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"Tutti pensano che lei non sarà mai felice, finché non si accorgerà di essere come tutte le altre."
Stephen King.

"— Stephen King

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M a d d i e


Aspetto trepidante di uscire finalmente dall'aeroporto pieno di persone; sembra essere molto più piccolo rispetto a quello della mia città natale, ed è anche sicuramente molto più affollato. Cercando di non andare a sbattere contro nessuno, cammino dritta verso l'uscita imponente che scorgo alla fine del lunghissimo corridoio antico. Brad dovrebbe già essere arrivato, perciò cerco di tenere un ritmo piuttosto veloce fino ad uscire completamente dall'edificio; l'aria calda di Luglio mi scompiglia leggermente i capelli mentre scendo gli ultimi due scalini prima di fermarmi totalmente nel centro del marciapiede.

Giro la testa un po' a destra e successivamente dall'altro lato, cercando invano il volto di mio fratello tra la marea di persone trepidanti d'attesa fuori dall'aeroporto; mi mordo il labbro innervosita quando non lo vedo da nessuna parte. Mantenendo la calma, riprendo il trolley con più forza, trascinandolo verso una parte meno gremita di gente per poi tirare fuori il cellulare insieme ad una busta bianca donatami da Ernest poco prima di prendere il volo.

Se non fosse stato per lui, probabilmente starei ancora a casa con i miei genitori; è riuscito a compilare ogni modulo, essendo il mio tutore legale, per farmi uscire da quel manicomio chiamato casa. Apro velocemente la busta, cercando di contare nel miglior modo possibile i soldi che mi ha lasciato prima di compiere questo viaggio; non potrò mai ringraziarlo abbastanza per tutto quello che ha fatto per me. Un fischio proveniente dalle mie spalle mi fa sobbalzare leggermente, e con una tremenda lentezza mi volto per scoprire il proprietario della risata che riecheggia nelle mie orecchie.

Brad se ne sta appollaiato sulla ringhiera in ferro battuto, con un sorriso allegro; mi avvicino velocemente a lui, abbracciandolo in modo maldestro e anche un po' goffo una volta che sono abbastanza vicino a lui. «Mi sei mancato, Brad!» annuncio sinceramente, prima di venire completamente racchiusa tra le sue braccia. Rido, per la prima volta dopo tanto tempo, di pura felicità.

Si stacca lentamente dall'abbraccio prima di posarmi entrambe le mani sulle spalle. «Anche tu, Maddie. Forza, dammi la valigia; andiamo a casa» dice con il suo solito tono allegro, facendo spuntare due fossette ai lati delle guance una volta che mi regala un sorriso. Annuisco convinta, lasciando mio fratello prendere la valigia per poi caricarla nel cofano della sua auto.

Mi ha parlato parecchie volte della sua nuova macchina quando ci sentivamo per telefono; ha sempre avuto una passione smisurata per le auto datate, quelle vissute, e finalmente è riuscito ad acquistarne una. Non sono sicura del modello e dell'anno, ma probabilmente è davvero vecchia; mio fratello mi fissa incuriosito mentre io ispeziono accuratamente l'auto. «È carina» sentenzio alla fine, guadagnandomi una brutta occhiata da parte sua.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora