Capitolo 7: Il tema

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Il giorno dopo come al solito mi svegliai presto, e insieme Adriana andai a scuola. Avevamo passato un bellissimo pomeriggio, e dovevo ammettere di non stare nella pelle all'idea di rivedere quei meravigliosi ragazzi.

-Buongiorno alunni, oggi avevo in mente un piccolo compito in classe per vedere il vostro "livello". Non preoccupatevi, sarà abbastanza semplice. Dovrete soltanto scrivere un tema di due pagine piene, dove vi descrivete. Niente di più facile no?-

Esclamò la professoressa Brown, mentre ognuno di noi prendeva posto.

-Beh, sembra ragionevole. Abbiamo ben due ore di tempo!-

Disse Adriana, rassicurandosi un po'.

Fu allora che la Brown ebbe un espressione che mi fece raggelare il sangue. Una di quelle espressioni da film dell'orrore di serie B, che non prometteva altro che guai.

-No, avrete soltanto un'ora di tempo. E questa clessidra che ho portato indicherà lo scadere del tempo. Nessun minuto in più e nessun minuto in meno!-

Quella sua ossessione di programmare tutto nei minimi dettagli la rendeva molte volte abbastanza strana. Per fortuna nella mia vecchia scuola ero il miglior studente di inglese, e fare un tema di due pagine in un'ora di certo non sarebbe stato un problema. Il vero "inghippo" era la consegna del tema. Descrivere me..? Non ero di certo molto interessante come soggetto, quindi cosa avrei potuto scrivere? Non potevo neanche riflettere che la Brown alla velocità della luce diede un foglio a ciascuno di noi.

-Iniziate... Adesso!-

La donna girò la clessidra, che pian piano iniziò a far scendere i granelli di sabbia.

-Descrivermi eh?-

Pensando queste parole iniziai a scrivere il tema.

"Mi chiamo James Black, ho 16 anni e frequento il terzo anno al Liceo Thompson. Niente di più banale, no? Ma infondo come dovrei presentarmi? Mio padre lavora per una grande azienda e sono sempre costretto a cambiare città con mia sorella. Forse proprio a causa di questo sono diventato abbastanza freddo con gli altri, per paura di affezionarmi e poi stare male il giorno della partenza. Come si sarà già capito non sono altro che un normale ragazzo, con un aspetto normale e un carattere normale. Una noia, vero? Non so neanche di preciso cosa ci faccia in questa scuola, visto che sono un normale studente che vive la vita di tutti i giorni. Gli altri ragazzi che ho conosciuto qui invece hanno dei caratteri piuttosto strani, alcuni hanno hobby "discutibili" e vizi che farebbero meglio a togliersi. Avrei tanto voluto avere qualcosa di speciale, di unico come loro. Ma forse... sono io che non lo so "utilizzare bene"? Forse questa mia costante corazza che uso con gli altri non permette neanche a me di sapere come sono veramente. Forse dentro sono una persona diversa, magari particolare come tutti loro! Forse ognuno di noi ha una qualità che ci distingue, ma molti decidono di nasconderla, e diventare "normale". Sarebbe un mondo noioso se fossimo tutti uguali, no? Sinceramente ho sempre avuto la battuta pronta in alcune circostanze, mentre altre volte mi piace essere un po' pungente e sarcastico. Sono pigro di natura, ma abbastanza abile in lavori che richiedono certe abilità o semplicemente un po' di logica. Non sono un gran chiacchierone, preferendo stare in silenzio a studiare le persone. Forse è questa la mia caratteristica? Forse sono capace di capire l'animo di una persona semplicemente studiandola? Non so qual'è la mia caratteristica, ma d'ora in poi cercherò di scoprirla e di curarla fino alla fine dei miei giorni!"

Alla fine presi la mano e continuai a scrivere, diventando uno dei primi a finire. Scrutando meglio la classe notai però che altre due persone avevano finito, mentre gli altri erano abbastanza in difficoltà. Helena aveva appena finito, e stava cercando di suggerire a Matthew alcune parole da scrivere. Martina e Roxy si stavano aiutando a vicenda, con risultati disastrosi, mentre Adriana scriveva tranquillamente. Patty e Sarah stavano controllando chi avesse scritto più parole, mentre Victoria e Francesca facevano tutto tranne che scrivere. Tutto sommato quando c'era un compito, in quella classe si respirava un aria tranquilla e rilassante. Ma proprio quando l'ultimo granello scese, segnando la fine del tempo, tutti in fretta e furia si alzarono, seminando il caos nell'intera classe!

Quella Pazza ComitivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora