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"Mi son ricordato di una cosa che ho imparato dai vecchi: falli parlare di quello che veramente conoscono e amano, e capirai cosa pensano del mondo."
— Alessandro Baricco.

"— Alessandro Baricco

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M a d d i e



Fortunatamente riesco ad arrivare in orario all'appuntamento con Haley che, vedendomi correre nella sua direzione, mi ha regalato un sorriso sornione da lontano, finché la sua espressione felice non si è tramutata in una piuttosto perplessa. Con il fiato corto, mi fermo esattamente davanti a lei, appoggiando le mani sulle ginocchia e chiudendo per qualche secondo gli occhi, affinché il respiro riesce a tornare regolare. Quando li rialzo, la mia amica mi sta fissando con un sopracciglio alzato ed uno strano sorriso malizioso stampato sul viso.

«Perché hai quella faccia?» domando divertita, rimettendomi in piedi piuttosto velocemente. Lo sguardo della mora non accenna a cambiare mentre con la mano libera tocca un lembo della giacca di pelle che indosso, facendo un cenno con il mento verso la direzione del tessuto. Abbassa la mano e se la appoggia sul fianco, facendomi intuire di doverle dare delle spiegazioni.

Sbuffando, mi siedo su una panchina poco distante da lei prima di estrarre una sigaretta già girata dalla tasca della giacca. Probabilmente Jona non approverebbe, ma in questo momento lui non è qui e l'istinto mi dice di comportarmi esattamente a suo modo: fregandomene di tutto. Prendo un respiro profondo ed il profumo del ragazzo mi inebria i sensi, mentre la mia amica si siede accanto a me, guardandomi come se avessi due teste e la pelle gialla. Ridacchio al pensiero mentre mi giro verso di lei con la sigaretta accesa tra le labbra.

«Mi spieghi perché hai la giacca di Jona addosso?» mi domanda velocemente, mordendosi il labbro inferiore per camuffare un sorriso compiaciuto. Alzo gli occhi al cielo e, prima di risponderle faccio uscire il fumo denso dalle mie labbra, guardandolo poi scomparire velocemente quando incontra l'aria. Guardo la giacca che ho indosso, chiedendomi effettivamente che cosa lo abbia spinto a farmela indossare, prima di girarmi verso la mia amica e alzare leggermente le spalle.

«Sinceramente non ne ho idea. È venuto in camera mia poco prima che uscissi, dicendomi che non riusciva più a sopportare le lamentele di Austin e che, per passare il tempo, voleva conoscermi meglio» spiego tutto velocemente, evitando lo sguardo di Haley che mano a mano diventa sempre più perplesso e felice allo stesso tempo. Si copre la bocca con la mano prima di saltellare leggermente sul posto, facendomi ridere di gusto.

«Questa è una novità!» urla fin troppo euforica, facendomi sobbalzare per il tono acuto che ha usato, mentre la fulmino con lo sguardo. La mora scuote velocemente la testa quando i suoi occhi incontrano la mia espressione. «Non dire assolutamente niente! Ti ha detto altro? Di cosa avete parlato?» comincia a domandare a raffica, facendomi spuntare un sorriso divertito sulle labbra; la blocco subito, sperando di non farle uscire un questionario intero dalla bocca.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora