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"A rendere felici non è l'amare, ma l'essere amati."
Michele Scirpoli.

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M a d d i e




Infilo le gambe sotto alle lenzuola mentre, con un sorriso, mi rigiro nel letto tenendo ben saldo il telefono tra le mani; la voce allegra di mio fratello mi fa sorridere ancora di più mentre, tra le risate, gli racconto della giornata trascorsa con Haley al centro commerciale della piccola cittadina. Ha insistito per farmi comprare un vestito speciale perché, secondo lei, tra non molto mi servirà nonostante io non abbia ben capito a che cosa si riferisse.

Sono tornata a casa dopo aver mangiato un panino al volo insieme alla mora che poi, però, mi ha lasciata di fretta e furia davanti alla porta della mia camera lasciandomi un piccolo post—it giallo ripiegato parecchie volte tra le mani, raccomandandosi di leggerlo solamente dopo le nove di questa sera. Mi ritrovo a fissare l'orologio appeso al muro che segna solamente le otto e mezzo e inevitabilmente uno sbuffo nervoso fuoriesce dalle mie labbra.«Non è che hai qualcosa da dirmi?» domanda mio fratello, facendomi alzare gli occhi al cielo.

«In realtà sì» annuncio con difficoltà, avendo paura della sua possibile reazione; mio fratello è sempre stato molto geloso nei miei confronti da quando ci siamo conosciuti e ha sempre cercato di proteggermi dopo aver scoperto ciò che i miei genitori mi facevano, e non posso dargli torto. Raccontar lui di Jona, però, potrebbe avere i suoi svantaggi come i suoi vantaggi, ma è comunque una cosa che deve sapere. «Io... Sto vedendo un ragazzo, fratellone. Si chiama Jona e non preoccuparti, è un ragazzo fantastico!» annuncio con tono allegro prima di chiudere con forza gli occhi.

La cosa che mi sorprende, però, è che dall'altro lato della cornetta non c'è nessuna reazione se non il suo respiro un po' affannato. Alzo un sopracciglio in modo sospettoso mentre mi alzo a sedere sul letto, tenendo le gambe incrociate. «Sono... Felice per te, sorellina!» annuncia successivamente, tenendo un tono allegro per la seconda parte della frase; arriccio il naso per niente convinta mentre mio fratello prende un respiro profondo. «Mi fido di te Mad, ma se mai ti facesse del male ricordati che lo faccio fuori senza problemi!» esclama divertito subito dopo, facendomi scoppiare a ridere nonostante una brutta e strana sensazione sia viva dentro di me.

Dopo qualche istante di silenzio, prendo un profondo respiro. «Perché non mi sembri affatto sorpreso, Brad?» domando in modo curioso, sperando che mio fratello non inventi una delle sue solite cavolate. Il silenzio dall'altra parte mi fa intuire di aver toccato un tasto dolente ed il mio cuore comincia a battere alla velocità nella luce perché, per una volta, pensavo che tutto potesse andare bene.

«Oh no, no, niente sorellina! Non preoccuparti, è solo che sto andando a lavoro e sono già in ritardo, perdonami!» annuncia velocemente, infilando una finta risata alla fine della frase; annuisco indispettita, nonostante Brad non possa vedermi. «Se ti va, ci sentiamo questa sera e mi racconti bene tutto, okay? Devo andare Maddie, ci sentiamo più tardi. Ti voglio bene» esclama a raffica, senza neanche darmi il tempo per poter rispondere. Rimango a fissare il display diventato scuro dopo aver finito di parlare con mio fratello e ripeto a me stessa di star facendo troppe paranoie riguardo alla situazione mia e di Jona.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora