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Arrivata al bar in orario, mi siedo al solito tavolo e aspetto Louis con ansia.
Dopo dieci minuti, David si avvicina per prendere ordinazioni.
DC: Sola oggi?
A: In realtà...un cappuccino, grazie.
DC: Non ti capirò mai Scott. –ridacchia.
A: Meglio così. –rispondo fredda.
Mi porta il cappuccino e noto che ha formato un cuore con il cacao.
Mi sorride e ricambio.
DC: Ti ho vista troppo giù di morale, nessuna ragazza merita di stare così, per questo ho voluto strapparti un sorriso. –dice sorridente.
Senza nemmeno ascoltare la mia risposta, va via e mi lascia sola.
Inutile illudermi, Louis non verrà.
Ormai sono venti minuti che aspetto, non ha mai fatto ritardo in vita sua.
Marie è evidentemente più importante di quello che ci dovevamo dire.
Mi avvicino alla cassa e David m'informa che offre la casa, lo ringrazio ed esco dal bar.
Prendo la moto con il quale sono venuta e vado a farmi un giro per svagare un po'.
La libertà che si prova stando sulla moto, col vento che muove i capelli e i profumi che attraversano il naso, penso sia inimitabile.
All'ottava volta che passo da casa di Louis, senza averlo visto, torno al College.
Non è stato così liberatorio questo giro in moto, da svagare il cervello a stalkerare è un attimo.

S: Come stai?
A: Non so. –rispondo mettendomi il pigiama.
S: Ashley Scott che si mette il pigiama alle 22:00...Sconvolgente.
A: Voglio andare a letto presto.
S: Non vieni da Dylan?
A: Ha dato un'altra festa?
S: Ehm sì...Non ti ha avvisato?
A: No. Ma tanto non sarei venuta.
S: E' tutti invitano tutti, io invito te.
A: E io declino l'invito. –dico nervosa.
S: Devi essere antipatica anche quando voglio darti una mano?
A: La tua mano non mi serve. Buon divertimento.
Mi metto sotto le coperte e chiudo gli occhi sperando di addormentarmi presto.
Sento la porta sbattere, apro di nuovo gli occhi e non riuscendo a dormire, prendo gli auricolari dalla borsa e ascolto un po' di musica rilassante.
Più che rilassante, è depressa.
Scendono delle lacrime inconsapevoli dritte sul viso, non le asciugo, ma tolgo immediatamente la musica e poggio gli auricolari sul comodino.
Mi giro verso destra e provo a dormire nuovamente.

E' mattina, mi sono svegliata e non ho trovato nessuno in camera.
Stefany sarà rimasta da Hana stanotte.
Chiamo Albert e gli propongo di fare colazione al bar prima delle lezioni, accettae dice di portare con sé anche Mike e Louis.
Mi lavo, mi trucco leggermente e mi metto un pantalone nero, con una magliabianca e le Vans nere e bianche.
Raggiungo i ragazzi che appena mi vedono mi vengono in contro e li saluto conun bacio sulla guancia ciascuno.
A: Marie non è riuscita a svegliarsi stamattina? –chiedo con tono altezzoso.
L: Scusami per ieri.
Invece di rispondere, chiamo la cameriera e ordiniamo.
A: Un cappuccino e un cornetto al cioccolato.
X: David non c'è, niente cuore di cacao.
Louis mi manda una saetta con lo sguardo e ignoro sia l'affermazione della tipae sia il suo sguardo che esige una spiegazione.
AL: Un cornetto al cioccolato e una spremuta d'arancia.
M: Anche per me.
L: Un caffè macchiato. –dice ancora turbato.
La cameriera ritira i menù sorridendo a Louis, come sempre, e se ne va.
Rimaniamo per qualche minuto in silenzio, fin quando Mike non decide diraccontare cos'è successo alla festa di ieri.
M: Non sai cosa ti sei persa.
A: Sesso, droga e alcool?
M: A parte, Marie ch-
L: Non le interessa. –lo interrompe.
A: E a te chi l'ha detto? Mi leggi nel pensiero?
L: Sì.
A: Sbagli. Continua Mike.
Louis manda dei segnali di fumo a Mike e lui come i cagnolini cambia discorso.
AL: Ho fatto bene a non venire.
L: Invece no bro, stava la rossa che volevi farti la scorsa volta.
AL: La vedo ogni giorno, è la sorella di Marie. –ridacchia.
Una volta aver divorato ciò che abbiamo preso, andiamo a pagare e andiamo alezione.
Louis mi blocca fuori dall'aula e cerca di parlarmi in modo civile, passa Marieche vedendoci insieme ci rimane parecchio male, si allontana ma con la codadell'occhio riesco a vedere che si nasconde dietro gli armadietti per spiarci,così prendo il volto di Louis di prepotenza e lo bacio.
Louis rimane un attimo confuso, per poi riprendere a baciarmi.
Marie corre via e raggiunge la sua sorellina.
L: Che significa?
A: Niente.
Entro in aula e lo lascio fuori impalato con mille domande nella testa e unarisposta senza senso.
Finite tutte le lezioni, trovo Marie che discute con Louis che non appena mivede inizia a indicarmi e a guardarmi troppo male.
Sto per avvicinarmi quando sento bloccarmi il polso sinistro da una forte presa.
Mi giro di scatto e trovo Dylan incollato al mio polso con una faccia daschiaffi.
A: Che vuoi?
D: Lasciali stare.
A: Ma non vedi come mi guarda?
D: E' gelosa.
A: So di essere bella, però...
D: Ashley hai baciato Louis davanti a lei, cosa pretendi?
A: E tu come lo sai?
D: E' mia amica.
A: A cui piace fare la stessa cosa tua?
D: Cogliona. –ride.
Mi porta via dal cortile e andiamo a fare due passi per discutere nuovamente suquesto argomento.
Cerca di convincermi in tutti i modi che il suo ragionamento è corretto, e iodovrei aprire la mente, oltre che le gambe.
Sono una ragazza sentimentale, se mai dovessi accettare un patto simile, so chele conseguenze sarebbero amare per la sottoscritta.
Sono dura, è vero, affronto tutto a testa alta e da sola, ma ho un cuoreanch'io e non voglio che si rompa.
Parlando con Dylan si fa una certa e ricevo il solito messaggio da Louis in cuimi invita ad uscire con loro.
Accetto e mi faccio venire a prendere dal parco in cui sono ora.
Dopo nemmeno cinque minuti è già fuori.
Saluto Dylan che prova a baciarmi e salgo in macchina.
L: Marie ci ha visti. –afferma.
A: Lo so.
L: Te l'ha detto Dylan?
A: Lo so e basta.
L: Che ti ha detto?
A: Vuole scoparmi.
L: Intendo su me e Marie, deficiente.
A: Pensi di stare al centro del mondo?
L: Oggi non si può ragionare con te.
A: Con me solo oggi, con te sempre, pensa un po'.
Prendiamo anche Mike e Albert che entrano in macchina tutti felici e cidirigiamo in un pub carino di Seattle.
AL: Ashley cosa stai combinando? –sussurra mentre entriamo nel pub.

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