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Sono le 7:00 di mattina, non mi sono mai svegliata così presto nemmeno per andare a scuola, ma oggi abbiamo la riunione con tutti gli attori del film e il regista.
Tra un'ora devo vedermi giù con Katy per andarci insieme.
Cazzo, Katy, dimenticavo fosse la ex di quello con cui ho limonato ieri.
Non deve sapere niente, non ora.
Oggi pomeriggio, invece devo dirlo a Louis e probabilmente lo lascerò.
Se sono riuscita a limonare con un altro in meno di una giornata e soprattutto se ho pensato di volerci scopare, significa che Louis non è l'amore della mia vita.
Scendo per incontrare Katy, i suoi ricci biondi si riconoscono dall'ultimo piano dell'appartamento, la saluto sorridente, ricambia e ci dirigiamo verso il punto d'incontro.
Ci sono tanti ragazzi giovani come noi e qualche adulto anche più famoso.
Passati dieci minuti in attesa del nulla, Gabriele inizia a parlare senza sosta e inizia a distribuirci i copioni da imparare.
G: Avete una settimana di tempo, è pure troppo.
A: Una settimana? –intervengo.
G: Esatto, tu sei la protagonista quindi mettiti sotto. –puntualizza.
K: Ti aiuto. –sorride.
Ricambio il sorriso e non riesco a non pensare a ciò che è successo ieri, non vedo l'ora che finisca questa riunione per correre a chiamare il mio ragazzo.
Una volta finita la riunione, Gabriele mi blocca dal braccio destro e mi bacia.
Katy rimane indifferente alla scena, io invece sono più che sconvolta.
A: Katy, posso...-
K: Tranquilla, già lo sapevo. –sorride. –Sono andata avanti. – conclude andando via.
G: Katy non è un problema, ma Louis...?
A: Oggi devo parlargli.
G: Mc Donald?
A: Ok.
Perché sa cosa voglio al momento giusto?
Sarà lui l'amore?

Sono le 18:30, mi sono appena svegliata dal riposino pomeridiano, Gabriele dice che questa settimana oltre a studiare devo anche riposare perché dalla settimana prossima riuscirò a dormire si e no 5 ore al giorno.
Però ora ho altro a cui pensare, probabilmente sto per diventare single e forse nemmeno me ne sto pentendo ed è la cosa che mi dà fastidio di più al mondo.
Pensavo di amarlo davvero, è sempre stato così importante per me, invece poi è arrivata una vecchia fiamma a rovinare tutto.
- Posso chiamarti o lavori? –gli scrivo.
- Sto in pausa. Ti chiamo io.
Mi video chiama e rifiuto.
Lo chiamo normale, vedere il suo viso triste e deluso è l'ultima cosa che voglio.
L: Che succede? Perché hai rifiutato? Volevo vederti, mi manchi così tanto...
A: Non mi andava di fare la video chiamata, non voglio che tu veda le mie condizioni attuali.
L: Capelli raccolti in modo strano e pigiama rosa?
A: Sì, ma ho anche una faccia inguardabile.
L: Dai...Come stai?
A: Non lo so, ho fatto una stronzata, che però mi ha fatto star bene in quel momento.
L: E ora...?
A: Ora non so, ora che parlo con te non lo so, non so più niente.
L: Ash che vuoi dirmi?
A: Ieri sono andata a cena fuori con Gabriele. –sospiro. –L'ho baciato.
Non ricevo nessuna risposta, silenzio assoluto.
A: Louis, sei lì?
L: Dimmi che scherzi.
A: Ho pensato a te, ho pensato a noi, ho pensato a me e se ho voluto farlo significa che non sono innamorata. –dico piangendo.
L: Scotti rimani una perfetta stronza. –termina cattivo.

Lancio il telefono sul divano, mi chiudo come un riccio e scoppio a piangere.
Non sto piangendo perché è finita.
Non piango perché sono stata impulsiva.
Non piango per quello che ho fatto.
Piango perché Louis Jones rimarrà per sempre una persona importante per me e non avrei mai voluto fargli del male. Forse David aveva ragione quando diceva che io sono una droga cattiva per i ragazzi. Faccio solo del male.

-Gabriele, tra noi non può esserci niente, farei del male anche a te, colleghi.
Visualizza e non risponde.
Dopo qualche minuto mi ritrovo il ciuffo più bello di tutta Milano fuori la porta con un mazzo di rose rosse e un grandissimo sorriso.
G: Correrò il rischio. –fa spallucce. 

                     


                                                                                                                                                              FINE.

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