In Russia

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Nel frattempo al Manor il Negromante studiava la mappa delle scuole di magia: dopo Beauxbatons e Durmstrang aveva in mente una visita anche a Ilvermonrny, nel Massachusetts, a Salem, a Castelobruxo, inBrasile, in Russia a Koldovstoretz, passando per Mahoutokoro, in Giappone, aUagadou, in Uganda e poi Hogwarts. Nelle due scuole visitate aveva posto un fantoccio a immagine dei presidi, in modo tale che le scuole fossero sotto la sua influenza. Voleva che tutto ciò che non fosse puro fosse spazzato via dal mondo magico, voleva una fila di soldati pronti ad immolarsi per la sua causa senza batter ciglio. La sua più grande ambizione era quella di comandare su tutto e tutti. Ma che amore, ma che amicizia! Il potere e la vita eterna! Certo,aveva scelto per adesso un guscio umano, ma ancora era troppo debole per riuscire a formare un corpo suo, ancora non aveva fatto abbastanza vittime, o forse doveva cambiare metodo di uccisione: gli impuri non soffrivano abbastanza, quindi la loro disperazione, assorbita da lui come una spugna,faceva accrescere il suo potere solo per poco tempo. Decise di partire quella sera e di andare a far visita ai compagni russi. Passò attraverso il camino con la metropolvere, come sempre certo di non trovare nessuno nella Sala Grande della scuola a quell'ora di notte; avrebbe potuto inventare qualche scusa,visto che sapeva perfettamente il russo (e tutte le altre lingue del mondo) e cercare di vedere il preside, Vladimir Dimitri. Anche lui era un Mangiamorte fallito che cercava di tenere testa alle potenti famiglie russe di purosangue con la scuola divisa in due ali: i purosangue da una parte e i mezzosangue dall'altra: quella sera ci sarebbe stato da divertirsi, visto che tutti quelli che odiava erano rintanati tutti insieme. Il ghigno malefico alla Malfoy si marcò ancora di più sui lineamenti di Lucius; benissimo, non c'erano né fantasmi, né anime vive in giro a quell'ora. Concentrandosi, vide dov'era il preside e si diresse al settimo piano, disilludendosi. Vide alcuni ragazzi avvinghiati nei corridoi bui, che si baciavano e si palpavano; li sorpassò con indifferenza e aprì l'ufficio di Dimitri con un "Alohomora". Il preside stava rintuzzando il fuoco e non si accorse subito della presenza malvagia alle sue spalle; solo quando si sentì trafitto da mille coltelli bollenti si rese conto di essere stato attaccato da un mortale "Sectumsempra". Cercò di chiedere aiuto invocando un Patronus, ma il suo avversario, palesandosi, con un colpo di bacchetta fece svanire l'animale e gli disse che era tutto inutile, visto che aveva insonorizzato la stanza. Mentre la vita lasciava il corpo di Dimitri,Lucius si preparò a fare l'incantesimo per far rivivere il preside come fantoccio, stregando un bezoar e infilandoglielo in bocca dopo che fu spirato.Sentì una scossa elettrica pervaderlo, segno del potere che si accresceva nutrito dalla disperazione dell'uomo, non solo per il suo destino, ma anche per quello dei suoi ragazzi, ormai senza protezione. Il Negromante ghignò ancora,preparandosi a gustare di nuovo la beata sensazione che gli donavano morte e disperazione; uscì dall'ufficio ed annusò l'aria, come un segugio che cerca la preda; fu facile individuare che i ragazzi che stava cercando erano nell'ala est del castello. A passo lento e misurato si diresse verso le sue vittime, facendo uscire dalla punta delle dita lunghe luci verdastre, una modifica fatta da lui della Maledizione della frusta; infatti colpendo una persona con quei fasci di luce, la vittima moriva lentamente e tra atroci sofferenze date dalle lesioni interne. Si leccò le labbra ed aprì la prima stanza, individuando quattro letti vuoti: la bocca si tirò in un sorrisetto e passò alla camera successiva, sfortunatamente occupata: dopo pochi secondi si cominciarono ad udire grida di dolore e disperazione, mentre lui volava da una stanza all'altra senza fermarsi, senza sentire stanchezza, maledicendosi di dover ancora sopportare di abitare in quel guscio inutile.

Hermione era a lezione quando fu interrotta dalla preside McGranitt in persona: "Miss Granger, può uscire per favore?" "Ragazzi rimettete in ordine l'aula...continueremo domani con la Felix Felicis. Studiate la parte relativa alle dosi, mi raccomando, non voglio calderoni esplodenti!" I ragazzi ridacchiarono e cominciarono a pulire, facendo evanescere il contenuto dei vari calderoni ormai spenti. "Nel mio ufficio, presto!" Hermione entrò nell'ufficio della preside trovando Harry e Draco, ai quali sorrise e si sedette nell'unica sedia vuota; la vecchia strega cominciò: "Ragazzi, siamo sotto attacco. Non ancora noi direttamente, ma stamattina ho ricevuto un gufo dal Ministero, dove c'erano riportati tutti i morti di Beauxbatons e Durmstang..." "I morti?" "Si, Hermione, i morti. Qualcuno o qualcosa si è introdotto nelle scuole e ha ucciso tutti i mezzosangue" La ragazza sbiancò e sarebbe caduta se non fosse già stata seduta; i due uomini accanto a lei le presero la mano in contemporanea, mentre il cervello di lei andava a mille, non era possibile, non di nuovo! "Hermione, purtroppo il Ministero ha ricevuto delle richieste di aiuto da parte degli studenti, mentre il corpo insegnante e i presidi negano ogni incidente o morte sospetta." "E quanti?" "Si parla di centinaia" Hermione buttò fuori il respiro di botto, mentre lacrime di tristezza e frustrazione cominciarono a rigarle il volto. "Presumibilmente arriverà anche da noi. Credo che ci lascerà per ultimi, se l'entità intende visitare tutte le scuole, in fondo la nostra è la più grande." "Ma cosa possiamo fare, preside?" "Al momento ben poco. Possiamo solo aspettare."

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora