50.

188 5 5
                                    

"Ci sono giorni in cui il mondo mente, giorni in cui dice il vero. Stasera dice il vero – e con quale triste e insistente bellezza."
Albert Camus.

"— Albert Camus

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



50.

M a d d i e


Andava tutto bene.

È andato tutto bene in questi giorni, in questi mesi.

Sarebbe continuato ad andare tutto bene.

Fino ad oggi.

Continuo a leggere il contenuto della lettera che mi è stata recapitata qualche minuto fa dalla receptionist dell'Istituto, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore che batte all'impazzata; è come se in questo momento mi si fosse piazzato davanti un capolinea. Sono arrivata probabilmente alla fine della mia fuga dai ricordi, dal passato, da tutto ciò che mi hanno fatto e che mi hanno inflitto senza pensare alle conseguenze.

Guardo con riluttanza il ragazzo che siede di fronte a me, con le mani unite saldamente che cercano cautamente di non torturarsi a vicenda. Era qui quando ho letto le poche e semplici righe che vi erano sull'anonimo foglio bianco; il modo in cui i suoi occhi vagano per tutta la mia stanza, cercando di soffermarsi su qualsiasi altra cosa che lo distolga dalla verità, mi impediscono di percepire cosa realmente in questo momento stia provando. Cerco di guardarlo in ogni modo, ma quando cerco di avvicinare il mio corpo al suo, Jona sembra intimorito dalla mia presenza; balza all'indietro come se volessi fargli del male. La cosa che più mi distrugge è che non riesce neanche a sostenere lo sguardo su di me; sospirando, e cercando di trattenere le lacrime, tento l'ultima volta di avvicinarmi al ragazzo che per tanto tempo ha cercato di aiutarmi, diventando così essenziale.

Il corvino non ha bisogno di altre menzogne da parte mia; ho già fatto soffrire troppe persone che amavo per colpa dei miei sbagli, della mia irragionevole voglia di omettere la verità. Non ho mai realmente fatto i conti con ciò che in realtà succede ogni volta che dalle mie labbra esce una bugia, non ho mai visto il dolore della persona a cui sto mentendo prima di oggi. Deglutisco facendo un rumore assordante con il tallone, sbattendolo sul pavimento di camera mia, in contemporanea. Jona alza per qualche istante lo sguardo, che ora si è trasformato in un pezzo di ghiaccio: sta alzando il suo scudo personale, quello che non gli permette di essere ferito. Nulla può scalfire quella corazza.

«Mi puoi dire che cosa diavolo è questa?» urla alzandosi velocemente dal letto, costringendomi a fare un passo indietro dalla sua direzione; non mi aspettavo una reazione del genere. Con il labbro che trema, cerca di strappare il foglio che tengo ben saldo tra le mani. I miei occhi cadono nuovamente sul foglio, e assimilo un'ulteriore volta solamente le prime due righe del documento, non essendo in grado — non avendo le forze — di continuare a leggere. Una fitta all'altezza dello stomaco mi fa leggermente piegare, sotto lo sguardo impassibile del ragazzo dagli occhi color pece; socchiudo di poco le palpebre, volendo per qualche istante dimenticare lo sguardo distrutto della persona in piedi davanti a me.

Lui è come il nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora