Forze Oscure

688 21 2
                                    


Lucius scese nelle cantine del Manor, entrò nellasua stanza privata e sigillò la porta, solo per precauzione, visto che nelcastello erano rimasti solo un paio di stupidi elfi. L'onda d'urto che avevaavvertito sapeva chiaramente cosa l'avesse provocata, glielo aveva detto il suosignore durante una delle loro conversazioni notturne; era ora di risvegliarel'Oscuro e attaccare, per poter avere un minimo di vantaggio, prima che quegli idioti sapessero come fare per usare l'immenso potere della bacchetta. Si avvicinò allo scrigno che lo metteva in comunicazione con il suo signore: con la mente vagò a quando lo aveva trovato ai margini della foresta del Manor, come il luccichio sinistro lo aveva affascinato, tanto da provare ad aprirlo e aver scoperto che era protetto da quattro livelli di incantesimi. Per superare l'ultimo ostacolo e aprire lo scrigno aveva rubato (lui, Lucius Malfoy!) i libri dalla sezione proibita dalla scuola; era stato costretto poi a uccidere quella inutile bibliotecaria che lo aveva scoperto e lo aveva minacciato di denunciarlo al Ministero. Sbuffò al ricordo e prese meccanicamente da un ripiano il cuore di cervo, un pezzo del corno e il sangue dell'unicorno e la fiala con le lacrime di Fanny; pensò a quando aveva aperto il cofanetto finalmente e scoperto che era una specie di porta lasciata dietro di sé dal suo signore. Ghignò. Voleva rientrare dalla porta di servizio, questa volta; e lui era stato molto onorato di essere stato scelto al posto di uno di quegli stupidi tirapiedi tipo Greyback o Dolohov,che combinavano solo casini, che pensavano solo a fare vittime per placare la loro sete di sangue ma non alla strategia generale. Lui avrebbe onorato il Signore Oscuro, sarebbe tornato in auge come suo preferito e magari Lui gli avrebbe dato un po' di potere per vendicarsi di chi la prima volta non gli aveva fatto svolgere il suo compito fino in fondo. Sospirò. Questa volta era la volta buona, se lo sentiva: cominciò con gli incantesimi per aprire lo scrigno e si fermò quando vide la familiare nebbiolina manifestarsi, aprendolo di scatto. All' invocazione seguì la richiesta del suo signore e lui gettò nella nebbiolina, uno dopo l'altro, tutti i componenti richiesti; appena furono assorbiti dal vortice rosso, una sagoma cominciò a formarsi davanti a lui e Lucius si inginocchiò. "Mio signore, bentornato. Andremo ad Hogwarts e ci vendicheremo di Potter!" Una risata stridula rispose a Lucius "Malfoy, tu credi?" "Ma mio signore..." –fece Lucius alzando gli occhi sulla figura definita e sbarrando gli occhi, non riconoscendo Voldemort "Siete cambiato alquanto, vedo..." "Beh, devo deluderti...io non sono il signore Oscuro, io sono la mente che ha agito dietro quel pazzo di Tom, troppo facile da manipolare nella sua assurda sete di potere. Io ho permesso e insegnato a Grindewald come riuscire a soggiogare i maghi e gli umani solo guardandoli, io ho diviso Silente e Grindewald, troppo potenti insieme per me, accecando quest'ultimo con la promessa di un mondo magico perfetto, quello in cui credi ancora tu, Lucius, senza mezzosangue, senza magonò, senza babbani inutili ad inquinare l'aria che respiriamo. IO SONO IL NEGROMANTE" Lucius fece un passo indietro, incespicando, rendendosi conto che, forse, avrebbe potuto smaterializzarsi e fuggire, da bravo vigliacco, e cercare di tornare alla vita di prima. La figura annusò l'aria poi torno a concentrarsi sull' uomo che aveva davanti. "Non credo che tu possa farlo, Lucius. Hai di fronte a te l'essere magico più potente che abbia mai calcato questo mondo, non pensare che una semplice smaterializzazione possa bastare per scappare. E comunque sono un ottimo legilimens, i tuoi pensieri mi arrivano chiari come se tu li dicessi ad alta voce" L'uomo abbassò le spalle, come se il peso delle sue azioni si fosse concretizzato all'improvviso, come un macigno. "Adesso, Lucius, ho bisogno di te. Ho bisogno di un corpo per poter agire e chi meglio di te, conosciuto in tutto il mondo magico, può aprirmi tutte le porte alle quali busserò.... Pronto o meno, adesso sei mio." La figura divenne un vortice di luce rossa e avvolse Lucius nelle sue spire, scomparendo dentro al corpo dell'uomo. "Adesso, Lucius, ce ne andiamo a fare un giro a Beauxbatons" 

Il bibliotecario - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora