Agosto...
Era un'estate torrida quella, l'aria della città si era fatta ormai incandescente e le vacanze non erano mai sembrate così liberatorie.
Keno era entrato nella doccia per l'ennesima volta, uscendone ancora più sudato di pochi minuti prima, sbuffò cercando di rassegnarsi all'idea che il suo corpo sarebbe rimasto appiccicaticcio fino al tramonto.
Varcò la soglia della camera e sorrise immediatamente quando posò gli occhi sulla figura di Aiden sdraiato sul letto unicamente in boxer, con il ventilatore puntato dritto in faccia mentre osservava lo schermo del pc.
Quella era ormai la sua vita ma Keno se ne sorprendeva ancora, la casa di Aiden ormai era la sua casa, quel letto era il suo letto. Nonostante le cose non fossero semplici era la vita migliore che riusciva a pensare.
- Tua madre è partita? - chiese attirando l'attenzione dell'altro che si voltò dedicandogli un sorriso.
- Già, arriverà qui in serata – Aiden lanciò un lungo sguardo provocante – abbiamo qualche ora prima di dover mettere un freno ai tuoi bollenti spiriti
Keno rise avvicinandosi e passando una mano lungo le gambe nude del moro – o quindi sarei io il problema? A chi è venuta l'idea ieri sera di svicolare dal falò per risolvere in macchina un certo problemino di .... Bollenti spiriti?
Quel sorriso, Keno amava quando Aiden gli dedicava quegli sguardi tanto intensi e pieni di desiderio, il ragazzo si sdraiò immediatamente accanto al moro e si sporse alla ricerca delle sue labbra.
Aiden non fece resistenza, lasciò che Keno lo intrappolasse in un bacio profondo che lo lasciò senza fiato. Sentì il biondo premere con il ginocchio in mezzo alle sue gambe, dove la sua erezione si stava svegliando e cominciava a premere nella stoffa dei boxer.
- Lo sai che dicevo sul serio, vero? – disse ansimando Aiden appena il bacio si interruppe – non possiamo fare così con mia madre in casa. Un conto è che sa che stiamo insieme, l'altro è che ci senta copulare allegramente
Entrambi scoppiarono a ridere, fu Keno a prendere con tono solenne – prometto che la nostra integrità morale sarà preservata, ma certo che dieci giorni sono tantissimi ...
Aiden scosse la testa – piantala! E piuttosto, sto cercando di capire se possiamo permetterci una vacanza ...
- Domani dovrebbero pagarmi per il part time, ce la meritiamo una vacanza. Un fine settimana fuori da questa città è quasi una missione umanitaria – esclamò il biondo.
Aiden non poteva che concordare – ci inventeremo qualcosa, tra l'altro a fine mese mi hanno chiamato per un nuovo incarico. C'è un casting aperto, perché non provi a partecipare? Invece di lavorare per quel vecchio tirchio in quella libreria, potresti fare qualcosa di divertente.
Keno fece una smorfia – e assistere a tutti quei coglioncelli che ti sbavano dietro? Sono sicuro sia uno spettacolo patetico
- Uuh, attenzione, Keno è gelosetto! - commentò Aiden divertito mentre affondava le dita fra i capelli del moro.
- Geloso io? – replicò in un tono che doveva essere di scherno per quella frase, ma che in realtà confermò il commento pungente di Aiden.
Il moro rise e trascinò Keno nuovamente con le labbra sulle sue, le loro lingue e i loro corpi si intrecciarono subito. Il biondo sentiva già il desiderio crescere dentro di lui, Aiden gli stava passando una mano sul fianco e lì, quando le sue dita sfiorarono la cicatrice lasciata dal proiettile, la pelle di Keno si accapponò. Solo brevemente e senza che questo turbasse la sua mente o quel momento.
Keno ci pensava ancora a Callum, a quella sera, ma quel ricordo non era più intriso di una pietrificante tristezza, adesso era quasi dolce, una parte del percorso che lo aveva condotto a Aiden e alla loro vita.
- Dobbiamo anche sentire Andrew – riprese poi il moro nel tentativo di farlo spazientire – non vorrei che partisse per la prossima missione senza che noi lo abbiamo salutato
- Aiden è inutile che cambi discorso con quel fare da finto tonto – precisò Keno con tono pungente mentre lasciava scivolare una mano ben oltre la linea dei boxer del ragazzo sotto di sé – ormai è tardi
Inaspettatamente, con un colpo di reni, Aiden riuscì a svicolare dal peso del corpo di Keno, facendolo crollare di lato.
