Soluzione

749 23 0
                                    

Hermione aprì un occhio e si trovò sul suo letto, non ricordandosi di come avesse fatto a finirci; sentì un peso dall' altra parte, ma nella confusione del risveglio non realizzò subito cosa stesse succedendo; alzò leggermente la testa e accanto a lei vide Narcissa. Gli avvenimenti della nottata la colpirono come uno schiaffo e la fecero sobbalzare; a quello strano movimento la donna si svegliò e le sorrise. "Lieta di vederti sveglia, Hermione" "Ma Narcissa... cosa? Come?" "Calma, calma, una cosa alla volta. Ora ti racconto tutto, ma dobbiamo essere presentabili per scendere a colazione." Hermione si mise una mano tra i capelli, sospirando: erano proprio un nido anche quella mattina! Come due babbane qualunque si fecero la doccia, si legarono i capelli, si truccarono e si cambiarono d'abito, godendo della reciproca compagnia, pronte per uscire e andare in Sala Grande. Mentre Narcissa le spiegava nel dettaglio ciò che era accaduto la notte precedente dopo il suo svenimento, senza volerlo le due donne si trovarono davanti all' infermeria; si guardarono sorridendo ed entrarono, chiedendo a Madame Chips il permesso di poter vedere il loro biondino preferito. "Non ha crisi da ieri mattina, possiamo fare un tentativo." Hermione si fece da parte. "Prima tu, Narcissa." "Oh, no, non sono io una certa principessa Grifondoro che fa battere il cuore a mille a mio figlio!" Narcissa le prese la mano "Hermione, tocca a te...una madre può aspettare. .soprattutto, io non ho lezione tra mezz'ora!" sorrise la donna. Hermione si diede una pacca sulla fronte "Da quando c'è lui qui, il mio senso della puntualità è finito in fondo al Lago Nero!" replicò la ragazza ridacchiando come una scolaretta. Hermione sospirò e si fece spazio tra le tende immacolate che nascondevano il letto di Draco; sorrise; eccoli lì, gli uomini più importanti della sua vita: Harry, che dormiva scomposto su una poltrona, russando leggermente, con i capelli in disordine, i vestiti stropicciati e un velo di saliva che gli usciva dalla bocca socchiusa, troppo stremato per cercarsi un letto e poi Draco, appoggiato con la schiena al cuscino, con i capelli ribelli che spiovevano sulla fronte, sui quali un raggio di sole si divertiva a giocare, il lenzuolo scivolato su quei pettorali perfetti (immaginati, toccati, ma mai visti) e raccolto intorno alla vita, le braccia scolpite sulle quali spiccava il bianco della fasciatura e la superficie irregolare di dov' era stato il Marchio. Si avvicinò lentamente, voleva bearsi ancora di quella visione angelica e indossò uno dei suoi sorrisi migliori; fece scivolare la sua mano dentro quella di lui, pronta a sporgersi e baciarlo sulle labbra, quando una scossa elettrica la pervase da capo a piedi. Un urletto soffocato le uscì dalla bocca, causato dalla scossa violenta e dalla sorpresa; nel frattempo Draco aveva aperto gli occhi iniettati di sangue ancora una volta e in un secondo si alzò, le fu accanto e la afferrò per la gola, con la mano comandata dalla bacchetta, stringendo. "Draco no...che fai..." gemette lei "Bastarda mezzosangue, sei tornata nonostante te l'avessi vietato e ora mi costringi a toccarti, per porre fine alla tua inutile vita" ghignò a denti stretti "Adesso ti soffocherò e mi accerterò che tu non torni mai più" nel frattempo aveva alzato la ragazza da terra, che scalciava furiosamente nel vano tentativo di liberarsi "Stupeficium!" Draco fu scagliato a tre metri di distanza, mentre Hermione cadeva a terra tossendo e tenendosi la gola; Harry le corse vicino. "Herm, ti prego, ti avevo chiesto di non venire; allontanati adesso" Le tende vennero aperte da una Narcissa sconvolta. "E' stato lui a farti del male?" Lei annuì. Narcissa andò vicino al figlio e lo aiutò ad alzarsi in piedi; Draco nel frattempo era tornato in sé. "Madre, che bello vedervi..." disse, mentre girava gli occhi "Hermione, io..." Lei si alzò con le lacrime agli occhi e fece per andargli incontro, ma Draco, dopo un solo passo, la fermò con la mano. "No. Non avvicinarti. Ho paura di perdere di nuovo il controllo di me. Già adesso faccio fatica a non cercare di farti del male. Vattene" Una lacrima solcò la guancia di Hermione. "Harry, ti prego, portala via" Il ragazzo annuì e le passò un braccio intorno alle spalle; rassegnata e ferita, Hermione si decise ad uscire dall' infermeria. "Draco, tesoro, che succede? Non avevi crisi da ieri, pensavamo...." "Il potere della bacchetta è troppo forte" disse lui abbracciando sua madre e guardando la sua Hermione uscire con Harry "Spero solo che alla strega più brillante di Hogwarts venga una buona idea per salvarmi dall' oblio"

Hermione era scossa dall' episodio appena accaduto e si rifugiò nell' abbraccio di Harry, come faceva da ragazzina. "Harry, ho paura –mormorò sulla sua spalla – ho paura di lui" "No, Herm, troveremo un modo per riavere indietro il vecchio Draco, vedrai... L'importante è che per adesso tu gli stia lontano; forse è per quel sentimento che sta nascendo che la bacchetta lo fa agire così, dobbiamo solo trovare il modo di separarli" Hermione si asciugò le lacrime "Tesoro, ricomponiti un po' e vai a lezione, la scuola adesso ha bisogno di normalità, parliamo ancora dopo pranzo e ci riuniremo tutti assieme" Lei abbozzò un sorriso "Hai ragione, come sempre, Harry" "Eccola qui la mia sorellina preferita" "Direi anche l'unica" disse lei ridendo, mentre lui la ricambiava con un sorriso smagliante e una pacca sulla spalla. "A dopo, Herm!" mentre lei si allontanava nel corridoio verso l'aula di pozioni. Dopo il pranzo in Sala Grande, il gruppo si riunì nell' ufficio della preside; c'erano proprio tutti: Hermione, Harry, Luna, Neville e Narcissa; cominciarono a discutere su una soluzione al problema che sembrava più immediato: separare Draco dalla bacchetta. "Agendo fisicamente, non è possibile: io e Madame Chips abbiamo provato e siamo riusciti a fargli solo del male" "Tagliamo il braccio..."fece Neville mentre Narcissa ed Hermione si portavano una mano alla bocca emettendo un gemito "meglio senza un braccio che pazzo!" "Beh, una soluzione un po' drastica, non trovi?"fece Harry "Stavo scherzando..." disse Neville poco convinto. Luna intervenne da dietro i suoi occhiali rosa a forma di fiore "Basta separarlo dai suoi Gorgosprizzi, banale, no? Loro possono essere portati in giro, mentre lui rimane in infermeria" Hermione la guardò e disse seria: "Luna ha ragione, ragazzi. Dobbiamo riuscire a separare Draco da una parte di sé- e Luna sorrise soddisfatta all' amica- che possiamo facilmente trasportare; quando ho parlato con Silente ieri sera, la soluzione ce l'avevo sotto il naso. Basta prendere una fiala del suo sangue e tornare al fiume; lui non reggerà un altro taglio, così noi potremo fare vari tentativi senza mettere a rischio la sua vita ed evitando che abbia altre crisi." Narcissa sorrise e si offrì di stare col suo ragazzo quando Madame Chips avrebbe fatto il prelievo: Hermione aveva trovato il modo per aiutare Draco e quella ragazza le piaceva sempre di più. "Bene, è deciso. Domani procederemo con il piano, poi Herm tu mi accompagnerai a cercare il pezzo mancante" disse Harry "Buon pomeriggio a tutti e cercate di riposare, ci aspettano lunghe giornate."

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora