18. Trick or Treat

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Cum grano salis

(Con un pizzico di sale, con un po' di prudenza)


KENO
- Allora, ci viene il tuo spasimante? – chiesi divertito quando sentii la voce di Aiden rispondere alla chiamata.
- Ho fatto un lavoro di persuasione molto accurato – rise – penso proprio che mi farà contento. Pensi che dovremmo travestirci da qualcosa?
Ci riflettei – No, è da sfigati, tira fuori il completo più figo del tuo repertorio e sarai perfetto
Lo sentii sghignazzare – e tu invece? Cosa indosserai? Sbaglio o anche tu devi fare colpo su qualcuno?
- Non devo fare colpo su nessuno, non mi serve – replicai con il mio solito tono superbo che lo faceva divertire – piuttosto, spero che il mio sesto senso non mi abbia ingannato e quel tipo sia interessante come sembra
Ripensai a Callum e al suo fare del tutto non convenzionale, alle volte appariva l'ingenuità fatta persona, completamente sprovveduto nei confronti di qualsiasi cosa. Eppure, altre volte, ti inchiodava con uno sguardo tremendamente profondo, come se potesse guardarti dentro e sconvolgerti.
- Non sono neanche sicuro che senza un'ulteriore sollecitazione venga sul serio – confessai – passerò a prenderlo per sicurezza
- Incredibile, qualcuno che non fa quello che dici in due secondi – mi derise – questa sì che è una novità interessante
- Piantala di fare lo stronzetto. Ci vediamo lì allora? – brontolai.
- Perfetto, chiamami quando arrivi, ci becchiamo all'ingresso.
Staccammo la chiamata con la consapevolezza che ci saremmo visti fra non molto, mi sollevai e cominciai a prepararmi. Quella sera il bravo e ubbidiente Keno aveva ottenuto il permesso di usare la macchina, potevo andare a prendere Callum una volta pronto e così feci.
Mentre guidavo sapevo di non essermi sbagliato quando avevo reputato Callum una persona bizzarra, non aveva mai dato l'impressione di essere un figlio di papà ma, a giudicare dal quartiere in cui viveva la sua famiglia, doveva esserlo.
Quando accostai vicino al vialetto lo trovai già fuori, non aveva in dosso nulla di speciale ma il sorriso che mi dedicò sembrava qualcosa di estremamente prezioso. Era lieve, quasi stentato, come se non sapesse esattamente se lo stesse facendo bene. Poteva una persona non sapere come si sorride?
- Ehi ciao – lo salutai – Sali, stasera si fa baldoria
Lo fece, si mise la cintura e mi lanciò qualche altra occhiata di sfuggita mentre mettevo in moto e mi dirigevo verso il luogo della festa.  

  Quando parcheggiai lo vidi immediatamente farsi nervoso, non mi aveva sorpreso il suo mutismo ma vederlo strofinare la mano tremante sul tessuto dei jeans mi convinse a parlare per primo.
- Ti senti bene? – chiesi interrompendo il silenzio – non devi avere paura, siamo qui per divertirci
Non rispose subito, diede prima una lunga occhiata alla spiaggia – dobbiamo andare lì?
- Non proprio, il locale è sulla spiaggia ma si passa da un ballatoio. Non dobbiamo scendere giù – la mia spiegazione lo aveva rincuorato leggermente.
- Il mare non mi piace – sibilò.
Scesi dall'auto e feci il giro aprendo il suo sportello, lui rimase sorpreso ma io gli dedicai un sorriso incoraggiante.
- Andiamo principessa, giù dalla carrozza
Stentò ma alla fine scese e si avvinò a me cominciando a seguirmi, era davvero parecchio alto, soprattutto accanto a me, ma il suo corpo faceva di tutto per occupare il minor spazio possibile. Dopo pochi passi iniziammo ad arrivare fra la gente, la folla era già all'ingresso e intorno al locale, il chiasso dell'interno era chiaramente udibile anche fuori. In quel momento sentii la mano di Callum scivolare nella mia, stringendola leggermente, quel contatto mi fece voltare.
- Va tutto bene – dissi ancora una volta mentre lui annuiva rinsaldando la stretta.
Quando arrivammo all'entrata principale del locale sentii chiaramente una voce ben conosciuta chiamarmi.
- Keno!
Aiden ci stava venendo incontro con un sorrisino pieno di cattive intenzioni stampato sulle labbra, gli diedi una pacca sulla spalla e mi voltai per presentargli il mio accompagnatore.
- Ehi amico, lui è Callum. Viene alla Tech con noi
I due si guardarono per un momento, poi Aiden gli assestò una pacca sulla spalla – ehi, piacere di conoscerti
L'altro fece un gesto timido con la mano – ciao, sono l'amico di Levin. Ti ricordi di me? Viene anche lui stasera?
- Vi conoscete? – chiesi allibito mentre Aiden mi passò una mano intorno alle spalle.
- Giusto, è vero, mi ero dimenticato di te! – poi si rivolse a me - non te la prendere, il mondo gira anche senza il tuo intervento – commentò divertito e puntò gli occhi su Callum – certo che ci siamo già conosciuti, ero troppo fatto quel giorno però. Chiedo umilmente perdono
- Allora io sono l'unico al mondo che ancora non conosce il famoso Levin – commentai lievemente infastidito – si farà vivo questo cavaliere del mistero?
A quel punto Aiden fece una leggera smorfia – dovevamo vederci qui, ma è già in ritardo ...
Io scossi la testa - intanto noi tre andiamo dentro e ci divertiamo. Avanti, non dovremmo essere sobri a quest'ora
Così facemmo, nonostante Callum fosse ancora incerto ci seguì dentro e ci lasciammo avvolgere dalla musica e il caos. Corpi che ballavano e si muovevano al ritmo di una musica assordante, risate e alcol a fiumi.
- Voglio una birra e due shot di tequila
Mi trovai perfettamente d'accordo con Aiden.
- Andiamo, coraggio – dissi a Callum trascinandolo con noi.

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