Alla fine di quella lunga giornata, io ed Helen eravamo rimasti a dormire a casa di Axel. Era strano dormire insieme nello stesso letto, dopo che il rosso aveva espresso i suoi sentimenti per me in quel modo così "galante", ma preferivo dormire con lui invece che passare la notte con la signora Wolff. Mi venivano i brividi solo a pensarci! E inoltre non eravamo neanche riusciti a studiare qualcosa, rendendo quella giornata inutile...beh, per alcuni era stata piena di rivelazioni, infondo!
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-Bene ragazzi, chi vuole analizzare la frase alla lavagna? Tu, Rachel?-
Chiese la professoressa Brown, quella mattina stranamente più vitale del solito.
-"Katherine ha abbandonato la mamma, che adesso si sente triste e sola". L'unica cosa che riesco ad analizzare è una profonda tristezza e depressione.-
Sbuffando per l'ennesima volta in quei mesi, Rachel tornò al proprio posto, mentre la Brown scoppiò a piangere, per poi scappare in sala professori e chiudersi dentro in lacrime. Era ormai forse la sedicesima volta in una sola settimana che scappava così, e ormai non sapevamo più che inventarci per aiutarla. Non che poi importasse a qualcuno la salute della povera Professoressa Brown...Solo a Sarah, ma naturalmente per ricevere crediti extra!
-Oh, di nuovo? Credo che mi abbiamo scambiato per una supplente...-
Affacciando il viso dentro la classe, Miss Sibilla entrò e posò la sua giacca sulla sedia della cattedra. Ogni volta che la Brown cadeva in depressione, Sibilla ci faceva supplenza. Quindi la vedevamo ogni giorno, 16 ore alla settimana. Senza contare le sue ore di psicologia, naturalmente!
-Stavolta non ho preparato nessun test ragazzi. Scusatemi, ma davano il "Diario di Bridget Jones" in Tv, e non potevo fare a meno di vederlo.-
Esclamò, per poi accasciarsi sulla cattedra e sbuffare. Anche lei era depressa?!
-Sapete, mi identifico molto con quella giovane ragazza. Sono una solitaria zitella che non trova marito e che convive con dodici gatti, perseguitata costantemente dalla sfortuna. Le stelle mi sono avverse!-
Aggiunse, per poi iniziare a singhiozzare.
Possibile che i docenti di quella scuola avevano costantemente problemi, e che dovevano risolverli gli studenti? Cosa si sarebbe stato dopo? Church con una crisi di mezz'età?! Naturalmente nessuno aveva le capacità, e anche la voglia, di aiutare la Cooper, tranne Martina. La ragazza infatti, sotto lo stupore di tutti, si alzò e andò verso la professoressa, iniziando a confortarla!
-Oh, non faccia così. Il mare è pieno di pesci, e sono sicura che uno dei suoi dodici gatti ne beccherà uno!-
-In realtà al mio amo ha già abboccato un uomo, ma non riesco a tirare su la canna da pesca...-
-Perché tutto ad un tratto parlate di pesca?- Chiese Victoria, che nel frattempo si stava smaltando le unghie.
-Sono metafore, Barbie.-
Spiegò Rachel, guardandola come se fosse una povera stolta.
-Ehi, io non sono Barbie!-
-La mia era una metafora, Barbie. Hai un armadio grande quanto questo Liceo, sei bionda, occhi azzurri e sei stupida come un'oca o le stolte bambine che giocano con le bambole! Perciò anche se non sei Barbie, ti chiamerò così perché metaforicamente parlando le assomigli. Ti è chiaro il concetto, Barbie?-
Victoria la guardò fissa per qualche secondo, per poi ridere di gusto e tornare a smaltarsi le unghie. Era l'unica che ormai rideva alle malsane battute di Rachel. Perché si, quella era una battuta!
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Quella Pazza Comitiva
Ficção AdolescenteJames e Adriana Black sono due adolescenti dai caratteri contrastanti, perennemente alle prese con lavoro del padre, che li costringe più che spesso a trasferirsi in nuove città o perfino paesi. Una volta arrivati a Manhattan, ultima meta della prop...