Le vacanze estive sono ufficialmente terminate, di conseguenza si ritorna in patria e soprattutto al College.
Arrivata in aeroporto, a Seattle, da Milano, ci sono i miei tre migliori amici che mi aspettano.
Corro in contro a Louis e lo stringo forte, quasi non respira.
L: Non mi sei mancata per niente. –dice con il suo solito tono.
A: Vedo che non sei cambiato...
AL: Cucciola! –grida Albert accogliendomi in un dolce abbraccio.
L: Sto per vomitare...
A: Ma tu devi essere sempre così antipatico?
L: Ti piaccio così come sono piccola.
M: Va be, non che "piccola" sia meglio di "cucciola"...
A: Mike, come stai?
M: Ashley, alla grande. –risponde convinto.
L: Va be, prima che il parchimetro scada, andiamo alla macchina.
M: Anche perché ce la possono rubare.
L: Ovvio, è la Seat nuova.
A: Ah, hai comprato la macchina nuova?
L: Regalo dal patrigno tesoro. –dice ammiccando.Ci dirigiamo tutti alla macchina e nemmeno il tempo di sedermi tranquilla vicino ad Albert, che già iniziano a raccontarmi le loro fantastiche avventure accadute in mia mancanza. Sono appena arrivata e già mi fa male la testa.
Arrivata al College, lascio le valige nella camera e saluto i ragazzi, per poi rivederli stasera.
La mia coinquilina mi saluta felice con un grande abbraccio e mi dice di esserle mancata, non ricambio, onestamente mi sta un po' sulle palle e metto in ordine le mie cose.
S: Com'è andata dai tuoi genitori? E soprattutto ti sei fatta qualcuno in questi mesi? –chiede senza prendere fiato.
A: Stefany... ma cosa dici?!
S: Niente avventura estiva quest'anno?
A: Non sono fatti che ti riguardano. –dico cattiva.
S: Va bene, io sto andando in biblioteca a studiare, se ti serve qualcosa sai dove trovarmi.
La saluto con sguardo minaccioso e chiudo la porta nervosa.
Ho una malattia, non vado d'accordo con le ragazze, per "accettare" Stefany ci ho messo un bel po'.
Ho chiesto mille volte al Preside di mettermi in una stanza con un ragazzo o per lo meno da sola, ma non si può fare... Poi ho già la reputazione da troia, se stessi con un ragazzo in camera non so cosa succederebbe.Non appena sono lavata, truccata e vestita, chiamo Louis per farmi venire a prendere.
Dopo cinque minuti è già da me, salgo in macchina e andiamo al solito bar.
Arrivati al bar, ci sediamo all'unico tavolo libero e decidiamo cosa ordinare.
L: Raga, sto in fame chimica, quindi è probabile che mangi anche voi.
AL: Per una canna di merda...-alza gli occhi al cielo.
L: Coglione, dopo me ne sono fatte altre due con Dylan.
A: Esiste ancora?
L: A proposito...mi ha chiesto di te.
A: Di me? E che vuole? –chiedo confusa.
M: Ti vuole fare sorella.
A: Coglione. –gli lancio addosso una pallina di carta.
L: Va be chi non ti vorrebbe fare... -dice con tono malizioso.
A: Ti ricordo che mi hai lasciato tu.
L: Almeno ho avuto l'onore di farti.
A: Ah, quindi mi consideri un trofeo da esposizione?
L: No...tu sei stata la vittoria più bella...
AL: Quindi sì. –s'intromette.
X: Volete ordinare?
L: No, siamo qui per riscaldare le sedie. –prende in giro la cameriera.
A: Per me un caffè espresso. –dico imbarazzata.
AL: Due.
M: Per me un frullato di mele.
L: Il solito gay.
X: Tu, invece? –dice sorridendo.
L: Allora, una piadina, due tramezzini e una bottiglia di birra da 1L. –dice indifferente al suo sorriso.
X: Sei affamato. –ridacchia.
L: No, pensavo di buttarli nel cassonetto. –dice antipatico.
A: Ma sempre male devi rispondere? –chiedo scocciata.
L: Fatti i cazzi tuoi.
AL: La smettete di litigare sempre?
L: Non stiamo litigando...E' lei che non apprezza.
A: Cosa devo apprezzare?
L: Che non ci provo con le altre, ad esempio.
A: Mi commuovo Louis. –lo prendo in giro.
M: I soliti...Ecco che accanto a noi passa David Cooper, un ragazzo del nostro College, frequenta la maggior parte delle mie lezioni ed è uno dei più bravi del College.
Un vero secchione.
Louis gli fa uno sgambetto non appena si accorge della sua presenza, così da fargli cadere il vassoio e fargli fare una figuraccia davanti a tutti, oltre che farsi sgridare dal proprietario.
L: Stai attento dove metti i piedi imbranato!
Ovviamente David non risponde, raccoglie quel che può e torna in cucina.
AL: Questa volta hai esagerato.
L: Per caso t'interessa il cameriere?
AL: No. –dice diventando un peperone.
L: Allora stai zitto.Dopo questo casino, arrivano finalmente le cose che la cameriera molto gentilmente ci distribuisce.
Prima di andare via, sorride a Louis per poi guardare me con aria di sfida.
Ma che vuole questa?!
M: Inutile Louis, le hai tutte ai tuoi piedi.
L: Tranne quella che mi piace.
M: E chi è?
L: E' un segreto.
A: Tra di noi non esistono segreti, spara.
Il cretino fa la mossa della pistola e ignora il vero significato della mia affermazione.
Finito di mangiare e bere, andiamo a pagare e ritroviamo David che ci accoglie spaventato.
A: Dobbiamo pagare. –affermo.
DC: Lo so. Sono 21 dollari.
A: Va be uno sconto lo potevi pure fare...
L: Oggi mi sento buono, pago io.
A: Torno io e accadono miracoli!
M: Dovresti partire più spesso.
L: Non ti ci abituare.
Usciamo dal bar e saliamo nuovamente in macchina, questa volta mi metto io avanti con Louis.
L: Dylan stasera dà una festa, siete dei nostri? –chiede scocciato.
A: Non eri obbligato a chiedercelo.
L: Dylan mi ha chiesto di farlo.
M: E da quando fai quello che ti viene chiesto?
L: Da quando è il mio migliore amico a chiedermelo?
AL: Il tuo migliore amico, come lo chiami tu, si vuole fare la tua ex.
Louis non risponde e mantiene fisso lo sguardo sulla strada, tenendo saldo il volante.
E' palesemente nervoso, le uscite di Albert sono poche, ma quando ci sono, sono amare.
A: Ci saremo. –interrompo il silenzio.
L: Ti vengo a prendere, alle 22:30 pronta.
A: Va bene.
AL: E noi veniamo volando?
L: Coglione vengo a prendervi io, che poi potreste andare anche a piedi tanto casa di Dylan è a due passi dalla vostra.
Arrivata in camera, mancano ancora due ore dall'appuntamento così mi metto a leggere un libro con le cuffie nelle orecchie, sì leggo libri, spero di non essere disturbata da nessuno.
E invece...nemmeno il tempo di dirlo che accade esattamente il contrario.
In camera entra Stefany con la sua migliore amica, Hana.
Entrano parlando e facendo le oche, già questo mi irrita parecchio, poi come se non bastasse provano a rivolgermi la parola...
S: Ci vai alla festa di Dylan?
H: Sarà pazzesca, piena di fighi!
A: Non sono affari vostri.
S: Ci serve un passaggio, prendi la macchina?
A: No.
S: Dai sorella, come arriviamo sennò?
A: Allora, innanzitutto non sono tua sorella, seconda cosa...esistono i taxi.
H: Perché consumare soldi quando abbiamo Ash?
A: Non sono il vostro taxi.
H: Sei rimasta antipatica...
A: Grazie. –dico rimettendomi le cuffie.Passate finalmente ledue ore, mi preparo ed esco correndo, sono in ritardo.
Non appena salgo in macchina, mi assorbisco la ramanzina di Louis per ilritardo e per evitare discussioni sorrido e annuisco come solo io so fare.
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Te O...?
ChickLit*COMPLETA* Ashley Scott, una ragazza ventenne con una pessima reputazione, ma sempre pronta a difendere sé stessa e gli altri. Non ha paura di niente e di nessuno e si fa rispettare, anche se in modo sbagliato. Trascorre le sue giornate con i suoi t...