Nuovo giorno

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"Bibliotecario...bibliotecario..." si sentì chiamare. Si girò e la vide, con un gufo in una gabbia. "Buongiorno, preside!" fece lui. "Pro-tempore – ridacchiò lei- e poi basta con tutti questi formalismi...io sono Hermione, lo ero e lo sarò sempre!" -esclamò facendogli l'occhiolino- "Ti ho portato Molly II, se tu avessi bisogno di comunicare con il resto del mondo...o con me." Draco si alzò dallo sgabello e le andò vicino.. troppo vicino. "E io sono Draco... non dimenticarlo mai." le disse in un soffio, mentre a lei scivolava la gabbia di mano e lui la riprendeva al volo, sfoggiando i suoi riflessi "E non si trattano così le gufette" e la sua bocca si aprì in un sorriso. Hermione si bloccò ed arrossì "Evidentemente sono tante le cose che devo ancora imparare..."fece lei distogliendo lo sguardo dal quel bagliore bianco. Ma come, era arrivato da due giorni, quello che era sempre stato il suo nemico, e la turbava così? Certo che era un sacco di tempo che non aveva le farfalle nello stomaco come in quel momento. "Be...bene, ti lascio al tuo lavoro. Fammi sapere se ci sono novità" "Certo, Hermione." Il suo nome detto da lui suonava meraviglioso. Lei si girò di scatto e se ne andò, rossa come un peperone per i pensieri che le attraversavano la mente. Lui continuò a seguirla con lo sguardo fino a che sparì dentro un corridoio, sempre sorridendo, poi posò la gabbia a terra e riprese il suo lavoro.

Dopo la doccia Draco si vestì, avendo deciso di scendere quella sera; aprì l'armadio e scelse un semplice pantalone nero e una camicia bianca, tirò su il colletto e si mise la sua vecchia cravatta di casata. Noo, troppo nerd. La sfilò gettandola sul letto e uscì, scese le scale e andò in Sala Grande. Il gran vociare dei ragazzini di placò improvvisamente quando entrò dall' enorme porta spalancata. Tutti sapevano chi era. Draco sentì il solito formicolio di soddisfazione nel mettere timore, ma subito dopo si rese conto che non avevano paura di lui, ma della sua storia, del suo passato. Mah, chissà se sarebbe mai riuscito a scrollarselo di dosso. Abbracciò la sala con lo sguardo e si fissò sul tavolo dei professori. Camminò lungo la navata nel silenzio, interrotto da qualche risatina delle ragazzine che gli avevano messo gli occhi addosso, accomodandosi nell'unico posto libero, quello accanto ad Hagrid. "Buonasera, sig. Malfoy" fece il guardiano. Lui sorrise "Buonasera a tutti" "Vedo con piacere che ti sei deciso ad unirti a noi" disse Neville. "I Nargilli me lo avevano detto, tesoro." disse Luna. Anche il luccichio negli occhi di Hermione lasciava intendere che fosse felice della sua decisione."Hermione, ricordati dopo cena..."la avvertì Luna. "Certo Luna, c'è la selezione per il concorso canoro.. mi aiuterai vero?" "Se permetti io e Neville ce ne andiamo a letto...la gravidanza mi mette sonno" "Oh..certo tesoro.." "Ma io credo che ci sia qualcuno più che felice di aiutarti"- e fece cenno con il dito a Draco, che stava mangiando una porzione di pollo, guardandosi in giro- "almeno così i ragazzi smetteranno di aver paura di lui" Hermione pensò che Luna aveva ragione. Dopo il dessert prese la parola.

"Allora ragazzi, questa sera come sapete ci sono le selezioni per il concorso canoro di fine anno. Siccome siete tantissimi, cominceremo a gruppi di 20 alunni. Chi vuole provare stasera si trattenga in Sala Grande" I ragazzi si dispersero a parte un gruppetto di temerari.

"Hagrid...Hagrid..spostati accanto a me per favore" "Certo Herm" Hagrid era l'unico a poterla chiamare così senza il pericolo di essere schiantato. "Andiamo Malfoy facci compagnia" lo chiamò l'omone. "Draco..-Hermione incespicò- "Puoi aiutarci stasera? Luna non si sente bene e Neville è andato con lei..." Draco la guardò con uno sguardo ebete. "Non capisco" "Devi semplicemente presiedere con me e Hagrid alle selezioni canore" "Ma io non so un fico secco di musica" "Beh" -fece lei- "Se sono stonati o no ce la fai a capirlo?" disse ridacchiando. "Uhm.. forse ce la faccio" e scoppiò a ridere. Lei lo guardò e si stupì. Mai visto Draco Malfoy ridere di gusto. Si sedettero e diedero il via alle selezioni.

Dopoil quindicesimo partecipante Draco si sarebbe voluto buttare in un calderone pieno di asfodelo ed artemisia. La "morte vivente" sarebbe stata preferibile a quello strazio. Hermione era concentratissima, come al solito, le ricordava quando era una ragazzina...Non voleva deludere le aspettative di nessuno. Hagrid russava rumorosamente già dopo le prime strofe di ogni canzone, ma si svegliava sempre prima della fine, e dava un giudizio pertinente. In quanto a lui,cercando di lottare disperatamente con il sonno, provava a capire con fatica se il soggetto era almeno intonato, non esprimeva giudizi e si limitava ad accendere o spegnere la sua bacchetta per far avanzare o frenare gli entusiasmi del "cantante". Dopo il ventesimo, che non aveva poi fatto una brutta figura,Draco ringraziò mentalmente Salazar Serpeverde di esserne uscito vivo. Si alzò e si congedò da Hermione e Hagrid. Quella sera era proprio stanco. Si spogliò e si buttò sul letto addormentandosi di schianto.

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora