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"Dietro un'apparente cattiveria può nascondersi, a volte, una persona davvero malvagia."
— Giovanni Soriano.

"— Giovanni Soriano

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U n k n o w n
qualche tempo prima



Con uno scatto veloce, apro la grossa porta in metallo e mi addentro nel magazzino, logoro e un po' disastrato, nascosto completamente nel bel mezzo di una radura. Emettendo un sospiro frustrato, mi levo la giacca elegante del completo, lasciandola appesa all'attaccapanni posto davanti all'entrata. Tiro un veloce sguardo fuori dalla finestra, compiacendomi del posto scelto: probabilmente, neanche le mappe più dettagliate della città potrebbero aiutare gli agenti a scovare questo posto. Riusciamo a gestire tutti i nostri affari in questo luogo, abbandonato e lugubre, senza destare nessun sospetto; muovendoci cautamente e con attenzione, riusciamo da anni a portare avanti questo giro e a restare nascosti nell'ombra.

Arriccio il naso in una smorfia quando, alzando gli occhi, mi accorgo del disastro che regna sovrano
nella stanza spoglia. Sconfitto, mi avvicino ad una sedia in plastica piuttosto degradata, pensando ad un nuovo modo di punire i miei ragazzi; non è la prima volta che io, il capo, esco per affari e al mio ritorno trovo tutto in disordine: lattine di birra schiacciate e lasciate sul pavimento, insieme a pacchetti di patatine vuoti e fatti in mille pezzi, e vari pacchi di sigarette ormai finiti. Mi lascio andare in un sospiro frustrato, mentre velocemente stappo la bottiglia di Gin e vi avvicino il bicchiere per riempirlo, per poi ripensarci e attaccarmi direttamente con le labbra al collo della bottiglia.

La serata non si è conclusa nel migliore dei modi, nonostante io abbia provato in tutti i modi possibili di convincere le altre persone coinvolte nel mio giro d'affari; purtroppo, non c'è modo di distoglierli dalle loro paure e dal loro pessimismo. Allento leggermente la presa della cravatta rossa dal mio collo, ritornando finalmente a respirare decentemente; le vesti da persona di alto rango mi calzano a pennello, e mi sento estremamente vittorioso nel suscitare timore e spavento nelle altre persone. Un cigolio proveniente dalla porta secondaria, esattamente posta alle mie spalle, mi fa emettere un secondo verso di fastidio; girando il viso, i miei occhi scuri e glaciali incontrano quelli chiari e tenebrosi del mio socio in affari.

Sul volto dell'uomo, alto e robusto, spunta un sorriso maligno e di sfida; mi guarda con una nota altezzosa nello sguardo mentre io, tranquillamente, chiudo semplicemente gli occhi beandomi del gusto forte e deciso del mio Gin, in cui cerco di soffocare il mio nervosismo.

«Allora, amico, hai avuto una brutta serata?» domanda beffardo l'uomo dai capelli chiari, provocando in me un ulteriore verso frustrato. Lascio in sospeso la conversazione, conoscendo perfettamente dove il mio socio vuole andare a parare; non ho intenzione di intavolare una discussione inutile con lui, che andrebbe a provocarmi solo ulteriore nervoso.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora