Al Manor

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Mentre a Salem Giles seduceva Lucius, ad Hogwarts ci si preparava a partire. "Venite, venite pure- fece la preside a Draco ed Hermione- il sortilegio è pronto, adesso vi legherò ad ognuno di noi-disse indicando Harry-io con Malfoy ed Hermione con Harry. Se ci fossero segni di indebolimento della magia della giratempo vi riporteremo qui con il legame. Non provate a cambiare le cose, non ingaggiate nessun combattimento, non toccate nulla...non dovete interferire, ne va della vita di tutti." "Ma se potessimo cambiare il passato, riusciremo anche ad evitare i morti..." "No, Hermione, non ci riusciresti. L'entità potrebbe essere più distruttiva di come lo è adesso. Voi andate solo per capire cosa è accaduto. Draco, non vi mettete nei guai! E ricordate che anche noi vediamo cosa accade" "Certo, preside" "Bene, vieni qui – disse prendendolo per un braccio- conjunctio spiritus" E così fece Harry con Hermione. Si abbracciarono tutti ed Hermione tirò fuori dalla tasca la giratempo, passandola attorno al collo di Draco e al suo. "Buona fortuna ragazzi!" Hermione guardò Minerva e sorrise. "Torneremo prima che riusciate a dire sorbetto al limone" e sparirono. La preside si accasciò sulla sedia ed Harry decise che per quelle ore era necessario il massimo della tranquillità; sigillò la porta, sedendosi poi sul divanetto e lasciandosi andare al legame con la sua amica.

I due si trovarono di fronte al cancello di Malfoy Manor. Hermione non riuscì a reprimere un brivido e Draco le strinse la mano: troppi brutti ricordi risiedevano in quel castello. Lei sorrise appena. "Vieni – le disse- non possiamo farci vedere- mentre si dirigeva verso un cespuglio- passiamo da qui"Hermione si accovacciò e vide un'apertura nelle inferriate abbastanza comoda da far passare una persona. "Sai, qualche volta non potevo uscire per andare da Blaise e allora.... " disse lui facendole l'occhiolino ed Hermione pensò che doveva aver avuto un'infanzia piuttosto infelice. "Non c'è bisogno che immagini...guarda..." le fece lui aprendole la mente e permettendole di usare il"Legillimens". Hermione venne proiettata un un'estate di molti anni prima nello stesso punto in cui si trovava in quel momento: notò di essere nel passato perché gli alberi imponenti del Manor erano molto più piccoli, la casa sullo sfondo era bianca e non ingrigita dal tempo. Spostò lo sguardo verso il cespuglio e ne vide uscire due ragazzini di sette o otto anni, uno biondo e uno moro, con la pelle scura, che ridevano a crepapelle e le venne da sorridere. Giocavano a rincorrersi mentre si dirigevano verso la grande casa, felici della loro bravata e convinti di passarla liscia; fecero per arrampicarsi su un albero per arrivare ad un terrazzino al primo piano quando una voce li bloccò: "Draco Lucius Malfoy, di grazia, perché non sei in camera tua?" Il bambino biondo si girò terrorizzato sentendo la voce del padre "Padre...padre... noi eravamo scesi per giocare un po' in giardino...." Incespicò il biondino, scendendo dalla pianta. Il padre si avvicinò sorridendo, ma all'improvviso lo colpì con il suo bastone,mandandolo a gambe all'aria. "Adesso vai in camera tua e quando torno verrò a punirti come si deve...In quanto a te – si rivolse stringendo gli occhi ad un tremante Blaise- se i tuoi genitori tengono ancora al loro prestigio di pozionisti, fa' che ti tengano di più sott'occhio e ti impediscano di venire a disturbare i Malfoy di nuovo" disse prendendolo per un braccio. "Ma è mio amico!" fece il piccolo Draco "Stà zitto!" Lucius si avvicinò e diede al bambino uno schiaffo in pieno viso, facendolo cadere a terra di nuovo. Draco non ce la fece più e iniziò a piangere. "Draco – fece il padre mettendo un piede sulla guancia del bambino – un Malfoy non piange mai. Non si piega e non si spezza.Tirati su e vai in camera come ti ho ordinato." Detto questo, si smaterializzò insieme ad un piangente Blaise. Hermione era in lacrime. "Adesso basta. Occlumens" Draco la riscosse, mentre lei si asciugava il viso segnato. "Ti ho fatto vedere più di quello che volevo, ma spero che tu capisca come sono cresciuto e lo sforzo che ho fatto per tornare a vivere come un essere umano"Hermione gli strinse la mano. "Andiamo" Passarono da un cespuglio all'altro e si trovarono sotto l'albero dove nella visione si arrampicava Draco bambino."L'ho scoperto tempo dopo" disse Draco. Si avvicinò al muro e picchiettò in quattro mattoncini del tutto uguali agli altri e si aprì lentamente uno stretto passaggio; si tirò da parte. "Prego, mia principessa" e fece entrare la ragazza,, richiudendosi il passaggio alle spalle con un semplice tocco di un mattoncino all'interno. "Lumox" una flebile luce scaturì dalla punta della bacchetta di lei. "Hermione, spegni, fidati di me. Conosco il sotterraneo come le mie tasche e non è prudente accendere luci quaggiù...se veniamo intercettati da mio padre o da qualche elfo è la fine." "Nox" fece lei prendendogli la mano"Guidami allora" Pian piano scesero sempre più in basso, le scale erano sempre più ripide, come a voler andare al centro della terra: sorrise a quel pensiero,le era tornato in mente il libro di Jules Verne che aveva letto una vita fa.Arrivarono finalmente alla fine delle scale e si trovarono di fronte ad un bivio; Draco si concentrò per ricordare quale fosse la strada giusta e dopo qualche istante si diressero a sinistra. Qualcosa però non andava: quel cunicolo diventava sempre più stretto e buio e si trovarono a percorrerlo piegati in avanti "Me lo ricordavo più grande" sussurrò lui. Ad un certo punto sentirono dei rumori e Draco tirò a terra Hermione, facendo passare sopra le loro teste alcuni pipistrelli. Lei rabbrividì. "Li odio" "Eppure,professoressa, sono parti vitali dei tuoi incantesimi.." "Sì, ma li compro già morti e stecchiti" Draco soffocò una risatina e lei fece altrettanto, poi tornò serio "Hermione?" fece lui con voce arrochita "Si?" "Se non ti togli dalle mie gambe mi vengono in mente altre cose da fare, invece che cercare mio padre....""Oh- fece lei arrossendo, anche se lui non poteva vederla- scusami" Lui per tutta risposta le passò una mano dietro la nuca e la baciò, prima piano, poi con più passione. "Draco – fece lei ansando- ricorda che siamo legati ad Harry e alla preside" Draco si riscosse al pensiero che la McGranitt potesse aver capito cosa voleva fare con la sua ragazza. "Ehm, facciamo i bravi eh?" fece lui "Sarà meglio...guarda, una luce!" "Ci siamo Hermione, disilludiamoci"Entrambi nascosti dall'incantesimo, strisciarono fuori dal buco, e si trovarono in una delle cantine del Manor, proprio mentre Lucius liberava il Negromante.Rimasero nascosti dietro uno scaffale e videro Malfoy che gettava dentro una nebbiolina rossa un cuore, poi un pezzo del corno dell'unicorno e infine versava il contenuto di una fiala, presumibilmente le lacrime di Fanny trafugate da Hogwarts. Videro una sagoma formarsi davanti a loro e Lucius che si inginocchiava davanti a quello che lui credeva il Signore Oscuro. "Hermione,non fiatare e non pensare a niente – sussurrò Draco –siamo in pericolo"Hermione svuotò la mente, pronta solo a guardare, mentre Lucius prendeva coscienza che quello che aveva risvegliato non era Voldemort. La figura annusò l'aria e Draco sentì una goccia di sudore scivolargli lentamente dalla tempia lungo tutta la guancia, per andare a spegnersi sul colletto della camicia.Erano spacciati. Per fortuna suo padre catalizzò di nuovo l'attenzione dell'entità: con un maldestro tentativo aveva provato a scappare, ma quello che si definiva il Negromante aveva detto che era un ottimo legilimens e aveva letto le sue intenzioni; poi vide un vortice di luce rossa entrare in Lucius e una voce, non certo quella di suo padre, dichiarò di andare a Beauxbatons. Appena se ne fu andato, i due tornarono visibili e mentre Hermione cercava di attivare la giratempo, Draco fissava dritto davanti a sé, mentre una lacrima solitaria scendeva a bagnare il suo volto; lei gli andò vicino e gli baciò la lacrima. "Draco.." "E' morto, Hermione... e non gli ho potuto neanche dire addio..." "No, Draco e tu lo sai. Lo salveremo, vedrai. Vieni, andiamo. Tu lo ami, nonostante tutto quello che ti ha fatto, e lui l'ha sempre saputo anche se non te l'ha mai dimostrato." Improvvisamente la bacchetta di sambuco nascosta nel mantello di Draco cominciò a vibrare ed illuminarsi; il ragazzo la tirò fuori e mentre lo faceva lo scrigno dov'era richiuso il Negromante cominciò ad illuminarsi di rosso e vibrare. "Draco, che succede? Non abbiamo molto tempo, vieni..."fece lei in tono urgente "Quanto?" "Quanto cosa?" "Tempo!" "Cinque minuti" "Mi bastano" Come ipnotizzato, Draco toccò con la bacchetta lo scrigno; cominciarono a fuoriuscire delle lettere scomposte, che si aggregarono tutte intorno alla bacchetta. Con un movimento del polso che Draco non sapeva di poter fare, le lettere esplosero e formarono a poco a poco una specie di filastrocca:

"Viridi lux maledicendo,

Lux rubrum est moderantum,

lux hyacintho istanter erudit.

