Scoperta

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Minerva McGranitt sentiva le sue forze venire meno,e pensò che era proprio invecchiata in quegli anni. Di fronte all'ennesima battaglia il suo spirito Grifondoro non si sottraeva, ma con il passare del tempo, il suo cervello non ragionava più così lucidamente, le occorreva tantissima concentrazione per richiamare a sé gli incantesimi che una volta sciorinava quasi come una cantilena. E ora che i suoi ragazzi erano pronti a scagliare l'incantesimo finale, non si decideva su quale barriera poter opporre al potere del Negromante. Fissava un punto indistinto, sorda alla battaglia chela circondava, persa nei suoi pensieri. "Minerva si sente bene?" le chiese Hermione, dopo che l'aveva vista così estraniata dalla lotta. Lei fece un sorrisino tirato. "Non sono più forte come una volta, cara. Preferirei essere davanti ad una buona tazza di tè e dei biscotti al limone." Hermione sorrise di rimando. "Sarà così appena avremo chiuso questo capitolo della storia di Hogwarts" Si strinsero brevemente la mano e occuparono due posti opposti: Hermione accanto a Draco ed Harry, la Preside accanto agli altri per lanciare l'incantesimo di protezione. I tre ragazzi si guardarono ed Harry invocò un"Cruciatus!", cercando di mantenere l'energia della bacchetta senza scagliare l'incantesimo; poco più in là stessa cosa fece Hermione, con un "Imperio!"; Draco infine pronunciò un "Avada Kedavra!" dirigendo il flusso dell'incantesimo in alto, per poterlo mescolare più facilmente con quello degli altri. I tre incantesimi, con i loro tre colori, descrissero una traiettoria parallela, poi,attratti da una forza misteriosa, si fusero in uno solo, mandando bagliori di luce bianca: i ragazzi allora abbassarono le bacchette, dirigendo l'incantesimo contro il Negromante, che venne investito in pieno. Urlando con quanta forza aveva nel petto, si contorceva sotto gli effetti dell'incantesimo, finendo inginocchiato e senza fiato, stremato, ma ancora in grado di combattere. Si chiese come avevano fatto quei maghi da quattro soldi a capire come potevano sconfiggerlo: per fortuna sua l'incantesimo non era quello giusto, altrimenti ci avrebbe rimesso le penne. E il suo sguardo fu attratto di nuovo dalla ragazza: ecco perché non aveva paura di lui! Era sicura che lo avrebbero sconfitto! Certo che se fosse stata una purosangue, sarebbe stata una degna compagna, così intelligente e bella. Si doveva occupare di lei, subito. Ancora inginocchiato, si girò appena allungando un dito ossuto verso il terzetto e disse con un filo di voce:"Stupeficium!" e i tre ragazzi si trovarono gambe all'aria. "Ma non dovevate proteggerci?" fece Hermione una volta rialzatasi. Il gruppetto nascosto la guardò come se fosse diventata un drago a tre teste "Ehm.. scusa..- fece Neville- aspettavamo l'ordine della McGranitt..." Hermione si battè la mano sulla fronte "Ma un po' di iniziativa voi no, eh?" e mentre battibeccava con Neville, non si era accorta che il Negromante si era rialzato e puntava su di lei. "Attenta!" "Hermione!" dissero insieme Draco ed Harry, ma troppo tardi: Hermione si girò appena e vide dietro di lei la sagoma nera di Lucius, che la afferrò per i capelli, facendole emettere un grido di dolore. "Mettimi giù!" faceva, scalciando ripetutamente. "Sta' buona! Immobilus!" Hermione si congelò, ancora cosciente ma con le membra immobilizzate; il Negromante la guardò negli occhi e cominciò a frugare nella sua mente, rivedendo il recente passato, di come erano riusciti con la giratempo a tornare indietro e scoprire il mistero racchiuso nel cofanetto; ad un tratto spalancò gli occhi, interrompendo il contatto con Hermione e facendo un passo indietro: l'aveva vista! La bacchetta di sambuco per la quale era riuscito a risorgere era lì, tra le mani di quello stolto del figlio di Lucius, che sicuramente gliela avrebbe consegnata in cambio della Mezzosangue. Si girò e incrociò lo sguardo del ragazzo: "Figliolo – disse allargando le braccia e mettendo in atto con voce cantilenante la strategia per ipnotizzarlo di nuovo – ma come? Hai la fortuna di avere la bacchetta di sambuco e non dici nulla al tuo vecchio? Lo sai che è tutta la vita che la inseguo... dai fammela vedere, solo un istante...vieni da me e schierati dalla mia parte ...saremo invincibili... se me la consegnerai, ti restituirò la tua ragazza..." A Draco si appannarono gli occhi e si confusero i sensi: era diviso a metà tra la voce di Hermione che gli urlava in testa di non fare niente e la voce suadente di suo padre che lo invitava a unirsi a lui, di nuovo. Hermione rinunciò in fretta a lottare nella testa di Draco, sentiva le sue forze venire meno dopo la Legilmanzia e si accorse che ora erano ancor più in pericolo: il Negromante sapeva della bacchetta e chi ne era il proprietario e anche se era completamente immobilizzata cambiò strategia: Harry. In pochi secondi si spostò nella testa di Harry e gli urlò di fare qualcosa, riscuotendolo dallo stato di trance in cui era caduto anche lui, mentre Draco, di nuovo sotto l'influsso del potente Negromante, cominciava a fare qualche passo in avanti; Harry, guardandosi attorno, si accorse che tutti erano sedotti dalla voce del Negromante e decise di svegliarli. Strinse la bacchetta nella mano sudata e pensò ad una creatura abbastanza forte da salvarli, tutti quanti. "Serpensortia!" urlò con quanta voce gli era rimasta, dirigendo l'incantesimo sul terreno tra loro e il Negromante. Dall'evocazione di Harry si materializzò un serpente enorme, che si avventò sul loro nemico, facendogli perdere il contatto con le menti di tutti e costringendolo a combattere, seppur per pochi minuti, contro il nuovo arrivato. Harry raggiunse di corsa il ragazzo biondo. "Malfoy, ora basta! E' la seconda volta! Vedi di darti una svegliata e aiuta Hermione!" fece Harry colpendolo sulla fronte con la mano aperta, mentre gli occhi di Draco tornavano a fuoco su di lui. Draco annuì e corse verso Hermione, non smettendo di guardarla: doveva fare presto, avevano un disperato bisogno di lei. Lui aveva un disperato bisogno che gli fosse accanto, era troppo debole per affrontare tutto questo da solo, l'aveva già salvato due volte! Draco si sentì davvero un coniglio: tutto quello che avevano fatto, lo avevano fatto perché erano stati guidati da lei, dalla sua intelligenza, dal suo acume, dal suo coraggio. La bacchetta ritrovata prima che lui si trasformasse in un mostro, il legame tra i libri rubati, l'aggressione nell'ufficio nei suoi confronti, la missione della giratempo... lei era riuscita a capire e guidare tutti loro. E mentre la sua mente era occupata a fare queste considerazioni, il Negromante si era liberato dal serpente, gravitando la sua attenzione ora verso il ragazzo biondo che andava correndo dalla sua bella: quale migliore occasione! Avrebbe ucciso il mago che possedeva la bacchetta di sambuco divenendone il legittimo proprietario e l'avrebbe fatta pagare alla Mezzosangue, facendola assistere alla morte del suo amato. Draco stava lanciando un "Finitem incantem!" per liberare Hermione, quando la voce del Negromante sovrastò tutti: "Avada Kedavra!"

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora