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"Il più grande errore che si può fare nella vita è quello di avere sempre paura di farne uno."
— Elbert Hubbard.

"— Elbert Hubbard

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M a d d i e


«Maddie! Santo Cielo, è tutta la mattina che ti cerco! Dove diavolo sei?» sento urlare la mora dall'altro lato del cellulare, non appena lo avvicino all'orecchio; la testa mi fa tremendamente male e ci metto qualche secondo per mettere a fuoco ciò che mi circonda. Alzo di poco il busto, sentendomi subito sollevata nell'accorgermi di essere in camera mia. Appoggio una mano sulla fronte e scaccio via le coperte da sopra al mio corpo con un leggero calcio che, però, mi provoca una fitta alla gamba.

«Sono... In camera mia, sì» borbotto piuttosto incerta, ricevendo un sonoro rimprovero dalla mia amica. Chiudo gli occhi con forza e allontano il telefono dall'orecchio, non essendo per niente pronta ad ascoltare una ramanzina in queste condizioni. Con una lentezza esagerata riesco ad alzarmi dal letto per dirigermi verso il bagno, dove mi chiudo all'interno.

«Mi hai fatto prendere un colpo» mi ammonisce seria, non facendo trapelare alcuna emozione nella voce. In sottofondo, un rumore deciso di passi mi fa intuire che stia camminando per i corridoi della scuola, ma non ho la forza necessaria per domandarle che cosa stia facendo. «Jona mi ha chiamata pochi minuti fa dicendomi di controllare che stessi bene, che cosa cavolo hai combinato ieri sera?» continua severa, costringendomi a strabuzzare gli occhi.

Jona? Cosa diavolo è successo?

«Uhm» mugolo sofferente dopo aver inserito il viva voce ed aver appoggiato il cellulare sul bordo del lavandino; lascio che l'acqua ghiacciata si scontri contro il mio viso, sperando di riuscire in qualche modo a riprendermi. «Non mi ricordo assolutamente nulla, Haley» ribatto prontamente, con un tono piuttosto preoccupato e pentito.

La sento sbuffare dall'altro lato del telefono, mentre cerco di lavare via il trucco colato sotto ai miei occhi, gonfi per qualche assurdo motivo. Sembra che abbia passato metà della notte passata a piangere, anche se non mi ricordo di averlo fatto. In realtà, non ricordo più nulla da metà serata in avanti, e questa cosa non fa che aumentare l'agitazione dentro di me. Spero con tutta me stessa di non aver creato danni o fatto stupidaggini a cui non saprei dare nessuna motivazione.

Il fatto più preoccupante è che, a quanto pare, ieri sera ho concluso la serata insieme a Jona; ha voluto addirittura accertarsi che stessi bene, e questo la dice lunga sulle mie precedenti condizioni. Mentre Haley continua a borbottare malamente qualcosa, apro il rubinetto della vasca, sedendomi sul bordo per fissare l'acqua che velocemente scende sulla ceramica bianca.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora