"A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione – e altri sceglieranno per lui."
— Paulo Coelho.
46.J o n a
«Ripeto, sei per caso impazzito?» urla con un sovraccarico di rabbia nella voce il biondo di fianco a me, facendomi per qualche istante rabbrividire; poche volte l'ho visto perdere la pazienza e quelle situazioni mi sono bastate. So perfettamente cos'è capace di fare. «Vuoi farci ammazzare tutti?» continua a sbraitare indicando prima se stesso, poi me e successivamente Dylan, che è rimasto in disparte ad osservare la scena.
Lo noto mentre lancia un veloce sguardo verso la porta ancora semichiusa prima di scuotere leggermente la testa, probabilmente per farmi capire che di Maddie non c'è più traccia. Mi lascio andare in un sospiro sconfitto e pieno di rancore, passandomi successivamente una mano tra i capelli scuri. Non avevo intenzione di metterla in una situazione del genere e tantomeno di farle sentire ciò che i miei due amici pensano di lei; non mi aspettavo una simile reazione da parte loro.
«Posso capire tutto, Eth... — » mi blocco per qualche istante nel quale mi lascio cadere a peso morto sul divano; in cuor mio sento che dovrei correre dietro alla ragazza e cercare qualche scusa per spiegarle l'accaduto, ma la verità è che non ho più intenzione di raccontarle delle menzogne. Andarle dietro e spiegarle ciò che è successo comporterebbe dirle la verità, ma neanche questo posso fare. « — Ma addirittura fare una sfuriata del genere davanti a lei? Potevi risparmiartela, cazzo» mormoro prima di chiudere gli occhi e contorcere le labbra in una smorfia di disappunto.
Il biondo non mi risponde subito, bensì si avvicina al piccolo frigo-bar posto accanto al piccolo mobile della cucina da cui ne estrae tre lattine di birra; ne lancia una al moro prima di girarsi verso di me per guardarmi in cagnesco. Si lascia andare in uno sbuffo prima di porgermi la seconda e avvicinarsi nuovamente a me. «Perdonami, ho per caso ferito i suoi sentimenti?» domanda sfacciatamente, prendendo un sorso di birra dalla sua lattina. «Non me ne frega un cazzo, Jona. Hai fatto lo sbaglio più grande della tua vita nel portarla qui, lo vuoi capire? Se i capi dovessero venirlo a sapere che cosa gli diremo, uhm? Sentiamo...» esclama strafottente, appoggiandosi successivamente al muro in attesa di una mia risposta.
Rimango per qualche attimo spaesato senza saper bene come rispondere al ragazzo che continua a fissarmi, mormorando qualche parola di cui non riesco a distinguerne il significato; prendo un lungo sorso dalla lattina prima di appoggiarla malamente sul tessuto del divano per poi avvicinarmi a lui. Non m'importa se creerò una sensazione di sfida nei suoi confronti, sto solamente cercando di pensare lucidamente per non far finire male la conversazione; conoscendo Ethan e le sue maniere forti, probabilmente non riuscirei ad uscire da questa stanza sulle mie gambe se ne facesse uso.
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Lui è come il nero
ChickLitMaddie Wilson ha visto cose di cui non doveva sapere nulla. La ragazza fugge da una vita che tutto le ha tolto e niente le ha dato; scappa lontano dai peccati e dai segreti dei suoi genitori, gli stessi genitori che sempre avrebbero dovuto protegge...