Capitolo 41: Serata da donne o da amici?

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Il pomeriggio, anche se controvoglia, mi presentai all'appuntamento con Helena, alla gelateria di Kumiko. Non andavo in quel posto da fin troppo tempo, e quella sarebbe stata una buona occasione per rivedere l'avida cinese. Non era cattiva, semplicemente la sua situazione da laureanda l'aveva resa tale!

-Buon pomeliggio lagazzi. Come mai voi essele soli?- Chiese, portandoci un foglietto al tavolo, forse il menù.

-Dobbia semplicemente discutere di una cosa. In privato.- Da quando ci eravamo incontrati, Helena era rimasta seria, se non per qualche sorriso, che accennava appena. Un sorriso che mi dava i brividi.

-Oh, capile io...- Kumiko strizzò l'occhio, per poi ridere ed andare via. Aveva frainteso completamente la situazione. Helena era innamorata, ma di un'altra persona, e ormai il suo cuore era fuori controllo. La costringeva a fare cose a cui la sua ragione si sarebbe subito opposta. Ma si sa, l'amore offusca ogni altro sentimento.

Rimasimo in silenzio per qualche minuto. Nessuno dei due sembrava voler iniziare a parlare, e il suo sguardo fisso mi turbava non poco.

-Allora...- Balbettai, cercando di distogliere lo sguardo. -Hai fatto gli esercizi che ci ha lasciato la Bro...-

-James...stavi spiando me e Ivy Violet, non è vero?- Disse, cambiando subito argomento. Era arrivata già al sodo, e non sapevo come replicare!

-Io...mi è capitato di passare per il corridoio, e vi ho viste...Helena, Ivy non è una brava persona, dovresti saperlo.-

-Una buona persona? James,"In amore e in guerra tutto è lecito!"- Esclamò, stringendo a se il libro che si portava da quella mattina. Cosa aveva di tanto importante?

-Helen...riguardo quel libro...-

Anche questa volta la mora non mi diede tempo di concludere la frase, accavallando le sue parole alle mie. Questa volta però...era affranta, nostalgica...Helena Carter, cosa ti stava succedendo?

-Questo libro...è molto importante per me. Sai, quando ero sola...lui è rimasto con me. L'unica persona che non mi ha dimenticato...ma non è lui che voglio, io ambisco a qualcosa di più alto...un "amore proibito" oserei dire!-

Ad un tratto la sua tristezza scomparve, rimpiazzata da un sorriso a 32 denti. Ormai era chiaro, Helena era decisa, e niente l'avrebbe fermata. O forse...c'era un modo per ostacolarla.

-Helena...la vita non è una storia scritta in un libro. Il lieto fine non esiste. Hai provato dolore, paura...ma alla fine hai trovato l'amore. Il vero amore, l'hai avuto per tutto il tempo davanti, ma ancora non riesci a riconoscerlo...- Mi alzai dalla sedia, lasciando il segnalibro sul tavolino di metallo. Helena lo prese, per poi trascinare il dito sulle tre lettere dorate.

-Pain...Fear...And Love....-

Helena prese il segnalibro posto sul tavolo, si alzò di scatto e corse verso la direzione opposta la mia. Non ne ero sicuro, ma forse la sua coscienza stava iniziando a risvegliarsi!

**********

-Lagazzi, avele poltato a voi gelati!-

Silenzio...

-Ehm...Dove essele voi?-

Ancora silenzio.

-Io volele vostli Sooooooldiiii!!!-

*************

L'incontro con Helena non aveva fatto altro che deprimermi. Non era lei la ragazza timida e riservata che avevo conosciuto alla Thompson High School! Perché l'amore, un sentimento tanto bello, trasformava le persone in..."questo"? Avevo deciso di passeggiare per le affollate strada di Manhattan e le ore passavano in fretta. Si erano già fatte le 7:00, e stavo facendo un giro per i vari negozi.

Quella Pazza ComitivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora