***1 OTTOBRE***
-Tesoro, questo ragazzo chiedeva di te.- Aggiunse mamma, per poi allontanarsi con un sorrisetto.
Aveva dei lunghi capelli rossi, la carnagione piuttosto chiara e un buffo sorriso impacciato. Era...
-Harold, cosa ci fai qui?-
Esattamente, era Harold. Quando avevo visto quelle ciocche rosse avevo pregato che fosse Axel, ma invece....
-Oh beh, I-Io...- Si grattò la testa, mentre il suo viso si arrossava come un pomodoro. -H-Ho... S-Saputo che era il T-Tuo... insomma... T-Tieni!-
Il ragazzo mi porse un pacchetto blu, con un vistoso fiocco rosso. Era abbastanza pesante, e aveva una forma "rettangolare".
-A-A-A-Aprilo P-pure....-
Annuii, per poi scartare il pacco. Con mia grande sorpresa trovai un libro!
-Ma...come facevi a saperlo?-
"Pain, Fear and Love" era un libro romantico uscito da poco. Avevo molta voglia di leggerlo, ma purtroppo nella nostra biblioteca non era ancora disponibile.
-S-sai... l'altro giorno al "Club del Libro" ti ho sentito nominare questo nome. Alla fine Dopo molte ricerche sono riuscito A-A P-procurarmelo....B-Buon C-Compleanno, Helena!-
-Harold....Grazie!- Senza preavviso scoppiai in lacrime, per poi abbracciarlo.
-Oh N-No! I-Il R-R-Regalo N-Non ti...T-Ti piace?!- Balbettò preoccupato. Il suo cuore batteva molto forte, e forse tra un momento all'altro sarebbe esploso. Mi ricordava me stessa quel giorno, con Axel...
-Ma no, sciocco. Certo che mi piace. È solo... che solo tu mi hai fatto un regalo. E solo tu... mi hai augurato buon compleanno!-
-C-Cosa? N-Neanche M-Matthew?-
Scossi la testa, e una scintilla si illuminò nei suoi occhi.
-Ma è F-Fantast....Ehm...no, C-Cioè...che cosa T-terribile!-
Sentendolo di nuovo balbettare esageratamente, sorrisi un'altra volta, per poi fagli cenno di salire in camera.
In un primo momento stava per rifiutare, ma alla fine mi seguii. Si girava intorno e sembrava abbastanza spaesato.
-Q-Quindi questa è....L-La tua C-Camera?-
Annuii, per poi avvicinarmi al suo orecchio, sfiorandolo con le labbra.
-Harold... non c'è bisogno di balbettare, stai tranquillo!- Esclamai, per poi sorridere.
Harold però divenne ancora più imbarazzato, e alla fine riuscii solo a farlo sedere sul mio letto. Stringeva con le mani la stoffa delle lenzuola, come se avesse sognato di toccarle da anni. Harold aveva una cotta per me. Lo sapevo fin dal primo momento che ci siamo conosciuti...
-Ehi Harold... ti vedi con qualcuno?-
-C-C-C-C-C-COSA?! N-No!- Gridò.
-Beh...- Alzai gli occhi al cielo, sospirando.
-Neanche io. Se devo essere sincera per adesso non ho neanche degli amici...-
Avevo tanta voglia di ricominciare a piangere, ma non volevo che Harold mi seguisse a ruota. Era sempre stato un tipo timido e molto emotivo, che anche se veniva sempre emarginato, non smetteva mai di sorridere. Era proprio un bravo ragazzo!
-H-Helena...- Balbettando il mio nome, si avvicinò, sfiorandomi la mano. Ma poi... la strinse!
-T-tu non sei sola... C-Ci S-Sono I-Io con te...-
Aveva la mano molto sudata, e sembrava che il suo viso si stesse sciogliendo dal troppo calore che il suo corpo emanava. Non era la prima persona che avrei voluto vedere quella notte, ma lui... lui era lì con me. Non mi avrebbe abbandonato... io non ero più sola!
Così, senza aggiungere altro, l'abbracciai!
-Harold...Grazie!-
Lentamente, le lacrime iniziarono a solcare il mio viso, ma il ragazzo me le asciugò con un fazzoletto rosso.
Rosso... Rosso... Rosso...
-Harold, che ne dici di leggere insieme "Pain, Fear and Love"? Sempre se tu non hai programmi per stasera!- Proposi, cercando di tirarmi su di morale.
-C-Certo!- Balbettando queste parole, prese il libro dalla scrivania, e insieme iniziammo a leggerlo!
"L'amore non era nulla in confronto al dolore che provavo"
#ANGOLO SCRITTORE:
HAROLD NON È HARRY STYLES!!!
S-Scusate, ma molte volte basta che un tuo personaggio si chiami Harold per diventare subito il cantante....Vabbè, volevo solo ricordarvi che "Pain, Fear and Love" è un libro davvero esistente, scritto da una mia amica: Robertacucch! Passate a leggerlo ;)
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Quella Pazza Comitiva
Teen FictionJames e Adriana Black sono due adolescenti dai caratteri contrastanti, perennemente alle prese con lavoro del padre, che li costringe più che spesso a trasferirsi in nuove città o perfino paesi. Una volta arrivati a Manhattan, ultima meta della prop...