Amore

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Draco abbassò la maniglia del bagno dei Prefetti mentre pensava che dopo sarebbe passato da Hermione a vedere come stava. Con sua somma sorpresa vide una cascata di ricci appoggiata sul bordo della vasca. Fece qualche passo e si tolse silenziosamente l'accappatoio, incerto se annunciarsi o meno; rimasto in boxer decise di fare il giro e scendere dagli scalini, così avrebbe potuto controllare se lei stesse dormendo. Dopo che si fu immerso in acqua, si avvicinò alla ragazza dagli occhi chiusi e le alitò in un orecchio, ma non ottenne risultato, anche se notò che il respiro di Hermione era cambiato: allora le si mise di fronte e poggiò le mani sul bordo vasca, cominciando a baciarla sulle guance, sul mento, sul collo, mentre lei si lasciava andare a dei bassi mugolii. Quando le catturò le labbra, finalmente, lei passò le braccia attorno al suo collo e rispose al suo bacio di fuoco: fu un istante e le loro lingue si impegnarono in una lotta dolce ma violenta allo stesso momento, che sembrava non volesse finire mai. "Oh, scusate, non volevo interrompere...."Draco alzò lo sguardo dal viso della ragazza e diventò paonazzo. "Potter, giuro che se ti vedo di nuovo davanti a me questa sera ti CRUCIO!" La prese per le braccia e fece ciò che non avrebbe dovuto essere possibile ....si smaterializzò nei suoi appartamenti. Harry ridacchiò. "Vediamo se adesso abbiamo dato una smossa...." fece immergendosi nella vasca abbandonata dai due.

Draco si materializzò in camera sua insieme ad Hermione: lei lo guardò gocciolante e rabbrividendo, mentre lui, ancora furente per l'episodio appena accaduto mormorava un "Seguimi";la portò in bagno e le aprì la doccia bollente addosso. "ma sei matto?" "Sia mai che ti prendi un raffreddore a causa mia!" "Draco?" "Dimmi" "Vuoi venire con me?" Il ragazzo non aspettava altro. Si infilò dentro la doccia e prese una spugna con il suo bagnoschiuma preferito, divertendosi a passarlo addosso a lei, che aveva ancora il costume da bagno; mentre le massaggiava la schiena, "inavvertitamente" le slacciò il pezzo superiore del costume e lei con un gridolino di sorpresa si girò verso di lui, gli passò le braccia attorno al collo, portandolo verso di sé e baciandolo, prima piano, poi con sempre più passione. Draco lasciò cadere la spugna per metterle le mani sui fianchi, accarezzandole la schiena e infilando una mano nei capelli dietro la nuca, per rendere quel bacio infuocato. Hermione con un saltello allacciò le gambe al corpo di lui, mentre con la mano libera Draco stringeva uno dei suoi seni, strofinandone il capezzolo, già turgido. Lei si lasciò sfuggire un gemito e lui passò la mano dalla nuca all'altro seno, per eccitarla ancora di più; poi scese e le strinse i glutei, mentre lei gettava indietro la testa mormorando. Lui decise che per quella sera avevano fatto una doccia abbastanza lunga. Senza lasciarla, chiuse la doccia e con un colpo di bacchetta asciugò entrambi, baciandola sempre. Hermione si sentiva in una nuvola, aveva la testa leggera, il cuore in tumulto e lo stomaco con le farfalle: lo guardò in quegli occhi di ghiaccio che ribollivano di desiderio per lei; si fece distendere sul letto senza abbassare lo sguardo, mentre lui si sdraiava accanto a lei. "Herm...sei sicura?" "Certo, Draco, altrimenti non sarei qui..con te..." Draco la baciò ancora, mentre con la mano scendeva accarezzandola, seguendo ogni sua rotondità, e arrivando al centro pulsante della sua femminilità. Hermione si lasciò sfuggire un gridolino e lui le sfilò il pezzo restante del costume, facendolo seguire dai suoi boxer; lei allungò una mano per sentire l'eccitazione del suo uomo, la percorse su e giù, piano piano, mentre lui si lasciava andare ad un gemito strozzato. Lo sentì entrare in lei con due dita e si inarcò per lasciargli facile accesso; lui scese con una scia di baci verso l'ombelico e poi più giù, sul monte di Venere e cominciò a stimolarla con la lingua, continuando ad entrare ed uscire da lei con le dita. Hermione non aveva mai provato quelle sensazioni, quelle scosse elettriche ovunque, quella smania di sentirlo dentro di lei, per sentirsi completa. Allungò le mani, portò il suo viso all'altezza della sua bocca, baciandolo, e lo fece entrare, cominciando con un sospiro a seguire i movimenti di lui; Draco era al colmo della felicità: era con la donna che amava da una vita, finalmente, aveva accettato di essere sua, di abbattere i muri tra loro, di concedersi senza remore a lui che la voleva da quando era piccolo. Mentre si muoveva in lei sempre più veloce, ma attento a non farle male, una lacrima sfuggì da un angolo del suo occhio: in quel momento esatto Hermione spalancò gli occhi e la vide, si avvicinò e la bevve, baciandogli la guancia e sentendo il sapore salato. Poi raggiunsero l'estasi insieme, lasciandosi ricadere sul letto, abbracciandosi, senza dire nulla, sazi di amore e certezze, finalmente.

Quando si svegliarono la mattina dopo, Draco si stiracchiò, mentre Hermione si girò verso di lui e lo baciò teneramente. "Draco, andiamo, io ho lezione e tu devi finire il lavoro in biblioteca..." "Vero, ma..." "Ma?" "Quando avrò finito dovrò andare via...il Ministero non mi lascerà qui sicuramente..." Hermione spalancò la bocca: con tutto quello che stava succedendo, non aveva ripensato a quella condizione che il Ministero aveva posto sulla permanenza del bibliotecario. All'inizio non aveva dato importanza alla cosa, soprattutto non dopo aver visto che era Draco quello inviato dal Ministero; aveva avuto paura che non fosse cambiato, che l'avrebbe insultata di nuovo, che l'avrebbe perseguitata e quindi meno stava ad Hogwarts meglio era per tutti. Ma ora era preoccupata. Non avrebbe voluto per niente al mondo che Draco andasse via; avrebbe parlato con Harry e gli avrebbe chiesto di poter intercedere per lei presso Shacklebolt. Si alzò e si vestì, mentre guardava il suo Draco ancora disteso sul letto con le braccia incrociate dietro la testa, pensoso; si avvicinò e lo baciò, prima sulle labbra, poi cominciò a scendere sulla mascella, dietro l'orecchio, sul collo. Lui sorrise e lei gli mordicchiò un capezzolo. "Miss Granger, se continua così dovrò rivedere le priorità della mia giornata" fece Draco prendendole un polso e tirandola su di sé. "Mister Malfoy, sarei lieta di essere la sua priorità...Ma è ora di andare a lezione! Oggi Felix Felicis!" "Auguri allora, principessa Grifondoro! Vorrei ricordarti che ai nostri tempi, erano più i calderoni che esplodevano che quelli con la pozione giusta!" ridacchiò lui mentre Hermione, sorridente, usciva dal suo appartamento legandosi i capelli in una coda disordinata; Draco si soffermò a guardarla e a pensare che ad Hogwarts aveva trovato casa e l'amore della donna che desiderava da una vita. Niente l'avrebbe portato via da lì.

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora