"Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova. Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi, si tratta fondamentalmente della paura di essere soli.
Invece a me fa paura la folla."
— Charles Bukowski.
16.M a d d i e
Infilo velocemente il top bianco prima di abbinarci sopra una camicia a quadri. Dei semplici jeans neri fasciano le mie gambe, sotto stretto consiglio telefonico di mio fratello che, ieri sera, mi ha imposto di vestirmi in questo modo, così da non attirare l'attenzione — sue parole.
Mi guardo allo specchio per qualche secondo prima di alzare leggermente le spalle nel vedere il mio riflesso; sinceramente neanche io ho voglia di catturare l'attenzione di troppe persone e in questo modo sono esattamente ciò che voglio essere: una ragazza semplice.
Il pensiero di dover essere in aula tra un'ora esatta insieme ad altre centinaia di persone mi fa rabbrividire mentre guardo l'orologio appeso al muro. Fortunatamente i miei due amici hanno deciso di aiutarmi nell'entrata all'inferno, così come l'hanno descritta loro, e tra pochi minuti dobbiamo vederci alla caffetteria dell'istituto per andare insieme nell'aula magna.
Butto dentro allo zaino la solita ed immancabile bustina insieme ad un quaderno ad anelli nero e a qualche penna, facendo poi finire insieme a loro il cellulare dopo aver avvisato mio fratello della mia quasi impresa compiuta. Brad è troppo contento per me e per quello che finalmente sto riuscendo a compiere, e sentirlo felice fa sentire meglio anche me.
Mi fermo qualche istante prima di aprire la porta della mia stanza, fissando il piccolo pianeta tatuato sul mio polso; sorrido inevitabilmente nel ricordarmi di quel giorno, di come tutto questo sia successo solo grazie a Derek che si è fatto corrompere. Passo leggermente le dita sul tatuaggio ormai guarito prima di prendere un respiro profondo e uscire dalla stanza.
Oggi il corridoio è decisamente pieno di persone rispetto ai giorni precedenti ed una strana sensazione di malessere prende possesso di me; cerco di tenere lo sguardo basso e di camminare il più velocemente possibile verso l'atrio delle scale. Tiro un sospiro di sollievo quando, finalmente, mi ritrovo a scendere in modo maldestro gli scalini.
Ma ovviamente la fortuna non è mai dalla mia parte.
Tenendo gli occhi bassi sulle punte delle mie scarpe, vado a sbattere accidentalmente contro un ragazzo e mi maledico mentalmente quando li alzo per incontrare quelli del cameriere, Jason, già intenti a fissarmi con un sorriso sghembo sul viso. Indossa la divisa del locale e, nella mano sinistra, tiene una busta con il medesimo stemma. L'altra sua mano si trattiene sul mio fianco per sorreggermi, e quando me ne rendo conto balzo all'indietro, staccandomi visibilmente imbarazzata da lui.
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Lui è come il nero
ChickLitMaddie Wilson ha visto cose di cui non doveva sapere nulla. La ragazza fugge da una vita che tutto le ha tolto e niente le ha dato; scappa lontano dai peccati e dai segreti dei suoi genitori, gli stessi genitori che sempre avrebbero dovuto protegge...