Era passata una settimana dalla partita di Dodgeball contro il Quarto anno. Da quel giorno ci tormentavano di meno, e le cose con Rachel andavano alla grande. Non era nulla di ufficiale, ma ormai ci trattavamo come fidanzati. E tutti ci vedevano tali. Con Helena invece le cose andavano sempre peggio. Ormai era chiusa in un guscio e passava tutto il suo tempo con Ivy, complottando qualcosa. Avevo paura che prima o poi avesse messo in moto il suo piano, ma di certo non potevo pedinarla per il resto dell'anno scolastico! Con tanti pensieri per la testa mi diressi in classe, notando che Miss Sibilla non era ancora arrivata.
-Ehi amico! Hai l'aria afflitta, tutto bene?-
-Si Matt, grazie. E tu invece? Ho sentito dire che avete iniziato gli allenamenti per il torneo di Football.-
-Yep!- Il ragazzo sorrise, per poi alzare il pollice. Sprizzava allegria da tutti i pori! -Anche le Cheerleader si stanno dando da fare. Martina ultimamente è sempre rinchiusa in palestra a provare con Ivy.-
Da quando Martina ci aveva rivelato il suo segreto, io e Victoria le davano sempre un'occhiata, per vedere se mangiava davvero o ci stesse prendendo in giro. Per fortuna pian piano stava tornando a nutrirsi, anche se ultimamente le venivano improvvisi ed esagerati attacchi di fame. Da far impallidire perfino Hugo!
-A proposito di Ivy Violet...- Iniziai ad osservare con la coda dell'occhio Helen, e Matthew scosse tristemente la testa.
-Non mi parla ancora. Non so più cosa fare...- Mi bisbigliò, per poi tornare a masticare nervosamente la matita.
Ad un tratto la porta venne aperta, e Sibilla ci salutò calorosamente.
-Ottime notizie, classe! Gli astri sono favorevoli a tutti voi!- Gridò, per poi battere le mani, facendo sbattere tra di loro quei rumorosi braccialetti ai polsi.
Come al solito, la lezione di Sibilla fu molto leggera, e visto che Church si era preso qualche giorno di riposo, avevamo un'ora buca.
-Adoro il fatto che se manca un professore, ti permettano di bighellonare nel cortile o in mensa!- Esclamai. Effettivamente era la prima scuola che avevo visitato dove accadeva una cosa del genere. Cercando di ammazzare il tempo, io e la comitiva ci spostammo in cortile. Matthew iniziò a giocare con alcuni ragazzi a pallone, mentre io li osservavo insieme Adriana e Rachel.
-Dimmi un po', James. Come mai non ti unisci a loro?- Chiese la Brooks, aggiustandosi gli occhiali.
-Beh, sai com'è...c'è chi ha cervello e chi ha muscoli...-
-E non esiste chi ha sia muscoli e sia cervello?- Chiese curiosa Adriana.
-Certo Adelaide. Ma credo che esista un uomo su un milione con queste qualità!- Rispose saccentemente, per poi sorridere a mia sorella.
-Infondo non è la perfezione che devi cercare in un uomo. Sennò non avrai niente di cui lamentarti in futuro. No, Rachel?- Chiesi, ammiccando. Ella rispose sorridendo, per poi avvicinare il suo viso al mio.
-A proposito di imperfezione...Dovrei parlarti di una questione. Adelaide, potresti darmi un minuto tuo fratello?-
Adriana annuì, e ci spostammo verso una panchina verde. L'espressione di Rachel era seria, ma potevo vedere imbarazzo nelle sue guance rosee!
-James...ci conosciamo da un po' di tempo, e abbiamo fatto amicizia. Non sono una ragazza che si fa molti amici, ma con te...è diverso. Quando ti vedo...sorrido! Sei importante, James. Molto importante.-
Non riuscivo a credere alle mie orecchie, i miei occhi...Rachel stava...rivelando i suoi sentimenti verso di me. Ero speciale...
Potevo sentire le mie guance bruciare dall'imbarazzo, la fronte grondante di sudore, la gola secca e il cervello che per poco non mi abbandonava! Mi ricordava stranamente le solite fuoriuscite di sangue della povera Helena. Per fortuna i capillari del mio naso erano abbastanza resistenti.
STAI LEGGENDO
Quella Pazza Comitiva
Подростковая литератураJames e Adriana Black sono due adolescenti dai caratteri contrastanti, perennemente alle prese con lavoro del padre, che li costringe più che spesso a trasferirsi in nuove città o perfino paesi. Una volta arrivati a Manhattan, ultima meta della prop...