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Due settimane dopo...
Oggi è il grande giorno.
Ieri mia madre è atterrata a Seattle e appena ha messo piede su questo suolo mi ha chiamato per darmi la felice notizia.
Dobbiamo andare in un ristorante chic in cui offre il suo compagno, ha voluto precisare, per farmi capire che è ricco.
Io indifferente ho risposto solo "ok.".
E' domenica, vado al bar con Albert che mi prepara psicologicamente all'evento.
DC: Oggi offre la casa. –ammicca.
Ordiniamo due frappè al cioccolato e ce li porta dopo cinque minuti.
AL: Sei pronta?
A: Più o meno.
AL: E' giusto che tu conosca il nuovo compagno di tua madre, il futuro padre di tuo fratello o sorella che sia.
A: fratellastro o sorellastra. –lo correggo.
AL: Mi raccomando a non mostrarti acida e antipatica. Sorridente e solare come lo sei con noi.
A: Ci proverò.
Usciamo dal bar salutando David e mi accompagna in College per prepararmi.
Lo faccio entrare e mentre mi sistemo, inizia a raccontarmi storielle random.
Mi fa ridere e sa che mi serve farmi due risate in questo momento.
A: Sono più curiosa di conoscere il figlio di quest'uomo, che il tipo in sé. –ridacchio.
AL: Ti ricordo che sei fidanzata e a David Cooper non stanno bene le corna. –dice scherzoso.
A: Viene nel nostro College, chissà chi è. –affermo con sguardo curioso e pensante.
AL: Sei terribile Ashley. –mi getta un cuscino in faccia.
Tra un video e l'altro, passa subito il tempo e ci dirigiamo verso l'hotel di mia madre che è a due isolati dal College.
AL: Mi raccomando. –dice abbracciandomi per poi abbandonarmi all'ingresso.
Più tardi, vedo mia madre scendere con un vestito a tubino nero e una pochette rosa antico.
Mi stringe fortissimo, mi guarda con gli occhi pieni di gioia e io cerco di dimostrarle la stessa felicità con scarsi risultati.
Mamma: Quanto sei bella figlia mia. –dice orgogliosa.
Sorrido e annuisco.
Mamma: Mi piace il vestito.
Mi fa fare un giro, come se stessi facendo una sfilata e mi abbraccia di nuovo.
A: Stai cercando di recuperare tutti gli abbracci che non mi hai dato da quando sei andata via?
Successivamente a questa domanda, a cui non ricevo nemmeno mezza risposta, arriva il famoso compagno di mia madre con la sua BMW.
C'è un ragazzo seduto dietro, ma non lo vedo perché i vetri sono oscurati.
Sosta la sua fantastica macchina in doppia fila e scende per presentarsi, cosa che non fa il figlio.
Mi abbraccia come se ci conoscessimo da una vita e io mantengo la mia posizione schiva e acida.
Mi sa che Albert non sarà fiero di me.
Mi apre lo sportello dell'auto posteriore e mi fa entrare.
La galanteria e i soldi ce li ha, il resto è da vedere.
Il ragazzo continua a fissare il finestrino opposto al mio senza nemmeno salutare.
Prendo il telefono e per calmarmi mando qualche messaggio al mio fidanzato.
- Come procede?
- E' ricco.
- Buono. Poi?
- Gentile al contrario del figlio che ancora non si presenta.
- Non sarà facile nemmeno per lui.
- Non difenderlo.
Arriviamo al ristorante e mia madre mi obbliga a tenere spento il telefono.
Lo spengo sbuffando e il figlio di Mark ride sotto i baffi.
Giunti dinanzi il ristorante, finalmente gli sguardi si incrociano e non appena succede rimaniamo entrambi sotto shock per un bel po'.
Le mie mani tremano, il cuore sta per uscire dalla gabbia toracica, il cervello si spegne e la bocca non riesce a pronunciare nulla.
Sono come morta in un corpo vivo.
MJ: Mi sono dimenticato di presentarti mio figlio. –si avvicina a me sorridente. –Lui è Louis...-
A: Jones. –continuo sussurrando.
MJ: Esatto. –conclude fiero.
Mamma: Non essere timida, tesoro. –sorride. –lei è mia figlia Ashley. –si rivolge a Louis.
L: Scott. –continua sorridendo controvoglia.
MJ: Vi conoscete? –chiede confuso.
L: Stesso College.
Consecutivamente ci sediamo al tavolo prenotato e osserviamo i menù.
Non riesco a non guardare Louis, è seduto di fronte a me e mi sento parecchio a disagio.
Mamma: Tutto bene?
A: Sì. Vado in bagno.
Louis mi segue con lo sguardo per tutto il tragitto, per poi seguirmi anche con le gambe.
A: Schifo. –mi limito a dire.
L: Non sapevo fosse tua madre, non sapevo nemmeno avesse una figlia. Lo sai che non m'interesso alla vita di mio padre.
A: Non ti frega di nessuno Louis. –affermo nervosa.
L: Non dire stronzate, sono arrabbiato quanto te, pensi che sia bello vedere mio padre con un'altra donna?
A: Pensi che sia bello vedere mia madre con uno che ha rovinato la mia famiglia?
L: Papà non ha rovinato la tua famiglia. Tua madre si è innamorata di lui e si sono messi insieme, non è stata obbligata.
A: Mio padre è solo a Milano per colpa di Mark Jones. L'uomo che caga soldi quando va al bagno.
L: Ma che cazzo stai dicendo, mio padre i soldi li ha grazie alle sue aziende, non glieli regala nessuno. –si innervosisce.
A: Fa schifo proprio quanto te.
Vado via scontrando la mia spalla con la sua e ritorno al tavolo come se non fosse successo niente.
Devo pensare di intraprendere la carriera da attrice, a quanto pare sono brava.
MJ: Allora, Ashley, cosa fai di bello nella vita.
A: Arte e Scienza presso il College di Seattle.
MJ: Ah, proprio come mio figlio.
Mamma: Che coincidenza eh!
L: Meravigliosa coincidenza. –dice tra sé e sé.
MJ: Come? –gli chiede.
Ridacchio sotto i baffi e mi guarda male.
A: Sarà più facile fare amicizia in questo modo. –provo a salvarlo.
MJ: Bene, abbiamo due notizie da darvi.
L: Belle, spero. –dice antipatico.
Mamma: Secondo me andreste molto d'accordo, avete molti punti in comune. –ridacchia.
L: Tipo?
Mamma: Siete entrambi molto schivi. Ma secondo me avete un cuore d'oro.
A: Quali sono le notizie? –cambio argomento.
MJ: Abbiamo trovato casa a Seattle. E' una villa in realtà. –sorride. –Si trova a tre isolati da quella di Louis. Un giorno, mio figlio sarà felice di mostrartela. –conclude felice.
L: Mi casa es tu casa Scott. –usa un tono provocatorio.
A: La bella notizia dov'è? –chiedo acida.
Mamma: Ehm... tra pochi mesi avrete un fratellino. –afferma con gli occhi lucidi.
Abbasso lo sguardo per non sbraitare ed evito di dire qualsiasi cosa.
Mentre Louis ne approfitta per scherzare e mostrare loro il suo appoggio.
Io non riesco a fingere così tanto.
Come diamine fa?

L: Siamo fratellastri quindi. –mi dice uscendo dal ristorante.
A: Assolutamente no.
Salgo in auto mentre Mark mi tiene lo sportello aperto e Louis scoppia a ridere senza un motivo preciso.
L: Bel vestito. –sostiene.
E' il vestito che misi al nostro primo appuntamento, lo sta facendo a posta.
MJ: Figliolo vedo che abbiamo gli stessi gusti. –scherza.
Mamma: In effetti, Ashley mi somiglia molto.
A: Non ne sarei così sicura.
MJ: Avete gli stessi occhi color mare.
A: Romantico. –ironizzo.
Ci porta in giro per Seattle per poi mostrarci la posizione della loro nuova casa.
Entriamo per vederla e anche se non dovrei pongo una domanda scomoda.
A: Mamma.
L: Mamma. –m'imita.
A: Coglione. –sussurro.
Mamma: Dimmi.
A: Papà lo sa?
La colgo impreparata e si limita a fare "no" con il capo.
La guardo delusa e fuori escono le lacrime che ho trattenuto sino ad ora.
A: Vado a prendere un po' d'aria.
Esco ed ecco che arriva l'affanno unito al nervoso, questa situazione mi sta uccidendo.
Tra tante persone, perché proprio Louis?
Tutto questo è una grande bella merda.
Spero finisca presto.
- Tutto a posto? –mi scrive Albert.
- Louis è diventato mio fratello. Risponditi da solo.
- Ti chiamo.
Due secondi dopo ecco che mi chiama preoccupato e sconvolto allo stesso tempo.
AL: Merda Ash, dimmi che scherzi.

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