Confronto

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Draco guardava Hermione e la guardava come mai aveva fatto prima: i morbidi ricci che le ricadevano sulle spalle, la linea dolce e decisa del naso, la fronte distesa, gli occhi illuminati in un modo che non aveva mai visto fino a quel momento e la bocca dischiusa in un sorriso dolcissimo. Emanava un'aura luminosa mentre abbracciava con il suo sguardo la persona che aveva davanti. Draco pensò che prima o poi avrebbe voluto quell' espressione anche per sé. Hermione guardava Harry come mai aveva fatto prima: i capelli scarmigliati da ragazzino che gli conferivano un non so che di tenero, gli occhiali tondi sempre uguali, gli occhi illuminati in modo mai visto fino a quel momento, la bocca che si apriva in un sorriso estasiato, mentre guardava la creaturina che aveva in braccio. Per un secondo Hermione distolse la sua attenzione da Harry, attratta da un impercettibile sospiro di Draco e lo vide come mai lo aveva visto: i capelli che gli ricadevano sbarazzini sulla fronte distesa, la linea elegante del naso, sulla bocca un sorriso poche volte spuntato su quelle labbra e i suoi occhi, pozze di argento fuso, pieni di tenerezza. Hermione pensò che prima o poi li avrebbe voluti su di sé, quegli occhi. Tutti e tre erano stretti ad ammirare la bellezza di Lily Luna: Harry si lasciò sfuggire una lacrima solitaria mentre le baciava la fronte, Hermione le solleticò i piedini e Draco aveva persino osato sfiorarle con la punta dell'indice una morbida manina perfetta. Lily Luna gli afferrò il dito e se lo portò alla bocca con una presa da far invidia ad un troll di montagna, cominciando a ciucciarlo contenta. Draco quasi si spaventò per l'improvviso scatto della piccola, ma qualcosa si mosse in fondo al suo stomaco e il suo cervello elaborò un' immagine in cui era Hermione a stringere un marmocchio e lui vicino a lei a vezzeggiarlo. Quel quadretto dolce fu interrotto da un'infermiera che chiese di parlare con Draco ed Hermione in privato. Appena i due furono usciti dalla stanza, disse loro che Lucius era stato avvistato nei dintorni di Hogwarts; raccomandandosi di non dire nulla ad Harry per il momento, andarono al primo camino e usando la metropolvere, entrarono nell'ufficio della Preside. "Vi stavo aspettando, ragazzi. Lucius è ai margini della Foresta e sta arrivando. Da quello che Nott mi riferisce, stavolta vuole fare le cose in grande stile, anche se non sa che la scuola è praticamente vuota. Dobbiamo trovare in fretta una soluzione alla filastrocca, prima che tutto sia perduto." La preside li guardò intensamente. Draco che teneva la mano di Hermione e si toglieva di dosso la metropolvere e lei che faceva lo stesso, senza mollare la presa, con le occhiaie profonde di chi ha passato più di una notte insonne. "Potter?" fece la McGranitt alzando un sopracciglio "E' rimasto in ospedale. Abbiamo convinto i medici a provare a salvare Ginny con una trasfusione "alla babbana", visto che ce l'hanno data per spacciata. Il sangue compatibile è risultato quello di Potter. Adesso deve aspettare ventiquattro ore per i risultati." Fece Draco asciutto. Non voleva dilungarsi molto sui fatti di Potter, adesso dovevano pensare al Negromante. In quel momento si aprì la porta e tutti coloro che erano nella scuola si riunirono nell'ufficio, che la preside aveva adeguatamente allargato con un incantesimo di espansione. "Eccoci qui, tutti insieme, come sempre – attaccò Minerva guardandoli uno ad uno – e come sempre pronti ad affrontare il pericolo per proteggere la nostra casa. Il Negromante si sta avvicinando alla scuola; ho già deciso come agire, consultandomi anche con Silente. Tutti sapete cosa hanno scoperto Hermione e Draco: tutti pensate alla soluzione dell'enigma. Adesso però vi chiedo di dividerci: Narcissa, Luna e il bambino, gli elfi e i professori di Erbologia, Divinazione, Babbanologia, Storia della magia e Madame Chips, tutti quanti nella Torre Grifondoro, sarà più facile difendervi e se vedete che non ci sono più speranze, il quadro di Silente vi guiderà alla smaterializzazione della cima della torre per entrare nel mondo dei babbani. Lì sarete al sicuro. Per il rimanente di voi, chi vuole combattere appuntamento nell'atrio, altrimenti seguite gli altri nella torre. Che Godric ci assista!" Minerva chinò la testa e un leggero brusio si diffuse nella stanza, tutti commentavano la decisione della preside. Chi era stato scelto per andare nella torre cominciò ad accomiatarsi dagli altri con un abbraccio e una parola affettuosa. Neville abbracciò Luna e baciò suo figlio, che rispose con una risatina, forse per l'ultima volta. "Neville –fece Minerva rompendo il mormorio –naturalmente tu puoi salire, hai delle responsabilità verso la tua famiglia." "Preferisco che mio figlio ricordi un eroe, invece di un codardo" Luna gli offrì il sorriso più dolce che lui avesse mai visto "La vita di chi amo è la cosa più preziosa che ho" "I Gorgosprizzi mi dicono che tornerai da me, quindi io non ho paura" Tutti li fissarono mentre si baciavano, chiedendosi come si potesse essere così: coraggiosi, fiduciosi, speranzosi. Nel cuore dei presenti, oscurato dal dubbio di non riuscire, si insinuò un raggio di sole. Quando si staccarono, Luna e Narcissa, che si era accomiatata piangendo dal figlio e da Hermione, partirono alla testa del gruppetto che sarebbe rimasto nella torre a guardare gli esiti dello scontro.

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