51. Bitter

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"Metus ac terror sunt infirma vincla caritatis" Tacito
"La paura ed il terrore sono malfermi vincoli di affetto"


KAI


Rientrai in casa facendo il minimo rumore possibile. Mi sentivo a pezzi, uno degli scagnozzi di Kurt era riuscito ad assestarmi un pugno sulla schiena prima di cadere sotto il mio pugno. Così andai lentamente in bagno e tolsi in fretta i vestiti sporchi di polvere e qualche rivolo di sangue, prima di chiuderli in una busta che avrei riposto lontano dagli occhi di June non appena fossi rimasto da solo.
Le incursioni stavano andando avanti senza problemi, ma era chiaro che dopo il secondo attacco ai suoi uomini e al suo carico, Kurt avrebbe iniziato a scavare più a fondo possibile per scoprire chi diavolo fosse tanto pazzo da sfidarlo così apertamente. Che cosa sarebbe successo se avesse iniziato a sospettare di Alencar e Tian? Avevo già una risposta a quella domanda e proprio perché non mi piaceva decisi di ignorarla del tutto.
Indossai la canottiera per nascondere il livido violaceo sulla schiena e avanzai piano verso la camera da letto. Quella notte June non stava dormendo però; accese l'abat-jour e puntò i suoi occhi vigili su di me. Trattenni un'imprecazione tra le labbra. Ero stato incastrato.
- Sono le tre del mattino ... - disse soltanto, ma il suo tono fu gelido mentre continuava a fissarmi con sguardo indagatore, come a volermi cogliere ulteriormente in fallo.
- Già. Ero con degli amici, abbiamo fatto un paio di giri di poker ... le solite cose.
- Quali amici? – chiese in fretta.
Mi ritrovai a tentennare. Quali amici? Non era rimasto più nessuno.
- I soliti amici, June. Dai, che ti prende? Dovresti dormire, domani hai lezione presto – provai a rassicurarla con un sorriso, mentre mi faceva più vicino al letto.
- Che cos'è questa storia? Credi che io sia totalmente idiota?
Dannazione. Avevo tirato troppo la corda. Ero consapevole che prima o poi mi sarei ritrovato a costretto ad affrontare una conversazione del genere con lei, ma perché proprio quella notte quando non desideravo altro che mettermi a letto e dimenticare quella giornata vomitevole?
- Cazzo, ho cercato di lasciarti i tuoi spazi e perfino di essere comprensiva quando non tornavi a casa la sera. Il tuo amico è morto e capisco che non sia semplice per te ... però che diavolo sta succedendo, Kai? Non posso più continuare a vivere così! Senza sapere un bel niente di dove vai, cosa fai, con chi sei. Perché mi stai tenendo all'oscuro di tutto? Credi che sia davvero tanto stupida da non notare che rientri sempre più tardi ormai? Sono stanca! Voglio sapere cosa c'è sotto.
La sua voce era salita di un'ottava, presto avrebbe iniziato a piangere e insultarmi. Una vecchia storia che si ripeteva ciclicamente. Era inutile oppormi o parafrasare, quella volta mi limitai a tirare fuori una sigaretta dal pacco sul comodino e ad accenderla. Presi un profondo respiro e andai a sedere sul letto, massaggiandomi le tempie per la stanchezza.
- June, ti ho già detto che ho un problema che sto provando a risolvere.
- Che problema? – scattò immediatamente – ti vedi con un'altra? E' questo il problema, vero? Ecco perché torni sempre così tardi, ecco perché hai comprato quel dannato telefono che non volevi farmi vedere! Passi la notte da lei? Potresti pure non prenderti il disturbo di tornare da me!
Anche quello no, pregai. Era troppo, vederla in quello stato e sapere che tutti i problemi nascevano dal suo stesso padre era davvero troppo. Kurt voleva liberarsi di me e forse ci stava riuscendo. Provai ad andarle incontro, ma non appena allungai le mani per toccarla, lei scattò indietro.
- June, smettila. Non ho nessuna, cazzo! Sei l'unica cosa decente che mi sia mai capitata, perché dovrei mandare a puttane tutto? – ero disperato
- Perché forse è l'unica cosa che sai fare! Ti ho dato tutto e in cambio ho avuto solo menzogne e sotterfugi! Ma quando dici di amarmi ci credi davvero?
La rabbia con cui mi parlò mi lasciò ammutolito per un attimo. Stavo cominciando a perdere la pazienza.
- Ehi, sarò un teppista, sarò un criminale di merda e un tossico, ma non ti ho mai tradito e non intendo farlo. Non tirare più fuori questa storia perché ...
- E il telefono? A cosa ti serve quel telefono? – il suo viso era una maschera di rabbia e confusione.
- Affari. Mi sento con dei ragazzi ... per risolvere il nostro problema.
- Sai che ti dico? Vattene. Se non hai intenzione di dirmi niente ... vattene e basta. Esci da questa cazzo di casa e non farti più vedere!
Ero senza parole – Vuoi buttarmi fuori? Dannazione June, sto facendo tutto questo anche per proteggere te. Vuoi aprire gli occhi?
- Proteggermi da cosa? Cosa diavolo stai dicendo, Kai? Adesso inizi anche ad usarmi come scusa per i tuoi problemi? Siamo arrivati a tanto? – era incredula, aveva perfino iniziato a ridere di me, come se fossi un pazzo delirante.
- Proteggerti da quello psicopatico di tuo padre! – scattai senza riuscire a fermarmi – da quel manipolatore, pezzo di merda che mi ha fatto rapire e ha minacciato me e tutta la mia famiglia! Lo stesso uomo che mi ha offerto dei soldi per scappare da questa città del cazzo e lasciarti! E sai cos'è successo quando ha capito che non lo avrei mai fatto?
- Ha ucciso Gray! Il mio migliore amico! E mi è andata bene, perché quel fottuto pezzo di merda di tuo padre stava puntando a mio fratello! Adesso sai tutto. Sei felice? Sei soddisfatta?
L'avevo sconvolta. Le mie parole erano venute fuori come una tempesta inarrestabile e violenta, l'avevano colta di sorpresa. Era boccheggiante.
- C-cosa? N-no ... non può essere arrivato a tanto. L-lui ...
- Lo ha fatto – dissi con un filo di voce – e non volevo dirtelo, avrei preferito portarmi dentro questo segreto per tutta la vita piuttosto che costringerti ad affrontare tutto questo, ma non gli permetterò di distruggere la nostra storia, quindi ... eccoti qui la verità. Adesso conosci tuo padre come non lo hai mai conosciuto prima. E mi dispiace se quello che hai scoperto ti mette i brividi e non ti farà dormire la notte.
Tirare fuori tutto aveva sfinito anche me, stavolta June non oppose alcuna resistenza quando andai ad abbracciarla. La strinsi a me e lasciai che sfogasse quel dolore terribile che le mie parole avevano portato a galla.
- Sto collaborando con degli uomini che hanno altrettanti ottimi motivi per volere una giusta vendetta. Mi fido di te, June, ma se per caso tu non riuscissi ad accettare che noi uccideremo tuo padre... ti prego, denuncia me. Soltanto me.
- Io voglio che muoia.
Non ci fu nessun tentennamento nella sua voce. Sollevò il suo bellissimo viso e, tra le lacrime, non vidi alcun pentimento.
- Ne sei sicura?
- Dopo quello che ci ha fatto? Dopo quello che ha fatto a Gray e a chissà quanti altri? Dopo le minacce, le ritorsioni e gli omicidi ... come può rimanere dell'affetto dopo tutto questo? Ho già sopportato troppo. Non gli permetterò di continuare a controllarmi e a rovinare la vita a tutti coloro che non fanno quello che vuole. Io ... - il suo volto si fece più duro – io vi aiuterò. In qualsiasi modo vogliate ... sarò dei vostri.
Ed ecco che perfino la sua stessa figlia aveva deciso di voltare le spalle al grosso Kurt Royce. Era un grande boss e stratega, un uomo spietato e vigile, era così ricco che avrebbe potuto permettersi qualsiasi cosa al mondo ... ma aveva davvero senso vivere quando la tua stessa figlia ti voleva morto?
Decisi di tenere quella domanda per me al momento, perché volevo che fosse Kurt a rispondere.

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