Presente e passato

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Draco si svegliò riposato come non accadeva da tanto tempo. Gli sembrava di essere rinato. Canticchiando si vestì e decise di andare a far colazione nella Sala Grande. Si sedette al tavolo dei professori, in disparte, per osservare meglio la sala. Vide arrivare Neville e Luna, che si sedettero e lo guardarono; Luna con la sua espressione un po' svanita, mentre Neville sembrò soppesarlo, poi si alzò e gli andò incontro. Al contrario di ciò che si aspettava, il ragazzone gli tese la mano e gli diede il benvenuto.

"Bentornato, Malfoy"

"Gr... grazie"- Draco incespicò un po'

"Sono cambiate tante cose, qui." "Certo" "Ma se sei qui può essere solo una cosa positiva, vuol dire che sei cambiato anche tu. Ora vado da Luna, tra poco cominciamo le lezioni."

Prima che Draco potesse chiedere qualsiasi cosa, Neville si allontanò canticchiando, prendendo al volo una fetta di torta di zucca dalla tavola, si sedette e baciò Luna sulla guancia, offrendole il dolce. Lei sorrise. Draco lo guardò un po' invidioso. E poi...cambiato...lui...Sospirò, finì il suo succo di zucca e si alzò per andare a prendere le sue cose per entrare in biblioteca. Scese lo scalone centrale e si diresse verso la sua destinazione, passando davanti all' aula di pozioni. Quanti ricordi...gli tornò in mente il discorso di Piton. Sbirciò, curioso di sapere chi fosse stato il temerario che aveva raccolto quella cattedra; l'aula era gremita di studenti. E c'era Hermione di spalle. Lui si soffermò sulla porta.

"Siete qui per imparare la delicata scienza e l'arte esatta delle pozioni" cominciò lei seria, sussurrando. Tutta l'aula pendeva dalle sue labbra. "Poiché qui non si agita insulsamente la bacchetta, molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia. Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che sobbolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che si insinuano nelle vene umane, stregando la mente, irretendo i sensi...io posso insegnarvi a imbottigliare la fama, distillare la gloria, addirittura mettere un freno alla morte - continuò lei socchiudendo gli occhi - sempre che non siate una manica di teste di legno, come in genere sono tutti gli allievi con cui ho a che fare." Un profondo silenzio accompagnò il discorso di Hermione. Fuori dalla porta Draco sogghignò. Poi le si illuminò il volto e fece una risata argentina. L'aula intera si rilassò. E lui ridacchiò.

"Ecco, ragazzi, questo è il discorso con cui io sono stata accolta la prima volta che ho messo piede in quest'aula. Il nostro professore di allora era Severus Piton" - al che ci fu un coro di "OOHH"-"Una grande persona, un grande professore." Hermione si ricompose. Draco la guardò meglio mentre cominciava la sua vera lezione; aveva ancora lo scintillio negli occhi per lo scherzo fatto ai ragazzi. Una Grifondoro a capo del corso di pozioni! Scosse la testa sorridendo e si diresse alla biblioteca.

Appena entrò non si rese subito conto della confusione che regnava in biblioteca. Sembrava la solita che aveva lasciato 15 anni prima, anche se, diciamolo, quando era studente non era un luogo che amasse particolarmente frequentare. Posò la borsa sul grande tavolo di mogano e si mise a camminare distrattamente per i corridoi; dopo un po' si trovò davanti alla sezione proibita. Un brivido lo percorse. I libri erano tutti buttati qua e là, come se qualcuno avesse cercato freneticamente qualcosa. Chiuse gli occhi e rivide le pile di libri del suo sogno; andò ancora avanti e vide una sedia appoggiata ad uno scaffale in particolare. La vividezza del suo incubo lo colpì come uno schiaffo: tutto corrispondeva...lui aveva visto...ma si rifiutava di credere al resto. Tornò indietro e prese dalla borsa pergamena e penna, per cominciare la catalogazione; era vero, poteva scrivere con la magia, ma farlo direttamente lo rilassava e lo faceva concentrare di più. Cominciò dal primo corridoio, iniziando a scrivere i libri ancora presenti sullo scaffale e poi continuò raccogliendo gli altri da terra; alla fine del pomeriggio si riteneva soddisfatto di aver completato il primo scaffale dei settanta che lo aspettavano. Andò in camera a farsi una doccia, chiese la cena e si buttò sul letto; aveva anche pensato a scendere, quella sera, ma doveva essere coerente con le sue decisioni....e poi forse sarebbe venuta lei. Di nuovo.

Dopo cena, e senza nessun incidente stavolta, Draco andò a letto. Sperava in una visita della "preside", ma nessuno bussò alla sua porta. Durante la notte venne svegliato da una voce che lo chiamava: "Draco... Draco...vieni da me....ci dobbiamo ricongiungere...dopo così tanto tempo...". Si tirò su a sedere sul letto, ma la voce era scomparsa. Dopo aver atteso qualche minuto, si coprì la testa con il cuscino e si riaddormentò. La mattina si recò in biblioteca dopo una abbondante colazione; prima finiva il suo lavoro e prima se ne sarebbe andato, anche se Hogwarts gli sembrava un posto piacevole, dopotutto.

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora