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Sono nella stanza del College da sola con mille pensieri per la testa.
I libri sulla scrivania mi fissano e mi invitano ad aprirli, ma la voglia di farlo non c'è.
La mia compagna di stanza è fortunatamente tornata in Italia questo weekend, ho tutta la stanza per me. L'unica gioia di questa settimana.
- Cosa è successo con Louis? –mi chiede Albert su whatsapp.
- Abbiamo litigato, come sempre.
- Arrivo.

Adoro Albert proprio per questo.
Non c'è bisogno che aggiunga niente che è già qui da me a consolarmi.
Chiunque merita un amico come lui.
Arriva quasi subito, mi stringe fortissimo, mi rompe le costole e rimaniamo abbracciati per un bel po', poi mi prende la mano e mi parla accarezzandola.
Questo gesto mi fa sentire protetta e lui lo sa.
Iniziamo col parlare di tutt'altro fino ad arrivare al motivo principale della sua visita.
AL: E' successo qualcosa in camera sua?
A: Sì, ma non quello che stai pensando.
AL: So che non avete scopato.
A: Come?
AL: Quando sei uscita dalla camera, sei subito andata via e ho pensato fosse successo, però poi quando è uscito lui, ho capito il contrario. Era distrutto Ash.
A: Ci siamo detti addio. –sorrido ironicamente.
Ho gli occhi pieni di lacrime e il cervello pieno di flash back inutili.
Non riesco nemmeno a parlare.
AL: Siete sempre stati ottimi amici da quando avete rotto, com'è possibile che all'improvviso non vogliate più esserlo?
A: Come ha detto Louis: non siamo mai stati amici.
AL: A te piace?
Porto lo sguardo altrove e gli faccio "no" con la testa.
Mi porta il viso e lo sguardo verso di lui e mi riformula la domanda.
La mia risposta non cambia.
A me non piace Louis.
Mi porta a fare un giro per svagare ma non ci riusciamo benissimo dato che dopo nemmeno dieci minuti incontriamo Dylan Anderson che, come sempre, deve molestarmi.
D: Cambi fidanzatini come mutande piccola Ashley. –mi provoca.
A: Vaffanculo.
D: Nervosette stasera?
A: Buona serata Anderson.
Albert gli fa cenno di smetterla e ci lascia passare senza dire una sola parola in più.
AL: Vuole ancora scoparti. –ridacchia.
A: E chi non vorrebbe farlo! –lo correggo.
AL: Anche questo è vero.
Passeggiamo tra le vie di Seattle e ci sorpassano un sacco di coppiette felici, sembra fatto a posta.
Il mondo ce l'ha con me.
Dopo venti minuti torniamo al College, mi saluta affettuosamente e torna da Mike.
Io intanto mi dirigo in mensa per cenare e trovo David Cooper e Dylan Anderson seduti a due tavoli vicini, da soli.
Entrambi mi fanno cenno di sedermi e ovviamente accetto l'invito di Cooper, nonostante mi sia comportata male con lui.
DC: Non pensavo ti sedessi qui.
A: Ti devo delle scuse.
DC: Ashley Scott che chiede scusa allo sfigato?!
A: Già.
DC: A cosa devo questo onore?
Mi avvicino, gli tolgo la forchetta e lo bacio.
Ma perché agisco sempre impulsivamente?
Dylan rimane sconvolto, insieme a lui anche Hana e Stefany.
Nemmeno io avrei mai immaginato di baciare la mia vittima di bullismo. E' successo.
DC: Le cose più belle sono quelle inaspettate... Mi sa che è vero.
Sorrido e annuisco.
Riprendo a mangiare la mia omelette e rido al pensiero della mia prima mossa improvvisa.
DC: Perché ridi? –chiede confuso.
A: Non ho mai fatto la prima mossa.
Sorride e annuisce, come se la cosa gli facesse piacere.
Arrivano Louis, Mike e Albert che fanno il loro ingresso trionfante e vedo Cooper alzarsi velocemente.
Provo a bloccarlo, ma preferisce dirigersi da un'altra parte.
Prende due bicchieri di succhi di frutta e ritorna verso di me, stavo tranquillamente salutando Albert quando David fare finta di inciampare e versare il succo sulla camicia di Louis.
Cosa diamine fa?
DC: E' così che fate voi, no?
L: Agli sfigati come te. –dice cattivo.
Esce correndo e va in bagno a pulirsi.
A: Perché l'hai fatto? Tu non sei così.
DC: Tu sì.
Albert rimane a fissarci per un attimo e poi va a sedersi al tavolo di Dylan insieme a Mike.
Porto David lontano dalla mensa, prima che ritorni Louis tutto infuriato.
Andiamo in camera mia per stare un po' da soli e parlare di noi.
E' successo tutto così casualmente.
Fa strano anche a me.
Non mi sarei mai aspettata di prendermi una cotta per un tipo così, anche se ora non è il David che conosco, è diverso.
A: Non voglio che cambi per piacere a me. –dico sedendomi sul letto.
DC: Non lo faccio per te, ma per me. –dice facendo lo stesso.
Poggio la gamba sulla sua, mi avvicino e lui comincia ad accarezzarmela.
A: Ti stai vendicando dopo un anno e mezzo? –ridacchio.
DC: Può essere. Non sono così nerd e sfigato come pensate... Sono proprio come voi, solo studioso.
A: Apparentemente lo sembravi, conoscendoti ho subito cambiato idea. –confesso.
DC: Ma anche se lo fossi, non siete autorizzati a darmi fastidio con i vostri stupidi atti di bullismo. Il bullismo è per i deboli, se siete così forti come dite, non dovreste utilizzarlo. Se non vi va a genio una persona ignoratela piuttosto che fargli del male, non sapete com'è quella persona, non sapete come può prenderla e il vostro comportamento è inutile, non ci ricavate niente. –sorride. - E non mi dire "Soddisfazione" perché nessuno è felice nel vedere uno stare male, pure se quella persona la odi tantissimo, l'odio è l'altra faccia dell'amore. Prendi noi, ad esempio, ci odiavamo e ora...?
A: E ora...? –lo invito a continuare la frase lasciata in sospeso.
DC: Non azzarderei a dire che ci amiamo Ashley, ci vogliamo bene.
A: Bene. –sorrido.
Le parole di David mi stanno facendo molto riflettere, così da sorgermi immediatamente una domanda.
A: Se dici che il bullismo è inutile, perché ora ti comporti così nei confronti di Louis o chi per lui?
DC: Voglio che chi fa queste cose, provi come ci si sente.
A: Perché con me non lo fai? –chiedo curiosa.
DC: Non sarei così spensierato, fossi in te. –dice facendo la linguaccia.
Mi avvicino sempre di più al suo viso e scatta immediatamente il bacio.
E' un bacio dolce.
Non è un bacio sensuale, non è uno di quelli che sembra di mangiarti la bocca dell'altra persona, è romantico.
Con lui tutto diventa più romantico, persino la mensa a pranzo.
Eravamo io lui e nessun altro e sono stata bene.
Non pensavo di poter stare bene con qualcuno che non fosse Louis Jones.
Entra improvvisamente il rettore che rimane sconvolto nel vedermi con David Cooper, però allo stesso tempo è felice.
Preside Anderson: Signorina Scott, lei è fortunata. La sua coinquilina ha cambiato College, di conseguenza per ora la stanza è tutta sua.
I miei occhi si riempiono di gioia e non appena va via abbraccio fortissimo David che è felice quanto me.




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