Qualche mese più tardi...
E' aprile.
Sono in College per dare l'ultimo esame dell'anno, il solo pensiero che se supero questo esame, mi avvicino alla fine dell'Università mi emana una felicità immensa.
Anche gli altri devono fare un esame oggi, solo diverso dal mio.
Il mese prossimo arrivano i ragazzi Erasmus e io ho una paura immensa di ritrovarmi Marie.
Tra me e Louis va tutto bene, adesso, non voglio rovinare tutto.
Non stiamo insieme ufficialmente, ma ci comportiamo da perfetti fidanzatini adolescenti.
X: Scott! –urla.
A: Ci sono.
Entro in aula, mi siedo di fronte la professoressa d'italiano, che di italiano ha solo il lessico e inizio il mio esame.
Esco dall'aula saltellando per il mio 30L e salto addosso a Louis che è fuori ad aspettarmi.
Mi bacia appassionatamente e nello stesso momento passano Albert e David mano nella mano.
Albert viene ad abbracciarmi, mentre David si limita a fare un piccolo cenno con la mano.
AL: Il mese prossimo vai a Milano? –mi chiede dispiaciuto.
A: Come ogni anno. –sorrido.
DC: A pensare che quest'anno sarei dovuto venire con te...
L: E invece ci andrò io. –si intromette.
Non mi aspettavo questa novità, lo guardo felice e mi viene spontaneo baciarlo affettuosamente.
Louis ci lascia per dare il suo esame di geografia e ne esce vivo e felice dopo dieci minuti.
L: 28. –afferma felice.
Lo bacio e ci dirigiamo verso il bar dove ci stanno aspettando Mike e Dylan con le rispettive fidanzate.
Quei due stanno durando più di tutti, e chi se lo aspettava!
Ci sediamo con loro e David si avvicina per le ordinazioni.
Ha due occhiaie nere e due occhi rossi che non fanno invidia per niente.
Appena si allontana con le nostre ordinazioni scritte su un quadernetto, mi alzo e mi avvicino per parlargli.
DC: Hai cambiato idea? –chiede.
A: In che senso?
DC: Mi riferisco al thé al limone, lo vuoi alla pesca? –chiede con un tono strano. –Tu sei solita cambiare il meglio per il peggio. –continua irritato.
A: David, che ti sta succedendo?
DC: Niente.
A: A me dispiace vederti così, a te ci tengo, lo sai...-sospiro. –Non avrei mai voluto farti del male e procurarti tutto questo, ma fidati di me, la droga non ti aiuta, anzi, peggiori le tue condizioni così. A cosa serve drogarsi?
DC: Mi alleggerisce.
A: E' una sensazione momentanea, nulla di permanente.
DC: Cosa vuoi Scott?
A: Smettila, smetti di farti del male, fai del male anche a chi ti vuole bene.
DC: Tipo te? –chiede retorico.
A: Sì. –rispondo acida.
DC: Siamo pari, no?
A: Smettila Cooper.
DC: La ruota gira per tutti. Buon divertimento. –dice voltandomi le spalle.
L'unico che secondo me può farlo ragionare è Albert, ma bisogna far ragionare prima lui in qualche modo che ancora non conosco, dato che è testardo a livelli estremi a volte.
Torno al tavolo, dove c'è il mio thè che mi attende e Dylan non ci pensa un attimo a fare il coglione.
Gli passo accanto e mi dà una forte passa al sedere, questo gesto lascia indifferente Stefany, ma fa innervosire Louis, si alza di scatto e sembra pronto a lasciargli il segno sul viso perfetto di Dylan.
Lo blocco immediatamente, ma la sua forza è il doppio della mia, così fa quello che vuole fare.
L'occhio di Dylan diventa viola e la fidanzata agitata va a prendergli del ghiaccio.
D: Coglione. –sussurra.
L: Come cazzo ti vengono certe cose? –si arrabbia.
D: Ha un bel culo, non è colpa mia.
L: Tocca quello della tua ragazza, okay?
Annuisce e si mette il ghiaccio sull'occhio ferito.
