"Il mondo non è un posto molto comodo se si ha un incubo da affrontare."
— Tommy Lee Jones.
23.M a d d i e
Il giramento di testa non accenna a fermarsi neanche quando dei timidi raggi di luce entrano dalla piccola finestrella posta al centro dello stanzino, costringendomi ad aprire gli occhi. Non appena riesco ad avere una visione completa di quello che mi circonda, un dolore atroce al fianco destro mi fa sussultare. Cerco di muovere la mano in direzione del punto dolente ma un paio di corde me lo impediscono, e solo in questo momento realizzo di essere ancora segregata qua sotto, tenuta sotto stretta sorveglianza da mio padre.
Una lacrima solitaria m'attraversa il viso, mentre le immagini della notte scorsa scorrono vivide e chiare nella mia mente; tutto ciò che ho visto, tutto il dolore che ho provato e quella sensazione di non poter fare niente, di non poter aiutare o fare qualcosa di giusto per farli stare meglio. Le lacrime appannano la mia vista, ma tutto ciò che vorrei fare in questo momento è chiudere gli occhi e riuscire a non vedere nient'altro se non il nero, il nulla più assoluto.
Sentendo il battito cominciare ad accelerare a dismisura, tento l'impossibile per non cadere in un attacco di panico improvviso, chiudendo gli occhi e cercando di respirare a pieni polmoni mentre nella mia testa immagino solamente e semplicemente uno sfondo nero, buio. Quel nero capace di intimorirti ma anche di indicarti la strada giusta, quel nero che ti fa rabbrividire ma ti tiene al sicuro dal resto che ti circonda, avvolgendoti tra le sue braccia senza lasciarti mai scivolare. Il nero in cui ti puoi specchiare, ritrovare, immaginare.
«Maddie?» una voce femminile, dolce e sottile, riecheggia nella stanza costringendomi ad aprire gli occhi di scatto. La donna più importante della mia vita è in piedi davanti a me, vestita di tutto punto con un completo color azzurro cielo, con i capelli biondi cenere lasciati ricadere morbidi sulle spalle. I suoi occhi scuri quanto i miei mi scrutano mentre cercano di non lasciar cadere le lacrime; mi mordo il labbro, non badando alle mie che, incessanti, bagnano il bordo della mia maglietta.
«Mamma...» sussurro a malapena, non avendo neanche più la forza necessaria per riempire i polmoni. Il suo viso si ammorbidisce all'istante e le rughe per lo sforzo si affievoliscono quando compie dei passi verso di me, azzerando la distanza che ci separa. Appoggia dolcemente una mano sulla mia guancia, a cui contatto chiudo gli occhi, pensando e credendo finalmente di essere tornata al sicuro. «Papà... papà mi ha fatto questo...» tento di sussurrare con la voce rotta dal pianto mentre le sue braccia mi avvolgono dolcemente, facendomi ritrovare il calore materno che solo una madre è capace di donarti.
La sento annuire sulla mia spalla; «Shh... è tutto okay, bambina mia» sussurra solamente, accentuando la sua presa sul mio corpo freddo e tremante.
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Lui è come il nero
ChickLitMaddie Wilson ha visto cose di cui non doveva sapere nulla. La ragazza fugge da una vita che tutto le ha tolto e niente le ha dato; scappa lontano dai peccati e dai segreti dei suoi genitori, gli stessi genitori che sempre avrebbero dovuto protegge...