Cercò per tutto il pomeriggio di ricordare di chi fosse quella voce... ma niente...si sentiva come bloccato da qualcosa che non voleva ricordare. Dormì a tratti, ma ebbe un sogno agitato. Vedeva flash di simboli, uno spirito vagare per la biblioteca, vedeva Hermione china su di lui, vedeva.. suo padre. Una mano gentile si appoggiò alla sua fronte.
"Apri gli occhi figlio mio." Draco vide sua madre ai bordi del letto. "Madre.. ma come..." "SShh..sono venuta per te. Hermione mi ha mandato il tuo gufo e mi ha chiesto di intervenire" "Ma che diamine..." "Tesoro, sei andato via da casa e ci hai sconvolti, vieni qui e stai male..." "Avrò mangiato qualcosa di strano..." Fece lui con voce debole, tirandosi a sedere. Narcissa accennò un sorriso "Noi donne abbiamo una sensibilità diversa, tesoro. Lo vediamo subito se c'è qualcosa che non va per il verso giusto.. dimmi cosa ti turba..." "Niente, madre, davvero. So solo che sono felice di vederti" E la abbracciò. "E voglio dirti che sono stato accolto bene da tutti. Ti prometto che se succede qualcosa, sarai la prima ad esserne informata." Narcissa scosse la testa. "Come tuo padre. Non dice mai niente per non far stare male gli altri. Anche ultimamente..." "Cos'ha?" Draco fu subito attento. "Si rifugia sempre più spesso nei sotterranei, con la scusa di fare esperimenti, per trovare una nuova bacchetta magica. La sua l'ha rotta Tu-sai-chi e Olivander non è stato ancora in grado di trovarne un'altra. Le nuove durano 3 o 4 incantesimi e poi si spaccano. Lui dice che sta provando a potenziarle, ma sono preoccupata e inquieta." "Capisco" "Ora vado tesoro. Passerò a ringraziare la preside." "Ti voglio bene, madre." Con un sorriso e un bacio sulla fronte, Narcissa si congedò. Draco intrecciò le mani dietro la testa e si distese di nuovo sui cuscini. In quella storia qualcosa non quadrava... doveva riunire i pezzi del puzzle e cercare di dare un filo logico a ciò che stava succedendo.
Narcissa bussò lievemente. "Avanti" Hermione alzò lo sguardo e incontrò quello di Narcissa."Prego signora Malfoy, si accomodi." La donna si sedette sulla poltrona; sembrava minuta a confronto della sedia rossa dalla spalliera imponente. "Sono passata a ringraziarla..." "Mi dia del tu..." "Allora anche tu..."sorrise la donna " altrimenti non vale." "Narcissa, mi è dispiaciuto disturbarti ma Draco aveva bisogno di un appoggio, anche se noi ci siamo sforzati tutti di accoglierlo bene, aveva necessità della sua famiglia; il fatto che non stia bene mi fa preoccupare, ma non ho l'autorità di stargli accanto." "Certo, ognuno ha la sua vita...." Hermione fece un sorriso triste e allargò le braccia. "Eccola la mia vita" "Ma come, tu e E Weasley..." "Narcissa, forse nell'isolamento le notizie non ti sono giunte. Ron non c'è più."Hermione abbassò la testa e la donna si coprì la bocca con la mano. "E io mi sono rassegnata. Non ho più la mia famiglia, Ron, ma ho l'affetto dei suoi, di Harry e Ginny che vengono a trovarmi ogni tanto, dei ragazzi che sono rimasti in questa scuola...ma è dura essere soli" La giovane alzò lo sguardo, velato di lacrime. Narcissa allungò la mano e prese quella di Hermione, in un gesto di muto coraggio. "Penso che sia l'ora di andare - fece alzandosi- E grazie Hermione per avermi chiamato; ma soprattutto grazie di esserti fidata di me." La ragazza fece un leggero cenno del capo e mormorò sottovoce un incantesimo. "Adesso puoi smaterializzarti"
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Il bibliotecario - Dramione
FanficDopo 15 anni tutto nel mondo della magia è cambiato. Draco si è trovato un buon lavoro al Ministero, Harry si è sposato con Ginny, Hermione è rimasta ad Hogwarts. Ma un nuovo pericolo incombe sulle loro teste e li porterà a riunirsi di nuovo per sal...