Arriviamo nella villa di Dylan, è gigantesca e ha due piscine all'esterno, una idromassaggio e una normale. Andiamo a salutarlo e non appena mi vede, mi sorride e mi abbraccia.
L: Va be vi lascio soli... -dice scocciato.
Lo guardo confusa e acconsento.
Se ne vanno e rimango sola con Dylan, con il quale si crea imbarazzo per un bel po'.
D: Beh? Conosciuto qualcuno di speciale a Milano?
A: Non t'interessa.
D: Beh, se te lo sto chiedendo vuol dire che m'interessa.
A: Nessuno di particolarmente interessante.
D: Quindi vuol dire che c'è qualcuno di noioso. –ridacchia.
A: L'unico noioso qui sei tu.
D: Sono davvero così noioso? –chiede avvicinandosi un po' troppo.
Lo allontano poggiando le mani sul petto e mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
D: Hai paura piccola? –mi provoca.
A: Ho sete, vado a prendere qualcosa dalla cucina.
Stranamente non mi segue e mi lascia andare da sola.
In cucina ci sono Albert e Mike che fanno carte con due ragazze mai viste fino ad ora.
Prendo un bicchiere di succo di frutta, gentilmente offerto dalla cameriera e rimango a fissarli perché la cosa mi diverte.
Le due si assomigliano parecchio, dovrebbero essere sorelle.
Dopo averli disturbati abbastanza con i miei sguardi curiosi, girovago per la villa come se fossi una turista alla ricerca di monumenti da fotografare.
Salgo al secondo piano, dove ci sono le stanze da letto e ci sono tante coppie che pomiciano allegramente con una bottiglia di vodka in una mano e una canna nell'altra.
Domani non si ricorderanno nemmeno di essere stati ad una festa...
Supero gli ostacoli come in una corsa ad ostacoli e arrivo nella stanza di Dylan, l'unica aperta.
E' molto grande e ci sono un sacco di trofei esposti in vetrina, ha vinto tanti campionati di Basket e onestamente li merita tutti.
Mi volto di scatto poiché mi sento una presenza dietro e trovo lui.
L: Che fai adesso? Prendi un ricordino di lui?
A: No, curiosavo, sai come sono fatta. –ridacchio.
L: Hai trovato qualcosa d'interessante? A parte me ovviamente...
A: Che stupido! –gli lancio la prima cosa che capita, addosso.
L: Non dovevi farlo.
A: Non mi fai paura.
Si avvicina lentamente a me e inizia a incutermi timore ma non glielo dimostro.
Mi prende come se fossi un sacco di patate e mi porta nel bagno che si trova a due passi dalla stanza di Dylan e mi lamento per tutto il tragitto.
Mi butta nella vasca enorme, e mi bagna tutta aprendo l'acqua col getto forte.
Lo tiro a me e lo faccio cadere nella vasca con me, così ci troviamo uno sull'altro con i visi vicinissimi e le bocche che vogliono fare il loro lavoro ma non possono per forze interne.
Louis è palesemente arrapato e la cosa mi fa ridere, così da scoppiare a ridergli in faccia.
Questo lo fa innervosire ancora di più, così si vendica facendomi il solletico.
Chiedo pietà e dopo dieci minuti la smette.
Ci ricomponiamo e torniamo dagli altri, con i vestiti fracidi.
AL: Non vi hanno insegnato a mettervi i costumi per fare il bagno?
L: In realtà il bagno nella vasca si fa nudi... -dice girandosi verso di me.
AL: Nella vasca? –chiede confuso.
L: Ashley voleva lavarsi perché non lo faceva da tempo, e io le ho insegnato come si fa.
A: Non sei simpatico. –alzo gli occhi al cielo.
AL: Che ci facevi nella vasca con Louis? –mi chiede sussurrando.
A: Giocavamo.
AL: Giustamente, perché nella vasca non ti puoi mica lavare. –dice con tono ironico.
D: Ehi bimba, col vestito bagnato le tue curve si vedono alla perfezione. –mi prende in giro.
Louis se ne va senza dire una parola e Mike lo segue.
Intanto Albert mi sta accanto per evitare qualsiasi mia reazione troppo nervosa.
D: Ho solamente detto la verità.
A: Potevi evitare.
D: Perché? Tanto tu e Louis vi siete lasciati da parecchio ormai...
A: Ha dato fastidio anche a me. Odio le tue uscite da depravato.
D: Come posso farmi perdonare?
AL: Andando a fanculo. –sbotta.
D: Se lei viene con me volentieri.
A: Vai via.
D: Va bene, per questa volta ti accontento. Solo perché ci sono tanti ospiti che mi aspettano.
Lo lasciamo andare e cerchiamo Louis e Mike.
E il nostro carissimo Louis lo troviamo mentre pomicia con una di quelle ragazze che ho visto prima con Mike e Albert.
Le rosse le ho sempre odiate.
AL: Per lo meno lo sta facendo con quella che aveva adocchiato Mike. –dice scherzando.
A: Ti pare che m'interessi in questo momento? –sbraito.
M: Ash...-dice sbarrando gli occhi non appena si accorge della mia presenza dietro Louis.
Louis lo sente e smette di baciare la tipa, mi guarda e riprende a fare quel che stava facendo.
Me ne vado tirando Albert con me e torno da Dylan.
D: Si torna sempre dove si è stati bene.
A: Stai zitto.
Lo prendo di prepotenza e lo bacio.
Albert rimane sconvolto e se ne va disgustato.
Dovrei seguirlo, ma non mi va.
D: Hai cambiato idea?
A: No.
D: Allora devo sentirmi onorato.
A: Come vuoi.
D: Come siamo acide Ashley...
A: Soprattutto con i coglioni.
D: Davvero mi reputi così? –chiede con tono provocatorio.
A: Lo sei.
D: Sei stata tu a baciarmi.
A: Lo so.
S: Allora è vero che sei troia... -spunta dalle mie spalle.
H: Le voci che girano sono tutte vere.
S: Sapevo di dovermi fidare dei social.
H: Forse è peggio di quel che dicono.
Dylan le raggiunge arrabbiato e sembra come se voglia picchiarle, ma non lo fa.
D: E voi sareste...?
S: Io sono Stefany Smith.
H: Io Hana Evans.
D: Ah, pensavo Montana.
S: Dylan già non ti ricordi più di me...?
D: Dovrei? Sei una di quelle troiette che mi sono fatto quest'estate?
S: L'aggettivo è sbagliato.
D: Ah, ho capito chi sei e dopo quello che hai fatto ti permetti di giudicare Ashley? E' proprio vero che l'invidia è una brutta bestia.
S: Ma davvero stai difendendo quell'essere?
D: Prima di tutto, quell'essere ha un nome.
H: Ashley la troia.
Mi avvicino nervosa e il pugno sui denti non glielo toglie nessuno.
La festa si ferma come nei film.
Sono tutti intorno a noi a godersi lo spettacolo.
H: Brutta zoccola come ti sei permessa? –chiede tirandomi i capelli.
Stavo per controbattere quando Louis mi afferra dai polsi e mi tira verso di sé.
Provo a liberarmi ma è tutto inutile, è forte.
S: Ah, adesso è venuto il suo secondo scopamico a salvarla.
L: Almeno lei conclude qualcosa, tu manco quello.
S: Io credo nell'amore.
L: E si vede infatti... La metà di questa stanza sono venuti sotto le tue lenzuola, per scappare due secondi dopo.
Stefany se ne va via piangendo dopo l'umiliazione davanti a mezzo College e Hana la rincorre.
L: Oggi dormi da me. Non ti lascio con quell'arpia.
Sorrido e annuisco.
AL: Domani andiamo dal Preside e ti fai cambiare la stanza.
A: Non la cambiano.
D: Ci parlo io.
M: Il nipotino del Preside ti vuole dare una mano. –lo prende in giro.
D: Almeno servo a qualcosa, e sono meno noioso. –dice mantenendo lo sguardo su di me.Finita la festa ce ne andiamo e rimango a casa di Louis.
Mi presta la sua maglia di Basket per dormire e mi stendo accanto a lui.
Il letto è così grande da accogliere entrambi.

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Te O...?
ChickLit*COMPLETA* Ashley Scott, una ragazza ventenne con una pessima reputazione, ma sempre pronta a difendere sé stessa e gli altri. Non ha paura di niente e di nessuno e si fa rispettare, anche se in modo sbagliato. Trascorre le sue giornate con i suoi t...