Soluzione

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Puntò subito su Neville, davanti al quale si parò una guardia di pietra in modo incredibilmente veloce e venne fatta a pezzi. Poi cercò di attaccare Draco, il quale venne raggiunto da un "Protego Horribilis"di Neville. Il Negromante, sempre più teso, provò ad usare la frusta con le due mani, ma i difensori riuscivano a coprirsi a vicenda l'uno con l'altro, anche se ogni tanto ci andava di mezzo qualche guardia di pietra. Dalla torre Grifondoro lo scontro veniva seguito da diverse paia di occhi, dai quali trasparivano preoccupazione e speranza, fiducia e sconforto. Ad un certo punto con la coda dell'occhio il Negromante si accorse che Minerva McGranitt si era spostata allontanandosi di poco dagli altri e fu lesto a scagliarle contro un"Dominusterra"; lei inciampò sulle pietre sconnesse dal leggero terremoto sotto i suoi piedi e cadde indietro: immediatamente Lucius le volò vicino per porre fine alla sua vita con una maledizione senza perdono. Ghignò mentre gli altri erano impietriti dalla scena e lei allargava gli occhi, consapevole che fosse giunta la sua ora. Si chiese se davvero quella era la fine e guardò il Negromante con aria di sfida. Ma un attimo prima che venisse scagliato l'Avada Kedavra due voci si sovrapposero a salvare la preside. "Imperio" urlò Hermione,convinta di poter avere in suo potere il Negromante per una manciata di secondi per poter aiutare la preside a rimettersi in piedi. "Crucio!" pronunciò Harry,convinto di poter guadagnare una manciata di secondi per permettere alla preside di riaversi. I due si guardarono dopo aver scagliato gli incantesimi e ad Hermione vennero gli occhi lucidi: il suo amico, suo fratello, era tornato nonostante tutto per aiutarli, anche se con la preoccupazione nel cuore. I due flussi dell'incantesimo si incrociarono brevemente, essendo sulla stessa traiettoria, prima di colpire il Negromante, permettendo così a due occhi scuri di vedere ciò che agli altri era stato precluso. Narcissa Malfoy aveva visto.Aveva visto che le due maledizioni avevano creato per un breve momento la luce che tutti cercavano: quella bianca. E la consapevolezza della verità si affacciò alla mente della donna: il potere che doveva legare le maledizioni era quello dell'amore. "Luna, io devo scendere!" "Narcissa è pericoloso, non puoi!""Devo andare Luna, ho risolto l'indovinello, devo dirlo a Draco!" " Stai attenta, sarà doloroso, ma se riuscirai nel tuo scopo, ce la faremo, me lo dicono i Gorgosprizzi!" fece la giovane donna guardandola attraverso i suoi occhiali rosa. Narcissa annuì, pensando a come fosse strana quella ragazza.Doveva trovare il modo di parlare a Draco. Prese il mantello e scese precipitosamente le scale della torre Grifondoro. Ogni scalino era prezioso,ogni attimo necessario. Arrivò di fronte al portone spalancato e si nascose dietro una colonna, in attesa del momento opportuno. Nel frattempo il Negromante fu avvolto dalle due maledizioni e rimase frastornato il tempo necessario a Neville a far alzare la preside; al che si ricompattò la difesa e si ricominciò a combattere: "Stupeficium!" "Artis tempurus!" "Bombarda Maxima!""Confrigo!" gli incantesimi volavano da entrambe le parti; Narcissa entrò nel cortile e cercò di farsi vedere da Draco, ma senza successo. Il Negromante però la vide e le scagliò contro un "Everte Statim" lanciandola a diversi metri di distanza: in quel momento nella testa di tutti rimbombò un sonoro "NO!";smisero tutti di lottare, non capendo da dove fosse venuta la voce e se fosse reale, mentre Draco si gettava su sua madre. "NO! Non tu Cissy!" ripeté la voce dentro di loro. "Padre?" mormorò Draco, girandosi a guardare il Negromante che era caduto in ginocchio, tenendosi la testa. Narcissa nel frattempo si era ripresa e si era rimessa in piedi con l'aiuto del figlio, e gli sorrise."Madre, ma che ci fate qui..." "Non c'è tempo per spiegare. L'amore Draco. Il quarto potere è l'amore, in tutte le sue sfaccettature: l'ho visto quando Harry ed Hermione hanno scagliato insieme gli incantesimi. Quando le due maledizioni si sono incrociate hanno creato una luce bianca. Dovete fare così. Ora lasciami, devo andare." Neville si avvicinò per prenderla sottobraccio ed allontanarla, ma Narcissa scosse la testa, ponendo una mano diafana davanti a lei. "No, Neville, adesso tocca a me dimostrare l'amore che ho sempre avuto.Per Lucius. Per Draco." Si incamminò verso il Negromante che ancora era inginocchiato, guardandolo fisso: "Lucius? Lucius sei davvero tu?" "Madre!"fece per rincorrerla Draco, ma di nuovo Narcissa alzò la sua mano destra e lo fermò con lo sguardo; Draco rimase per un attimo imbambolato, calcolando alla velocità della luce come avrebbe potuto portare via sua madre di lì e poi capì. Capì che la madre si era fatta avanti per far loro guadagnare minuti preziosi, mentre organizzavano la difesa, a scapito della sua sicurezza. E della sua vita. A Draco tornarono in mente le parole di Neville, dette poco prima nello studio: "La vita di chi amo è la cosa più preziosa che ho" e un'ondata di calore avvolse il suo cuore, facendolo sentire orgoglioso di essere figlio di quella donna. "Oh...Cissy... almeno tu mi senti...come mi sei mancata, credevo di non vederti più" disse il Negromante, sempre chinato a terra, mentre la voce risuonava nella testa di tutti. "Lucius, cos'hai fatto?" "Cissy, perdonami. Mi sono condannato per pura brama di potere e ho condannato ad una morte orribile centinaia di ragazzi innocenti." Draco era corso da Hermione e dalla preside a spiegare cosa gli aveva detto sua madre. Nel frattempo Harry era riuscito ad unirsi al gruppetto: ora bisognava decidere chi avrebbe scagliato le maledizioni, che sarebbe poi rimasto senza protezione magica. Vennero scelti Hermione, Harry e Draco, per gli evidenti legami che li univano, mentre Neville, la McGranitt e gli altri professori avrebbero fatto lo scudo di protezione. Narcissa era ormai ad un soffio dal marito e si era inginocchiata davanti a lui: "Lucius, ti ho sempre amato, ti ho sempre seguito, nonostante i miei ideali non fossero i tuoi. Sei stato l'uomo più importante della mia vita, insieme a nostro figlio, e sei tu che mi hai permesso di concepirlo, allevarlo ed amarlo. Vorrei che tu tornassi da me...." "Vattene, Cissy, potrei farti del male..." "Non lo farai" "Sono un mostro adesso" "Non tu" Lucius alzò gli occhi su quella donna meravigliosa e in quello sguardo mise tutto ciò che era rimasto di lui: gioia, per averla rivista; dolore, consapevole che quello era un addio; amore, che si accorgeva troppo tardi, essere veramente grande nei confronti di sua moglie. "Torna da me..." fece lei carezzandogli il viso. E Lucius per l'ultima volta baciò il palmo quella mano che aveva amato per così tanti anni. "NO!" la voce più roca del Negromante si sostituì a quella di Lucius. "E' ora di finirla con questa pagliacciata – fece alzandosi e spintonando Narcissa – ed è anche giunta la tua, di ora." Sfoderò la frusta dalle dita, ma prima che potesse colpire Hermione lo sorprese con un "Immobilus" e Narcissa fece in tempo a nascondersi dietro una statua di pietra, prontamente fattasi avanti. "Adesso mi avete veramente stancato! Stupeficium!" disse in direzione del gruppetto, ma l'incantesimo si infranse sulla barriera creata da un "Protego Horribilis" della Preside. 

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