Il volo

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Draco nel frattempo sotto le logge incontrò sua madre. "Madre, buongiorno, riposato bene?" "Grazie, tesoro, ho dormito come non facevo da tempo, ho fatto già colazione e stavo facendo una passeggiata all'aria aperta. Vuoi unirti a me?" "Madre venite con me in biblioteca invece, così possiamo avere occasione di parlare un po' e se vorrete potrete aiutarmi con quei tomi polverosi" Narcissa guardò suo figlio. Aveva nello sguardo una luce diversa da quella del giorno prima e forse le aveva dato retta e si era fatto avanti. "Rinuncio a quest'aria cristallina e profumata solo per te, tesoro." Draco le porse il braccio e si diressero insieme verso la biblioteca, entrarono e lui vide sua madre spalancare gli occhi. "E' ancora più grande e bella di come la ricordavo" si staccò da lui e cominciò a percorrere i corridoi come una bimba in un negozio di giocattoli, ogni tanto si fermava a leggere qualche pagina o passava le dita su una copertina in particolare. "Madre, io sono in fondo, nella sezione proibita" "Oh, vai figlio mio. Ti raggiungo dopo" fece lei alzando a malapena lo sguardo da un tomo enorme. Draco si accomodò, prese i suoi appunti e una pergamena nuova. Con la sua elegante calligrafia cominciò a scrivere:

"Principessa Grifondoro,

svegliarmi con te accanto è stato magico. Vorrei ricordarti il nostro patto, decidi tu dove e quando.

D.L.M"

"Oh, oh, siamo già ai nomignoli?" Draco sussultò e cercò di coprire la pergamena con una mano. "Tesoro, non hai più quindici anni." fece Narcissa ridacchiando e lui sorrise di rimando "Anche se penso che a quindici anni non avresti mai pensato a scriverle un biglietto del genere!" "Beh, madre, vi devo contraddire...pensare ci ho pensato, ma non l'ho mai fatto - disse lui con nostalgia- devo dire che sono stato veramente uno stupido in questi anni...se l'avessi capito prima...se avessi fatto parlare i miei sentimenti ...se non fossi stato succube...sareste nonna già da un pezzo!" rise. "Beh, allora, non aspetto altro!" rise lei "Devo dire che ieri sera è andata meglio del previsto!" "Vuota il sacco figliolo!" "Ma...madre!" "Beh, che ci vuoi fare....sono una vecchia strega sentimentale!" Draco le sorrise e le raccontò della notte appena trascorsa.

Ad Hermione il cuore saltò un battito quando lesse il biglietto di Draco; aveva detto quella cosa per scherzo, pensando che usciti da quella stanza, ogni cosa si rimettesse nei binari dell'ordinarietà. Ma lui non aveva preso la cosa alla leggera, anzi, si era premurato di ricordargliela; una scintilla si accese nei suoi occhi e prese una piuma, scrivendo sotto il messaggio di lui:

"Caro bibliotecario,

stessa cosa per me. Ti aspetto stasera al campo di Quiddish.

Principessa Grifondoro

PS. Porta la scopa"

Per tutta la cena non fecero altro che guardarsi di sottecchi e dissimulare sorrisi. Ovviamente tutti si accorsero e tutti fecero finta di niente. Neville raccontò che durante la sua lezione uno studente aveva provato a farsi mangiare da una pianta carnivora, un altro era andato in infermeria a causa di una mandragora molesta e due ragazzini di Corvonero erano stati sorpresi a tagliare foglie di una pianta che dava sonnolenza, addormentandosi con le forbici in mano. Luna invece spiegò che una sua alunna Tassorosso era andata in trance guardando troppo intensamente la sfera di cristallo. Tutti risero. Dopo la cena Hermione, accusando mal di testa, disse che sarebbe andata a letto. E scomparve. Malfoy la seguì a ruota, salutando la madre con un bacio. E tutti sospirarono, finalmente liberi di spettegolare sui due assenti.