Louis mi abbraccia e mi bacia il collo come se fosse dispiaciuto, gli accarezzo dolcemente il capo e lo tranquillizzo il più possibile.
D: Gliel'hai detto che torna Marie? –lo provoca.
L: No. Non è importante.
A: Immaginavo. –mi limito a rispondere.
H: Tanto lei torna a Milano tra poco. –ci ricorda.
D: Quante corna...
A: Louis viene con me. –lo difendo.
D: Che coppietta romantica...-finge di essere intenerito.
Non rispondiamo e continuiamo a sorseggiare la nostra bevanda.Tornata a casa, dove ormai ho deciso di trasferirmi, la prima cosa che faccio è prende il piccolo Brian e mi metto a giocare con lui sul letto.
Ogni mese che passa, cresce sempre più e diventa sempre più bello.
Ride per ogni cosa che faccio e non appena vede il fratello inizia a muovere gambe e braccia.
E' già di parte.
L: Sono il tuo fratellone preferito vero? –chiede prendendogli la manina.
Alzo gli occhi al cielo e scoppio a ridere contemporaneamente.
L: Lei è quella stupida, come sempre.
A: Vedremo quando crescerà cosa dirà. –dico con aria di sfida.
In tutto questo, Brian ci fissa sorridente.
Fino a qualche mese fa, non mi sarei mai aspettata una situazione simile.
Ad interrompere le risate e i giochi imbecilli, è papà che mi sta chiamando insistentemente.
Rispondo felice e al telefono non sento la voce di mio padre, è una donna.
X: Ciao cara, sono un'amica di tuo padre.
A: E' successo qualcosa? –chiedo preoccupata.
Louis prende in braccio Brian e si avvicina a me con lo sguardo interrogativo.
Non appena la donna m'informa di quello che sta succedendo, porto la mano sulla bocca, lascio cadere il telefono sul pavimento e lascio che le lacrime escano senza fare troppo rumore.
Lui poggia Brian nella sua culla, mettendogli il ciuccio e mi stringe forte accarezzandomi i capelli.
Non si azzarda a chiedermi niente, mi lascia sfogare sulla sua spalla, come ha sempre fatto.
Lui c'è sempre e sempre ci sarà.
A: Non è giusto. –mi lamento piangendo.
Continua a coccolarmi senza dire niente.
Brian scoppia a piangere per la poppata seriale.
Mamma mi trova in lacrime tra le braccia di Louis e chiede spiegazioni col volto, spiegazioni che non le arriveranno per ora.
Prende Brian, lo allatta davanti a noi e subito dopo averlo addormentato lo posa nella culla e viene ad abbracciarmi.
Invita Louis a lasciarci sole ed obbedisce.
Mamma: Che succede? –chiede preoccupata.
A: Pa-pà. –dico balbettando.
Mamma: E' successo qualcosa a tuo padre? –si agita.
Le mie gambe tremano e le lacrime non smettono di fuori uscire.
Mark ci raggiunge e ci abbraccia entrambe.
MJ: Ho saputo. –afferma dispiaciuto.
Mamma: Cosa diamine è successo?
Mark si porta con sé la mamma per spiegargli la situazione e io corro in camera mia per buttarmi sul letto abbracciata ad un cuscino.
Non ceno e non rivolgo la parola a nessuno, fin quando Louis viene con due biglietti in mano.
L: Questa volta non è un concerto. –sussurra.
Afferro i biglietti e mi accorgo che sono due biglietti di sola andata per Milano.
Si sdraia accanto a me e mi tiene stretta a sé per tutto il tempo.
L: Non ti prometto che andrà tutto bene, ma ti prometto che io ci sono e ci sarò.
A: Ti amo, Louis. –sussurro.
L: Anch'io, piccola. –sussurra baciandomi la fronte.
STAI LEGGENDO
Te O...?
ChickLit*COMPLETA* Ashley Scott, una ragazza ventenne con una pessima reputazione, ma sempre pronta a difendere sé stessa e gli altri. Non ha paura di niente e di nessuno e si fa rispettare, anche se in modo sbagliato. Trascorre le sue giornate con i suoi t...