JAMES POV'S:
Eravamo appena scesi dall'ultimo gradino di quella lunga scalinata, ritrovandoci nella hall. Come al solito, la bella ragazza di turno si trovava dietro il bancone.
-Buonasera, avete bisogno di qualcosa? Sono a vostra completa disposizione!- Disse, per poi fare un saluto simile a quello cinese. Quando lo vidi nella mia mente apparve l'immagine di Kumiko, e un brivido percorse la mia schiena.
-Tutto bene James? Sei diventato pallido!- Chiese Helen, preoccupata per la mia salute.
-S-Si...sto bene.- Potevo sembrare stupido, ma in realtà avevo seriamente paura che quella nevrotica di una cinese ci avesse seguito fino a Los Angeles, solo per prosciugare il nostro portafoglio! Scossi la testa, cercando di far andare via quel brutto e strano pensiero, per poi chiedere alla ragazza se il bar fosse aperto.
-Si, il nostro bar, il "Third Stars", chiude alle tre di notte. Si trova oltre quella porta, li difronte. Buon divertimento!-
Seguendo le indicazioni della ragazza, entrammo nel bar. La prima volta che eravamo entrati nell'hotel l'avevo intravisto, visto che la porta era aperta, ed ero sinceramente curioso di come fosse!
Appena misimo piede, il dolce suono di un pianoforte, e la malinconica melodia di un violino presero il sopravvento delle nostre menti. Uniti alla classe ed eleganza di quel bar, avevo l'impressione di essere finito in qualche ristorante di lusso! Dei tavolini bianchi e dalle gambe nere erano sparsi nella sala, davanti un piccolo palco dove suonavano i musicisti. Poco più a sinistra c'era un bancone da bar bianco, dove un barista vestito elegantemente serviva aperitivi. Non sembrava neanche il bar di un hotel a tre stelle! Appena ci sedemmo in uno degli sgabelli, si unì nell'orchestra il dolce suono di un'arpa!
-Buonasera. Cosa vi porta al "Third Stars"?- Rachel era seduta nello sgabello accanto al mio, e sembrava che mi osservasse da un po'. Ero stato così rapito da quella musica, che non mi ero neanche accorto della sua presenza!
-Potrei farti la stessa domanda, Rachel. Potrei anche chiederti il perché della tua presenza in questo viaggio!- Esclamai, cercando delle risposte. Ma purtroppo era un tipo troppo enigmatico, e a quanto pare a lei la cosa piaceva.
-Lo saprai a tempo debito, James....whisky?- Chiese, mentre sorseggiava il suo bicchiere di scotch. -Oh no, grazie. Sono astemio.- Risposi.
La stessa cosa disse Helena, che era rimasta per tutto il tempo in silenzio, limitandosi ad osservarci.
Dopo quella frase finì anche la conversazione tra me e Rachel, e entrambi rimasimo in silenzio, gustandoci la musica.
-Sai James...ho pensato a quello successo l'altro giorno...- Improvvisamente, Rachel ruppe il silenzio!
-Parli del...bacio? Ti ho già detto che per me non è stato nulla di serio, quindi non preoccuparti inutilmente.-
Sentendo la mia risposta, la donna iniziò ad osservare il bicchiere vuoto, facendo roteare i cubetti di ghiaccio.
-Certo. Nulla.- Dicendo questo, Rachel si alzò per poi dirigersi verso l'uscita. Ma a quanto pare c'era qualcuno che ci osservava da molto tempo...
-Bene Bene, Signorinella. Cos'è, è diventata un'alcolizzata?!- La Brown era dietro di noi, osservandoci furiosa con le braccia incrociate!
-P-Professoressa! Cosa si fa qui?- Balbettò Helena, visibilmente spaventata. Non era mai stata rimproverata da un professore in vita sua, e la cosa sembrava spaventarla non poco!
-Ti prego zia, smettila. Col tuo bigottismo non arriverai a nulla.- Esclamò Rachel, per poi andare via.
-Ah, come osi usare quel tono con un tuo superiore? E per tua informazione, non sono bigotta!- Gridò la donna, molto arrabbiata.
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Quella Pazza Comitiva
Teen FictionJames e Adriana Black sono due adolescenti dai caratteri contrastanti, perennemente alle prese con lavoro del padre, che li costringe più che spesso a trasferirsi in nuove città o perfino paesi. Una volta arrivati a Manhattan, ultima meta della prop...