- Chi arriva prima alla doccia fa l'attivo! – urlò il moro correndo.
Keno rise e scosse la testa, prima di mettersi in piedi e lanciarsi al suo inseguimento.
Andrew osservava con attenzione Levin, completamente rapito dalla musica jazz suonata da un artista di strada. Si era fermato quasi in automatico, sul bel viso del biondo stava nascendo un sorrisetto entusiasta, mentre con il piede teneva il tempo.
La serenità era arrivata con estrema lentezza e grande fatica, pensò Andrew, ogni giorno aveva rappresentato una vera e propria lotta contro il dolore che minacciava di avviluppare ancora una volta Levin nelle sue spire. Forse era stato il suo effetto a tratti soffocante, forse l'atmosfera speciale di New Orleans con la sua cultura, le tradizioni, la musica, forse si era trattato semplicemente del tempo che stava ormai lenendo ogni ferita passata, ma alla fine qualcosa era davvero cambiato per Levin.
- Cazzo, è stato proprio intenso ... - il biondo aveva parlato in un sussurro confuso, gli occhi ancora puntati sul musicista a cui aveva appena lasciato un'offerta.
- E' stato proprio intenso? Ed io che credevo fossi l'unico a cui dicevi certe cose ... male, Levin, veramente male - lo prese in giro il più grande, assumendo un'aria maliziosa.
L'altro rise – Non prendertela con me, l'idea di venire qui è stata tua.
- Perché sapevo che New Orleans ti avrebbe fatto impazzire! Dannazione, sono proprio il fidanzato modello, dovresti almeno riconoscermelo.
Levin fece un verso di finta indignazione, nel frattempo aveva circondato la vita dell'altro in un abbraccio stretto. Il profumo di Andrew, quel calore così rassicurante, poi le sue labbra ... perché bastava un solo bacio per mettergli addosso quella voglia?
Il bacio si fece sempre più passionale, mentre Andrew costringeva il biondo ad aderire con le spalle contro il muro di un locale. Ah, era stata una settimana da sogno! Se le mura del loro hotel avessero potuto parlare...
- A-andrew ... siamo in mezzo alla città, circondati da gente e
- E a chi non piacerebbe uno spettacolo del genere? – lo interruppe l'altro con la voce intrisa di desiderio.
- Alla polizia, ad esempio – sussurrò a fatica Levin – e credimi, ne ho avuto abbastanza di crimini.
Era la prima volta che il biondo riusciva a scherzare su quanto era accaduto ormai sei mesi prima; quella frase colse Andrew alla sprovvista. Se fino a quel momento aveva temuto il giorno in cui avesse dovuto lasciare Levin, adesso sapeva che il suo ragazzo era pronto ad andare avanti anche senza la sua ferma guida accanto. Tutto nel suo viso gli diceva di stare tranquillo, di partire e tornare il prima possibile ... Levin se la sarebbe cavata nel frattempo. Eppure non riusciva a smettere di provare quel dolore sordo al petto, un'afflizione che aveva ben poco a che fare con la preoccupazione. Andrew non voleva più andare via.
- Sarà solo per quattro mesi
Il biondo aveva abilmente intercettato i pensieri del più grande. Lo aveva afferrato per il volto con una presa ferrea e aveva abbassato la voce
- Andrew, smettila di preoccuparti. Non puoi stare qui a farmi da balia per sempre ... i-io sto mettendo le cose a posto, ci sono i miei genitori, c'è Aiden e c'è anche Keno. Non voglio che tu parta con questi pensieri in testa. Starò bene, ok?
L'altro si incupì – E se avessi bisogno di me? Non sono proprio dall'altra parte della strada, Levin. Sarò in missione.
- Se ho bisogno ti chiamo!
- Parlare al telefono non è come avermi qui ...
- Hai già messo da parte il tuo lavoro per troppo tempo. Tu hai bisogno di tornare al tuo lavoro e io ho bisogno di mettermi alla prova e vedere quanto sarò forte senza te.
- Non dirlo neanche per scherzo, io ci sono sempre, lo sai.
L'altro rise – Sai cosa intendevo. T-tu ... hai fatto davvero troppo per me, mi hai rimesso in piedi in più di un'occasione, è certo che senza di te non ce l'avrei fatta, ma adesso sono abbastanza forte. Devi fidarti di me, