Racconti

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Draco si era addormentato dopo la visita di sua madre. Verso le otto gli fu portata la cena in camera, ma non aveva voglia di mangiare. Dopo poco sentì bussare. "Avanti." "Posso?" fece Hermione. Lui si tirò su dal letto, naturalmente a torso nudo, lei distolse lo sguardo e lui notò con soddisfazione il suo imbarazzo. "Non hai mangiato, vedo...""Se rimani con me può darsi che lo faccio."-fece lui. Lei sorrise e gli sventolò un dito davanti "Ma non in queste condizioni" "Saresti distratta?" "Può darsi" Draco si alzò dal letto e si vestì..oh niente di impegnativo, solo il suo accappatoio nero con il logo serpeverde e anche se si allacciò la cintura, l'indumento rimase parzialmente aperto sul petto muscoloso. Hermione sospirò, si voltò e con un tocco di bacchetta apparecchiò per due un tavolo nella camera; si sedettero a mangiare in silenzio, ma l'imbarazzo era palese.

"Senti..."fece lei. "Scusa..." disse lui allo stesso momento. Si guardarono e scoppiarono a ridere. "Dimmi tu..." "No, no dimmi tu..." e riscoppiarono a ridere. "Allora, sig. Malfoy, le va di raccontarmi cosa le è successo in questi quindici anni??" "Bene, miss Granger, se vuole essere annoiata dalla banale vita di un bibliotecario.. la tedierò" Draco cominciò a raccontare cosa era accaduto dopo la guerra magica, il periodo di carcere di suo padre, la solitudine forzata con la sola compagnia della madre perché tutti gli amici sopravvissuti lo avevano abbandonato. La scoperta del piacere della lettura grazie ad una vecchia e impolverata copia delle "Fiabe di Beda il Bardo" e la nascita dell'idea di diventare bibliotecario per il Ministero. "I libri sono la mia vita, ora. Li amo come figli." "Come...non hai ancora dato al mondo il piacere di veder crescere dei piccoli Malfoy?" Hermione fece la faccia scandalizzata. "Beh, tu ricordi Pansy, vero?" "Oh, si, faccia da carlino" disse lei d'impulso, poi si rese conto di ciò che aveva detto "Scusami" "No, non devi scusarti.. hai ragione! In breve, dopo la guerra, l'ho liquidata senza troppi rimorsi, in fondo non ero innamorato, non mi sembrava giusto continuare e lei è impazzita. Ha più volte tentato di uccidere me o mia madre, dicendo che lei era l'unica per me, e mia madre mi stava deviando con le sue idee di tolleranza. Insomma, ora è ad Azkaban. Da allora niente relazioni serie, solo storie di passaggio, che finiscono sempre perché lei diventa troppo ossessiva, ho sempre paura che possano diventare come Pansy." finì lui in un sussurro. Lei lo guardò con il bicchiere in mano, pensosa. Una volta non ci avrebbe pensato due volte a usare la ragazza finché non avesse trovato di meglio, mentre ora si faceva scrupoli perché non era innamorato...era cambiato davvero allora? "Se ti stai chiedendo se sono cambiato, la risposta è si. Ho sofferto tantissimo, fisicamente quando ho fatto questo – e si tirò su la manica, facendole vedere il suo avambraccio – e sentimentalmente, con la storia assurda con Pansy. Non sono più quello sgarbato, antipatico, snob, saccente idiota che ti ha tormentato per anni." A lei scappò un sorriso. "Oggi hai davanti una persona nuova che ha chiuso col passato" Draco sorseggiò il suo vino. "Ma ho parlato solo io...ora tocca a te..." Hermione ebbe l'istinto di scappare ma gli occhi di lui la incatenavano lì, su quella sedia. Si fece coraggio e sospirò. Lui vide lampeggiare negli occhi di lei un'espressione spaventata e sentì un moto di tenerezza. Poi si riscosse. Tenerezza lui?? Lei attaccò: "Dopo la guerra sono successe tante cose...Ron è morto e la McGrannit..." "Come??Cosa??Lenticchia?" Lei annuì. "Dopo la devastazione dello scontro, avevamo deciso di rimanere tutti insieme per ricostruire la scuola. Eravamo nella stanza delle necessità, ripulendola dopo l'ardemonio che aveva distrutto quasi tutto; eravamo stanchi e depressi e Ron per farmi uno scherzo è entrato nell'armadio smaterializzatore mezzo distrutto. Nessuno di noi pensava che fosse ancora attivo. E' scomparso e nonostante i nostri tentativi di farlo tornare o di localizzarlo non ci siamo riusciti. Non sappiamo dove sia, non sappiamo se sia vivo o morto...io spero che sia vivo" Chiuse gli occhi ricacciando indietro le lacrime. "Ma se c'è ancora l'armadio possiamo.." "No, Draco, l'armadio non c'è più. La McGrannit in preda al dolore una notte l'ha distrutto, facendo evanescere i pezzi e poi se n'è andata.. non sappiamo dove sia neanche lei; crediamo che si sia rifugiata in un'altra scuola, anche se nessuno ci ha mai rassicurato al riguardo." Le parole di lei si spensero. Anche Hermione ne aveva passate. Dopo qualche istante lei si alzò."Bene, si è fatto tardi" "A domani Hermione. E grazie" Lei era già con una mano sulla porta, ma si girò con un'espressione stupita in volto e Draco in quattro falcate si fece vicino a lei, sorprendendosi della velocità con cui aveva attraversato la stanza. Le prese la mano e gliela baciò. "Buonanotte" "B..Buonanotte" incespicò lei, arrossendo vistosamente e precipitandosi fuori. Draco sorrise. Com'era bella con quelle guance arrossate per l'imbarazzo...poi tornò serio. Al momento aveva altri problemi.

 Hermione si appoggiò alla porta della camera diDraco con il cuore in tumulto. Com'era possibile che fosse così sconvolta perun semplice baciamano? Forse perché aveva letto nei suoi occhi qualcosa che nonaveva mai pensato di vedere.. si, ma cosa aveva visto in quelle iridi dighiaccio? Quando si fu calmata un po' corse nelle sue stanze, mentre il puntodove lui l'aveva baciata bruciava come fuoco. Per Godric, doveva ammettere conse stessa che non le era affatto dispiaciuto.

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora