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"La liberta' non puo' essere data; chi vuole la liberta' deve prenderla, ed ognuno di noi diventa libero nel momento in cui vuole esserlo."
— James Mark Baldwin.

"— James Mark Baldwin

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M a d d i e

Ho lasciato la conversazione troncata a metà; non mi sentivo pronta per affrontare un dialogo del genere. Anche se Haley non ha detto nulla di sbagliato, il mio cervello ha cominciato ad andare in tilt, pensando a tutte le possibili conseguenze della sua frase. Se sono davvero un libro aperto per lei sarà difficile nasconderle la verità quando sarà il momento.

«Comunque, che cosa vuoi fare oggi?» mi domanda la mora, facendomi alzare gli occhi verso di lei. Sbuffo e scrollo le spalle, non sapendo realmente che cosa risponderle. Da quando sono arrivata all'Istituto non ho fatto altro che stare in camera o in caffetteria; in effetti fare qualcosa di diverso non sarebbe tanto male. Potrebbe anche distrarre la mia amica da tutto il nervoso che ha accumulato oggi.

«Potremmo andare a fare un giro in centro, dopotutto le lezioni non sono ancora iniziate effettivamente quindi godiamoci gli ultimi giorni» annuncia prima di sorridermi gentilmente. Annuisco convinta e ricambio il sorriso prima di finire anche l'ultimo pezzo della pizza. Da quando ha tirato fuori il fatto di non sapere mentire, non riesco a parlarle normalmente.

Sarò anche esagerata ma è una cosa che mi ha colpita nel profondo. Non sono mai stata abituata a venir capita senza dire niente, mai nessuno ha letto nei miei occhi le menzogne che uscivano dalla mia bocca, per questo non so come comportarmi. Dovrei semplicemente cercare di non pensarci e godermi questa giornata in tranquillità con lei, avendo magari cura di non tornare più su quell'argomento.

«Allora vado a prepararmi. Ci vediamo qui fuori per le tre?» chiedo alla mora, dando un veloce sguardo al mio orologio sul polso che segna le due. Haley annuisce prima di alzarsi per lasciarmi due baci sulle guance e un veloce abbraccio, che ricambio, prima di prendere lo zaino da terra e compiere velocemente il tragitto che mi separa dall'entrata dell'edificio.

Nel camminare noto che il cortile è pieno di persone, probabilmente tutti hanno avuto bisogno di una boccata d'aria fresca dopo aver letto tutti i programmi che dovremmo affrontare. Ridacchio debolmente ed entro nell'edificio, salendo due a due gli scalini fino a trovarmi davanti alla porta della mia camera che apro velocemente. Lancio lo zaino a terra e mi butto in modo maldestro sul letto, chiudendo gli occhi e respirando profondamente.

Dall'ultimo messaggio ricevuto da mia madre non ho più avuto loro notizie — fortunatamente. Mi sembra del tutto strano il modo in cui non hanno neanche provato ad impedirmi di rimanere qui, anche perché sicuramente sanno che Brad mi ha aiutato nella fuga. Deglutisco a fatica, mentre spero con tutta me stessa che non vadano da mio fratello per colpa mia. Alzo di scatto il busto per prendere velocemente il telefono, scrivendogli un breve messaggio per chiedergli se va tutto bene. Lo lascio nuovamente cadere sul materasso; probabilmente è a lavoro, ci vorrà un po' prima di ricevere la sua risposta.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora