo. Si può essere dalla parte sbagliata e fare la cosa giusta come ha fatto Narcissa ed anche Draco in fondo. Oppure non essere da nessuna parte ma fare quello che si deve fare e basta. Mi dispiace se per anni ti ho trattato male, ammetto di aver avuto tanti pregiudizi su di te che è stato difficile metterli da parte. Ma in questi mesi ti sei mostrato diverso da come immaginavo e vorrei che fra noi non ci fosse l'ostilità di un tempo. Così come mi hai detto tu quel giorno nell'aula di incantesimi." gli dico tutto d'un fiato sperando di essermi spiegata in modo esauriente. Sono un fascio di nervi mentre attendo una sua qualsiasi reazione alle mie parole. "Non è stato facile essere un Karkaroff, io ammiravo mio zio ma non sono lui né mai mi sono sottomesso ai suoi vecchi ideali. La mia famiglia non è così oscura come viene descritta e quando la seconda guerra magica è iniziata lo zio non si è voluto schierare. Questo ha scatenato l'ira del Signore Oscuro che ha mandato i suoi tirapiedi a distruggerci ma per fortuna non ci sono riusciti anche se mio padre è stato ferito gravemente e da allora sta molto male. Come i genitori di Neville, più o meno. Se gli hai parlato sai che siamo amici e che lui ha protetto mio fratello, che sfortunatamente era qui a scuola l'anno della battaglia, fino a quando io non sono riuscito a riprenderlo e portarlo via. Saprai anche della mia amicizia con tuo zio e del fatto che ho aiutato la resistenza. Poi il giorno della battaglia io e Krum eravamo qui, io sotto mentite spoglie grazie ad una polisucco, non era saggio girare per il castello come un Karkaroff. Lui era venuto per Hermione. Quando l'ha vista baciarsi con Ron era distrutto. Io credo che infondo la ami ancora." mi dice di colpo come se si fosse liberato di un peso.
Io socchiudo gli occhi ritornando alla battaglia e mi ricordo bene di Krum e poi l'illuminazione che mi fa sgranare gli occhi puntandoli dritti su di lui. Era lui il misterioso studente di Durmustrang che mi ha salvato la vita...era Frederick Karkaroff.
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Ayla Estelle Silente-Potter (IN REVISIONE)
FanfictionSe Harry Potter non avesse solo un cugino babbano, ma anche una cugina magica?? E se questa fosse per di più nipote di Silente? Beh forse se fosse così Harry non sarebbe poi così solo... ANGOLO AUTRICE La storia è liberamente ispirata alla saga di H...