"La paura è l'emozione più difficile da gestire. Il dolore si piange, la rabbia si urla, ma la paura si aggrappa silenziosamente al cuore."
— Gregory David Roberts.
22.M a d d i e
Rilascio un sospiro di sollievo non appena riesco ad uscire dal bagno; l'alcol può fare veramente brutti scherzi a volte. Barcollando leggermente, cerco di camminare il più velocemente possibile per raggiungere il tavolo dei miei amici. Come sempre la fortuna non è dalla mia parte.
Premo la mano sulla fronte dopo essere andata a sbattere contro il petto di un ragazzo, i cui occhi sento ora attaccati al corpo, come se mi stessero studiando. Rabbrividisco e cerco di allontanarmi di qualche passo da lui, cominciando già a pensare al peggio.
Alzo leggermente il viso tremante, ma mi rilasso all'istante sorprendendomi di ritrovare gli ormai familiari pozzi di petrolio, intenti a fissarmi, mentre sul viso di Jona compare un'espressione leggermente preoccupata e perplessa.
«Ti senti bene?» mi domanda a voce bassa, talmente bassa che mi costringe ad avvicinarmi con l'orecchio verso le sue labbra. Annuisco velocemente alla sua domanda, regalandogli successivamente un sorriso sincero. Ricambia e mi tiene per il polso, trascinandomi verso il tavolo dove trovo i due ragazzi abbracciati e con un sorriso sincero stampato sul volto di entrambi; ridacchio felice di ciò che i miei occhi vedono mentre il corvino al mio fianco mi lancia uno sguardo d'intesa; ci sediamo ai nostri posti e le mie labbra si fiondano sul collo del bicchiere di Vodka precedentemente ordinato. Il gusto deciso e piuttosto amaro mi fa venire i brividi, costringendomi in una smorfia. Jona comincia a ridere di gusto nel vedere la mia espressione, cosa che mi induce a fulminarlo con lo sguardo mentre lui mi sorride sarcastico.
Alzo gli occhi al cielo; questa serata ha fatto in modo che il corvino si aprisse un po' di più con me, arrivando a raccontarmi addirittura di alcuni episodi divertenti che gli sono accaduti nel corso degli anni: nell'estate dell'anno scorso ha preso una sbronza tale da salire sul bancone del bar dov'era andato a festeggiare il compleanno di Austin quando, preso da un capogiro, non è riuscito a reggersi in piedi ed è caduto all'indietro, andando a sbattere esattamente sul sostegno in metallo dello scaffale dove si tenevano gli alcolici. Tutte le bottiglie sono andate in frantumi e Jona ha dovuto ripagare il titolare del locale non solo dandogli il valore degli alcolici perduti, ma ha dovuto anche lavorare per lui come lavapiatti per un mese intero.
Mentre lo raccontava, penso di aver captato una nuova parte del suo carattere: le sue labbra si muovevano velocemente ed erano perennemente incurvate in un sorriso. Gli occhi, sempre scuri e misteriosi, erano però avvolti da un sottile strato lucido ed erano caratterizzati da una leggera luce brillante, facendo capire quanto l'episodio che stava raccontando lo facesse divertire; sembrava molto più rilassato e in pace con se stesso.
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Lui è come il nero
ChickLitMaddie Wilson ha visto cose di cui non doveva sapere nulla. La ragazza fugge da una vita che tutto le ha tolto e niente le ha dato; scappa lontano dai peccati e dai segreti dei suoi genitori, gli stessi genitori che sempre avrebbero dovuto protegge...