Era lunedì, e mentre mi dirigevo in classe con Helena, arrivò la Brown, che sembrava non aveva ottime notizie.
-Black, Carter! Finalmente siete arrivati.-
Gridò, con un viso abbastanza preoccupato.
-Professoressa, è successo qualcosa?-
Chiesi.
L'espressione della Brown si fece più cupa, e al suono della campana ci fece entrare in classe. Poi ci avvicinammo alla cattedra, e lei ci porse un foglio.
-Cos'è?-
Chiese Helena, cercando di leggere le varie righe.
-"Egregia professoressa Brown, a causa di alcuni inconvenievoli il concorso di scrittura verrà spostato a Lunedì. Speriamo che questo non si riveli un problema per lei e i suoi allievi."-
Lessi, facendo sbiancare ancora di più la professoressa.
-Come faremo? È ineccepibile! Non potremo partecipare al concorso... Hanno rovinato i miei piani!-
Da come parlava e dallo sguardo vuoto delle sue pupille, la Brown stava avendo un attacco nervoso. Era abituata a pianificare tutto, quindi quella lettera doveva averle stravolto la giornata.
-Non si preoccupi, professoressa!-
Esclamò Helena, sicura di se.
-Scriveremo il tema anche oggi stesso!-
Aggiunse.
Sentendo quelle parole, la Brown si rasserenò un po', e sul suo viso tornò il colore che aveva perso.
-Vi ringrazio infinitamente, ragazzi. Presto, raggiungete la biblioteca. Gli altri vi stanno aspettando lì.-
Seguendo le parole della Brown, io e Helena ci dirigemmo in biblioteca.
Era la seconda volta che ci entravo, ma questa volta potevo finalmente vedere come fosse. Si presentava come una classica biblioteca, piena di scaffali e libri. In mezzo la stanza c'erano anche dei tavoli rotondi di legno, dove forse gli studenti si sedevano a leggere. Proprio in uno di questi si trovavano Harold e Patrizia.
-Ehi!-
Dissi, alzando la mano.
Appena mi videro, Harold abbassò lo sguardo, mentre Patrizia neanche si degnò di guardarmi. Diciamo che non erano i più gentili della classe.
-Così anche voi siete qui? Ci sarà da divertirsi!-
Esclamò Patty, aggiustandosi gli occhiali. Poi ci diede un foglio a testa.
-La ehm... consegna...dobbiamo scrivere una lettera d'amore...-
Balbettò Harold.
Una lettera d'amore? Mi sembrava una cosa abbastanza personale, ma decisi di adeguarmi. La persona amata? Non sapevo proprio bene cosa fosse l'amore, ma da quel che sentivo dire era un fastidiosissimo nodo allo stomaco, comunemente chiamato "Farfalle allo stomaco". Avevo sentito pochissime volte quella strana sensazione, e la prima volta fu proprio nella mia cucina, mentre bevevo del thè con Rachel... Era "amore" quello che provavo quando la vedevo? Beh, poteva anche essere un indigestione di thè, ma era altamente improbabile. Dopo aver preso la penna in mano, iniziai a buttare giù due righe. Visto che la vedevo come una cosa personale decisi di rendere il mittente anonimo, descrivendo però ciò che mi piaceva di lei. Alla fine presi il foglio, gli diedi una veloce ricontrollata e poi sorrisi. Era venuto abbastanza bene!
Dopo aver posato sul tavolo il foglio, diedi una veloce occhiata al tema di Helena.
-Campi di girasoli...?-
Dissi tra me, cercando di capire a cosa si riferisse.
Alla fine posammo tutti i fogli nel centro del tavolo, per poi decidere a chi sarebbe toccato portarli alla Brown.
-Io non ne ho proprio voglia!-
Esclamò Harold, alzando le mani. Lo feci anche io, facendo rimanere solo Helena e Patrizia.
-Beh Carter, è logico che porterò io i temi alla professoressa Brown.-
Esclamò Patty, con uno sguardo altezzoso.
-Questò è tutto da vedere, Finnigan.-
Patrizia cercò di afferrare in tempo i fogli, ma ebbe la meglio Helena. La ragazza dai codini allora cercò di strapparglieli via, finendo per farli cadere a terra! Mentre cercavamo di riprendere i fogli, Patty si ritrovò in mano un tema: sfortunatamente era il mio.
-Oh, Patrizia, non...-
-"Oh mia cara musa, adoro i tuoi occhi coperti elegantemente da quegli occhiali, belli quanto il tuo sorriso..."-
Lesse, puntando poi il suo sguardo su di me. Pian piano si avvicinò, per poi saltarmi addosso.
-Oh mio Romeo! È la cosa più dolce e poetica che un ragazzo abbia mai fatto per me!-
-A-Aspetta! Non era indirizzato a te!-
-Non fare il timido, mio caro Romeo. Sarò la tua musa, ovunque tu sia!-
Patrizia iniziò a stritolarmi, facendomi perfino perdere l'equilibrio. E anche quando eravamo sul pavimento, lei continuava a professare il suo eterno amore per me.
-Helena! Aiuto!-
Esclamai, in cerca di aiuto.
-Mi spiace "Romeo", ma devo consegnare dei temi alla Brown.-
E dicendo questo, Helena si allontanò, soddisfatta di aver vinto la "sfida" contro Patrizia Finnigan. Era proprio vero che l'amore poteva anche far male!
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Quella Pazza Comitiva
Roman pour AdolescentsJames e Adriana Black sono due adolescenti dai caratteri contrastanti, perennemente alle prese con lavoro del padre, che li costringe più che spesso a trasferirsi in nuove città o perfino paesi. Una volta arrivati a Manhattan, ultima meta della prop...