8.

517 21 48
                                    

"Ovunque vada la folla tu corri dall'altra direzione. Loro si sbagliano sempre."
— Charles Bukowski.

"— Charles Bukowski

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



8.

M a d d i e



Se mio fratello venisse a sapere dove mi trovo in questo momento, probabilmente darebbe di matto; percorro con il capo chino verso l'asfalto il viale di un parco dove mi ha convinto ad andare Haley, sotto lo sguardo curioso di alcuni ragazzi seduti sulle panchine. Mi affianco di più alla mora allungando il passo, non volendo rimanere indietro e sentendomi piuttosto a disagio. Mi sono fatta convincere perché, secondo lei, ho bisogno di conoscere nuove persone che frequenteranno con me alcuni corsi all'Istituto.

Alzo lo sguardo verso la direzione in cui stiamo camminando, sentendomi sollevata non appena intravedo Austin seduto sulla panchina, intento a fumare una sigaretta; successivamente però, il cuore comincia a battermi come una furia nel petto non appena i miei occhi incrociano un secondo, bellissimo ragazzo seduto accanto a lui. Mi mordo il labbro non appena ci fermiamo a poca distanza da loro, sentendo le guance andarmi a fuoco quando i due ragazzi alzano lo sguardo verso di me.

«Ehi, Mad!» annuncia allegro il biondo, alzandosi dalla panchina con un balzo veloce; si para davanti alla sua amica dopo avermi lanciato un'occhiata, ed Haley mostra il suo miglior sorriso al ragazzo non appena i loro occhi si incontrano. Sentendomi tremendamente a disagio, abbasso lo sguardo verso il pavimento; un colpo di tosse però mi distrae, costringendomi ad alzare gli occhi verso il secondo ragazzo.

I capelli scuri sono leggermente scompigliati mentre si passa una mano tra di essi, socchiudendo gli occhi scuri come la pece che fino a qualche istante fa erano posati su di me; non appena li riapre vengo invasa dall'oscurità che emanano. Mi mordo nuovamente il labbro, girando il viso verso Haley ed Austin che intanto si sono messi a parlare e a ridere al mio fianco. Il ragazzo seduto sulla panchina attira la mia attenzione con un fischio, facendo un gesto con il capo subito dopo che volto lo sguardo verso di lui. «Puoi sederti qui, non mordo» annuncia semplicemente, con il tono di voce tenue e pacato.

Annuisco distrattamente prima di muovermi in modo goffo e prendere posto vicino a lui, mantenendo comunque una certa distanza; estremamente in imbarazzo, cerco di comandare i miei movimenti e prendo velocemente la bustina contenente il tabacco dallo zaino, appoggiandomela sulle gambe. Continuo a sentire i suoi occhi penetrarmi mentre mi giro una sigaretta, e persino quando la porto alle labbra per accenderla.

«Tu sei?» mi domanda dopo poco, facendomi voltare verso di lui per trovarlo con un piccolo ghigno divertito disegnato sulle labbra. I suoi occhi, da vicino, incutono ancora più timore di quanto già non facessero in precedenza. Tossisco leggermente prima di prendere un profondo sospiro e allontanare la sigaretta dalle mie labbra.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora