Siamo in aereo seduti vicini.
Dietro di me c'è la mamma, che ha preso il nostro stesso volo, solo che lei ritorna dopodomani per lavoro, io resto lì fin quando voglio.
Passate le infinite 12 ore di volo, scendiamo e troviamo la donna fuori dall'aeroporto che ci aspetta.
Si chiama Francesca, ci presentiamo e mia madre molto dolcemente la ringrazia per averci avvisato e per aver curato mio padre fino ad ora.
Louis mi stringe forte la mano e restiamo così per tutto il tragitto in auto.
Mamma: Siete carini. –sussurra.
Sorrido e annuisco.
Arrivati in ospedale, davanti la camera di mio padre, Louis mi dà la forza giusta per entrare ad abbracciarlo e non appena supero la porta corro a stringerlo forte a me e a piangere sulla suo petto, sento il suo cuore lentissimo e il suo respiro affannato.
Il tumore al cervello, l'ha avuto da giovanissimo, non ci aspettavamo un suo ritorno.
Louis vedendomi così, scoppia a piangere ma si gira verso la finestra facendo finta di niente, ma con la coda dell'occhio vedo tutto.
Mamma: Ciao. –sorride.
Papà: Sto bene. –sussurra.
Mamma: Lo so. –dice stringendogli la mano.
Si sorridono a vicenda ed è all'ora che mi accorgo che l'amore non finisce, non finisce mai.
I loro occhi urlano TI AMO.
Papà si volta verso di me e mi asciuga le lacrime con un grande sorriso finto.
Papà: Sono felice per te e Louis. –sorride.
Louis si gira di scatto e si avvicina per salutarlo e per consolarmi.
Papà: Prenditene cura. –gli dice.
Annuiamo entrambi e le lacrime continuano a scendere senza sosta.
Francesca è una donna forte, è sulla soglia della porta che aspetta l'esito ufficiale dai dottori e ci guarda dispiaciuta ma senza mai piangere.
La forza che ho sempre avuto, è attualmente svanita.
Il dolore è più forte e non riesco nemmeno a fingere.
Francesca si allontana improvvisamente e mia madre la segue.
Le intravedo parlare con due infermiere, mente mio padre guarda me e Louis sorridendoci.
Papà: Sono fiera di te, tesoro. –afferma.
A: Ti voglio bene papà.
Papà: Anch'io.
Chiude gli occhi e continuo a tenergli la mano con tutta la forza che mi è rimasta.
L'infermiera ci chiede di lasciare la stanza e dopo avergli dato un bacio sulla guancia, lo facciamo e ci sediamo sulle sedie che si trovano fuori dalla stanza.
Poggio la testa sulla spalla di Louis, chiudo gli occhi e lui fa lo stesso.
Appena esce l'infermiera, ci informa l'esito ufficiale.
X: Gli rimangono massimo due giorni. –dice apatica.
Mia madre scoppia a piangere sulla spalla di Francesca, mentre Francesca cerca di capire meglio la situazione e io scoppio a piangere addosso a Louis.
X: L'orario di visita è terminato, dovete lasciare l'edificio.
Usciamo in silenzio, Francesca ci porta a casa di mio padre, dove siamo ospiti e riposiamo un po'.Sono le dieci di mattina.
Sono già in camera di mio padre, seduta accanto al suo letto, in attesa che si svegli per salutarci.
Controllo ogni secondo il suo respiro e non migliora per niente.
Stamattina non ho fatto colazione ed ora mi sento leggermente debole.
L: Ti porto qualcosa?
A: Ok.
Dopo un po' torna con due cornetti e due caffè.
Divoriamo il tutto e mio padre apre gli occhi piano piano.
Papà: Buongiorno tesoro. –afferma sorridendo. –Può essere l'ultimo buongiorno che ti do, però sappi che anche da lassù te ne augurerò tantissimi, perché rimani per sempre il mio primo pensiero da appena sveglio. –continua sorridendo.
A: Non mi lasciare papà...
Papà: Le persone vanno e vengono amore, in fondo sapevamo che sarebbe ritornato a trovarci il tumore. –dice apatico.
Non so se effettivamente non riesce a far trasparire alcuna emozione o se è rimasto senza.
Non riesco a capirlo e questa situazione mi distrugge.
Sembra essere indifferente alla sua morte.
Dopo un po' lo lascio da solo con mia mamma che vuole parlargli.
E' tutto tranquillo, fin quando la lucina della stanza si illumina di rosso e il campanello dell'emergenza inizia a suonare in modo insistente.
Mia madre piange disperatamente, papà ha gli occhi chiusi da un po' e gli infermieri corrono da una parte e l'altra senza sapere esattamente cosa fare.
Francesca, inizia a piangere ed è in questo istante che capisco che è finita, non c'è più niente da fare.
Si sono portati via mio padre.
Louis mi tiene stretta a sé, le lacrime non finiscono mai e la voglia di scappare aumenta sempre più.
L: Ti amo piccola.
A: Anch'io. –sorrido.
Cerca di tranquillizzarmi, ma non ci riesce benissimo, per ora è difficile farmi stare calma e serena.
Mamma chiama il posto di lavoro per farsi dare due giorni in più, in modo tale da essere presente ai funerali, io intanto prendo qualcosa da mangiare per tutti.
Francesca rifiuta qualsiasi cosa di commestibile.
Mia mamma prova a mangiare un panino.
Io divoro qualsiasi cosa, il nervoso mi mette fame.
Dopo aver mangiato, prepariamo il funerale, dalla chiesa alla bara, e penso sia la parte più difficile di tutta questa situazione.
-Come stai? –mi scrive David.
-Sono stata meglio.L: Non mi aspettavo un suo messaggio, sai?
A: Nemmeno io, sarà sotto effetto di droga.
L: Che scema. –ridacchia.
Per lo meno, la situazione di David ci fa ridere e non ci fa pensare a tutto questo caos.
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Te O...?
ChickLit*COMPLETA* Ashley Scott, una ragazza ventenne con una pessima reputazione, ma sempre pronta a difendere sé stessa e gli altri. Non ha paura di niente e di nessuno e si fa rispettare, anche se in modo sbagliato. Trascorre le sue giornate con i suoi t...