Quarto united in virtute,

alba levi videbis,

et salvificem mundum"

Mentre Draco leggeva Hermione aveva avuto la prontezza di scrivere la filastrocca."Andiamo" lo toccò e Draco si riscosse, la bacchetta tornò allo stato originario e lo scrigno si spense, mentre il ragazzo allungava una mano per prenderlo. "Draco, no! Lascialo lì! Altereremmo il futuro!" "Hai ragione, come sempre" sussurrò lui e si voltò, facendosi un po' di spazio, prese la ragazza per la vita e si smaterializzò fuori dal cancello del Manor "Appena in tempo"fece lei mettendo la catenella della giratempo al collo di entrambi. Con un sussulto si ritrovarono nell'ufficio della preside, con Harry seduto sul divano e la McGranitt accasciata sulla poltrona "Venite ragazzi. Finitem incantem"disse lei prendendo il braccio di Draco e rompendo il legame. Hermione posò la pergamena sulla scrivania e fece per avvicinarsi ad Harry "Mmm...quasi quasi me lo tengo il legame – fece il ragazzo facendole l'occhiolino – ho visto cose interessanti..." Hermione avvampò e sbottò: "Tu..tu...non ci provare!" Harry scoppiò in una risata fragorosa alla faccia rossa e turbata di lei, le strinse il braccio e ridacchiando ancora mormorò un "Finitem incantem" Hermione lo guardò con aria truce ed Harry continuò a sbellicarsi. "Bene, credo che sia ora di riposarci un po'. Appena pranzato ci riuniremo di nuovo per parlare di ciò che abbiamo visto" fece la preside con un sorriso aperto, dopo lo scherzo di Harry e la reazione di Hermione. Furono distratti da un bussare urgente ed insistente. "Santo Godric, penso che dovremo rimandare. Avanti!" Entrò senza tante cerimonie uno sconvolto Theodore Nott, appoggiandosi alla scrivania di rovere scuro. "Nott a rapporto, Capo Auror Potter!" fece il ragazzo con voce tremula "Dimmi pure Theodore" "Abbiamo individuato il nostro nemico a Salem,che si nasconde in Malfoy senior, nel senso che il pover'uomo – e lanciò uno sguardo a Draco, che irrigidì la mascella – è stato posseduto. Per fortuna nello scontro ci ha aiutato molto la preside di Salem, Giles Corey e siamo quasi riusciti a mettere in difficoltà l'entità. Ogni Auror ha provato con diversi incantesimi a fermarlo, ma era troppo forte per noi; abbiamo comunque contenutole perdite: una povera ragazza che si era messa in mezzo e..." Nott si fermò guardando Hermione, che strinse senza accorgersene la mano di Draco: Nott sapeva. "Coraggio Theodore" fece Harry sentendo dei brividi lungo la schiena"Abbiamo perso uno dei migliori Harry. Con il suo gesto eroico ha protetto la preside e si è buttato nella traiettoria di un Sectumsempra. Abbiamo provato per più di un'ora a rianimarlo Harry – e lì Nott si mise a piangere come un bambino- ma non ce l'abbiamo fatta. C'era sangue ovunque e ne perdeva sempre di più, qualsiasi incantesimo facessimo. Se n'è andato, Harry, se n'è andato per sempre!" Lacrime copiose scendevano lungo il volto scolpito di Nott. "Chi Theodore, chi?" Harry lo aveva preso per le spalle e lo scuoteva leggermente, mentre lui non ci vedeva più dalla quantità di lacrime che stava versando. "Avanti, Nott!" "Cormac, per Godric, Cormac è morto!" urlò Nott con tutta la voce che aveva in corpo. Un silenzio spettrale scese sulla stanza, interrotto solo dai singhiozzi di tutti. Hermione era sconvolta. Lasciò la mano di Draco e uscì precipitosamente dalla stanza: lui fece per raggiungerla ma la preside lo afferrò per un braccio, scuotendo la testa "Draco, lasciala andare" con il volto scuro e una lacrima furtiva, Draco si diresse verso i suoi alloggi.

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