Ayla Estelle Silente-Potter (IN REVISIONE)

48.

Frederick
Quando Ginevra è venuta a perdifiato a cercarmi in corridoio mi sono sentito mancare. Ero appena uscito dalla sua stanza per andare in bagno e prendermi un caffè. Appena mi arriva vicino mi urla in faccia abbracciandomi "Si è svegliata!"

Io in pratica rovescio il caffè che avevo preso per Harry e corro, si fa per dire, verso la sua camera. Sono venti giorni, anzi diciotto perché per due ero semincosciente, che la veglio giorno e notte. Quasi non mangio, non dormo. Harry mi ha dato a volte il cambio, ma io volevo stare con lei. Dannazione dovevo esserci io quando si svegliava. Impreco tutti i maghi conosciuti o meno, arrivando alla camera dove si trova lei.

Per via della forsennata corsa entro in camera zoppicando, non mi sono ripreso del tutto dallo scontro con Dolohov, anche perché mi sono rifiutato di fare cure che comportassero lo stare lontano da lei. La vedo piangere non appena i nostri sguardi si incontrano e non resisto un minuto di più e l'abbraccio sussurrando "Non mi lasciare mai più...mai!" Lei mi stringe in risposta il più forte possibile viste le sue condizioni. Arrivano i medimaghi per visitarla e devo a malincuore sciogliere il nostro abbraccio. Appena questi escono entrano in stanza mio fratello e Steven, entrambi molto provati, come tutti del resto. Harry non si è praticamente mosso da qui e oltre a dei capelli improponibili ha delle profonde occhiaie. Sento un bicchiere infrangersi e vedo Ayla fare una smorfia di sconforto. Probabilmente ha fatto un incantesimo non verbale che non le è riuscito. Forse vorrà qualcosa per scrivere. I medimaghi hanno detto che le forze e la voce torneranno gradualmente. Gli prendo l'occorrente per scrivere e lei ovviamente ci chiede cosa sia successo. È Harry a parlare per tutti e le dice che prima di svenire è riuscita ad evocare un difficilissimo incantesimo di suo nonno per incarcerare maghi dalla magia oscura, che lui aveva usato contro Grindelwald. Questo l'ha portato a uno stato tale di esaurimento delle forze che mi ci sono voluti ben venti giorni perché riprendesse conoscenza. Io mi sono seduto sul letto vicino a lei e senza accorgermene avevo iniziato a piangere anch'io. Lei mi stringe delicatamente, come sempre del resto, la mano cercando di confortarmi. Poi Harry si rivolge a me "Adesso Fred ti vuoi per favore far curare sul serio? Ayla ti prego, pur non stando bene si è mosso da qui solo per i bisogni corporali." Io scuoto la testa e dico amaramente "Infatti quando si è svegliata non c'ero!" Lei mi richiama toccandomi e mi scrive che devo farmi curare, è un ordine. Io sogghigno fra le lacrime. "Sissignora" le dico baciandola sulla fronte ed esco sorretto da Franz e Steven.

Quando rientro in stanza da lei, dopo essermi fatto curare sul serio, la trovo addormentata ed istintivamente mi sdraio vicino a lei e mi addormento anch'io, fino a quando sento un sussurro "Frederick."

Io mi riscuoto, le bacio i capelli e le dico dolcemente continuando a stringerla cercando però di non farle male "Raggio di luna ho avuto paura di perderti." Lei con un filo di voce mi risponde "Ehi, lo so tesoro, anch'io!"
Allora io affondo il viso nei suoi morbidi capelli corvini e le sussurro "Se ti fosse capitato qualcosa per colpa mia o della mia famiglia sarei morto." Ayla mi stringe la mano libera e mi dice "Se mi dimettono voglio passare la convalescenza a casa mia, con te!"

Sono così felice di sentirglielo dire, ma prima di poterle rispondere bussano alla porta. Sono mia madre, zio Igor e Narcissa. Tutti siamo provati da quello che è successo, ma mia madre forse a maggior ragione. Nell'attacco era coinvolta tutta la famiglia e quando l'ha saputo è svenuta. Io sono seduto sul letto e mia madre si avvicina, mi bacia come sempre su una guancia e poi abbraccia Ayla e le dice commossa "Oh bambina se non ci fossi stata tu sarebbero morti tutti quanti. Grazie!" Anch'io e gli altri siamo d'accordo. Lei sorride ma la vedo alquanto provata e dico a tutti che deve riposare. Ci salutano e una volta sdraiata di nuovo la abbraccio e ci addormentiamo insieme.
Ora è al sicuro.