Hermione era già nel campo, vestita questa volta con maglione e pantaloni pesanti e un mantello Grifondoro sulle spalle. Aveva gli occhi al cielo, cercando di vedere le costellazioni che Draco le aveva indicato, non si era accorta dei passi felpati dietro di lei; quando si sentì stringere i fianchi si lasciò sfuggire un gridolino, si girò e c'era lui, illuminato dalla luna, con gli occhi grigi che ribollivano. "Allora mia principessa..." fece con voce roca, turbato dalle emozioni che lei suscitava con la sola vicinanza. "Benvenuto nella mia fantasia" disse lei con voce rotta allontanandosi. "Sali Draco, e portami con te" Draco sapeva che lei odiava volare. "Sei sicura?" "Ho sempre voluto fare il mio primo volo con te, il mio battesimo dell'aria...tu davanti e io dietro, abbracciandoti forte" Quell'aria da ragazzina lo avrebbe ucciso, prima o poi. Il suo primo istinto fu di buttare via la scopa e baciarla lì, e poi riportarla al castello e poi...un campanello trillò nel suo cervello e gli fece riacquistare un briciolo di razionalità. "Prego Hermione" Draco salì cavalcioni e la fece accomodare, mentre lei gli serrava il petto."Hey, piano, mi soffochi così" "Per Godric" fece lei lasciandolo come se si fosse scottata. Lui rise, una risata sommessa e sincera, prendendo le sue braccia e allacciandole intorno alla sua vita. "Pronti adesso! Perdonami, ma sono fuori esercizio" Iniziarono ad alzarsi in volo, lei con gli occhi serrati. "E dai, Hermione!- cantilenò lui- Non è così spaventoso. Non guardare in basso, ma le stelle" Draco riprese man mano sicurezza e la portò a sorvolare prima il campo di Quiddish, poi il Lago Nero, poi velocemente sopra il platano picchiatore ed infine sulla torre di Astronomia. Hermione per tutto il tempo emetteva gridolini deliziati quando lui accelerava o cambiava direzione, anche se con la parte cosciente aveva sentito ogni muscolo del suo petto che si muoveva sotto il maglione. E Draco si sentiva scottare la pelle dove lei si era aggrappata. Rimasero sulla torre per qualche minuto, in silenzio, guardando il panorama. " E allora principessa? Ho realizzato la tua fantasia? Sono stato all'altezza?" "Per Godric, certo che sì, ma non è finita qui" Hermione si tappò la bocca con la mano appena si rese conto di ciò che aveva detto. Draco alzò un sopracciglio con aria interrogativa "Poi mi accompagnavi in camera sempre volando e..." "E?" "E...non posso dirtelo" fece lei precipitosamente. Lui sorrise "Andiamo a scoprirlo, allora" Risalirono sulla scopa e arrivarono davanti alla finestra di lei. "Alohomora!" e si aprirono le ante, Hermione scese ed entrò nella stanza, girandosi per ringraziare il suo cavaliere, ma lui fu più veloce di lei, sorprendendola con un bacio. Dolce all'inizio, poi lei si sporse di più e lui la baciò allora con passione, quella passione che aveva represso fino a quel momento. L'adrenalina si impadronì del corpo di Hermione, le sue narici ispirarono il profumo di menta di Draco, di nuovo, e le sue dita si strinsero alla balconata tanto da far diventare bianche le nocche; sentì una sensazione all'altezza dello stomaco, ma non era fame, era un istinto più profondo e sconvolgente. Si staccarono e si guardarono negli occhi. Un incontro di anime, un vortice di emozioni li attraversava entrambi. "Ho indovinato, principessa Grifondoro?" "Sì" rispose lei con un sussurro. "Allora, buonanotte" E senza attendere risposta Draco sfrecciò via, mentre lei rimaneva lì, con la finestra aperta, la leggera brezza che le scompigliava i capelli e la luce della luna che l'accarezzava, guardando il ragazzo che si allontanava e il suo sapore ancora sulle labbra.

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora