Confronto

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"Draco scusami.." Harry si avvicinò, mentre Draco addentava una fetta di torta di zucca. "Oh, Harry dimmi pure" chiamare per nome Potter gli fece un effetto strano, di pace. Era davvero ora di chiudere con il passato, aveva ragione sua madre, ma ancora non poteva permetterselo, non con i venti di tempesta che spiravano su Hogwarts. "Senti, tu ne sai di più di me al momento...Vorrei che tu mi dicessi cosa pensi di tutto quello che sta accadendo. Perché io non ho detto nulla ad Hermione, ma anche io non dormo come te- vero? - da un paio di mesi, sento una voce femminile che mi chiama qui, che mi avverte di un pericolo incombente. Ho dovuto lasciare Ginny che aspetta un figlio..." "Auguri, Harry" fece Draco sorpreso (era il terzo) mentre finiva di sbocconcellare la torta. "Grazie, ma il punto è un altro. La magia nera si è risvegliata: non so cosa stanno tramando i Mangiamorte, vorrei solo essere preparato al riguardo." "Harry , io... non ne so molto, e quello che so non so se dirtelo o no..." "Draco, forza" si sedette vicino a lui "Harry quello che sto per dirti avrà delle conseguenze e sicuramente ti metterà di nuovo in pericolo... ed è l'ultima cosa che vorrei. E ricordati di non parlarne con la nostra riccia, chiaro?" Harry si sorprese di quel "nostra" detto con tanto sentimento, ma ormai erano tutti grandi per fare scelte proprie e riuscire ad accettarne le conseguenze. "Harry io...sono tre mesi che ho gli incubi, vedo mio padre trasfigurato che ruba i libri dalla biblioteca, sento la bacchetta di sambuco che mi chiama..." "La bacchetta?" domandò sorpreso Harry "Ma era mia e io l'ho distrutta! Allora è quella la voce che mi tormenta!" "Harry - fece Draco con pazienza come se stesse spiegando le cose ad un bimbo di due anni - la bacchetta era passata a me dopo che avevo disarmato Silente. Prima che tu la prendessi io avevo cercato di incantarla e in quel momento lei mi ha parlato. Come se fosse stato il vecchio preside a parlare con me. Mi ha detto cosa stava succedendo e perché Silente aveva preferito morire, del come mi aveva salvato, e di come avrei dovuto rinunciare a lei per un bene superiore. Io e la bacchetta, Harry, 15 anni fa abbiamo deciso di aiutarti. Non c'era altro modo. Io non avevo abbastanza coraggio, Harry. Io ero dalla parte sbagliata, non avevo nessuno da proteggere come avevi tu. Sarei sicuramente morto in una sfida diretta con Voldemort. - a Draco si inumidirono gli occhi - La bacchetta mi ha spiegato che non ero io l'uomo giusto per fermare quella guerra, ma tu. Tu, l'orgoglio Grifondoro, il ragazzo sopravvissuto, eri il predestinato. E mi spiegò il piano. Quando tu mi avresti disarmato, io avrei dovuto lasciare la bacchetta un secondo prima e gettarle sopra l'incantesimo "Expelliarmus" e poi recuperarla dopo la morte di Voldemort. Poi però è successo che i miei mi hanno portato via e tu hai rotto la bacchetta. Ora ha chiesto il mio sangue Harry. Per risanarsi. E mi ha detto che mi proteggerà una volta, e una sola. Poi dovrà tornare nelle mani della Morte, la sua vera padrona, ma non oso pensare come, Harry" tacque Draco abbassando la testa. Harry era sconvolto. Allora tutto quello che era successo era stato in un certo senso merito di Draco. Lui non aveva salvato un bel niente. Era stato solo il tramite di una volontà superiore, forse perché lui stesso era un Horcrux ed era sacrificabile. Draco lo vide vacillare. "Harry... Harry non cominciare a pensare cose strane. Il tuo valore e il tuo coraggio non si discutono. Non credere di essere stato usato. Tutti e tre avete salvato noi, avete dato la pace al mondo magico. Ci avete dato la speranza in un futuro migliore. Ecco, io adesso mi trovo a doverti chiedere un po' del tuo coraggio per aiutare me, questa volta." Draco alzò gli occhi e li fissò in quelli di Harry, sperando che lui gli credesse. Il cervello di Harry elaborò le informazioni alla velocità della luce; ancora un po' scosso gli disse "Stasera la cerchiamo" "Hm.. Harry.. stasera avrei una specie di appuntamento..." "Con lei?" fece Harry sorridendo e tirando su un sopracciglio. "Sì" sorrise il biondo di rimando. "Draco trattala bene la mia Hermione. E' più di una sorella per me, ha già sofferto tanto...i suoi genitori...Ron...le perdite della guerra...se non hai intenzioni serie ti prego lasciala stare, non giocare con i suoi sentimenti...Altrimenti ti uccido con le mie mani" gli occhi del moro mandavano lampi. Draco sentì l'affetto dietro quelle parole "Harry...magari...magari mi dicesse sì...la sposerei anche stasera" Harry sorrise "Mica volevo metterti paura.." "Paura a me? Ma tu sei completamente svitato!" fece Draco con un gesto eloquente "Perché Harry dovrebbe essere svitato?" li interruppe Hermione guardandoli di sottecchi, un po' preoccupata, ma accorgendosi subito che i due stavano in qualche modo scherzando. I due ammutolirono guardandosi negli occhi come bambini sorpresi a mangiare la marmellata di nascosto. "Niente Hermione, stavamo discutendo di Quiddish" fece Draco salvando la situazione "Si Hermione - rincalzò Harry - stavamo ricordando le vecchie partite insieme" "Oh, che argomento noioso!" sbuffò lei "Bene, è ora che vada, il lavoro aspetta. E tu hai già finito la tua lezione?" "Oh, sì. Oggi solo spiegazione. Dopo la nottataccia che mi hai fatto passare non avevo voglia di calderoni puzzolenti ed esplosioni improvvise" fece lei sorridendo "La nottataccia?" Harry alzò un sopracciglio, era curiosissimo, mentre Draco si dileguò e lei rispose allo sguardo del moro con una risatina imbarazzata. "Devi dirmi qualcosa, Herm??" lei si avvicinò e cominciò a vuotare il sacco.

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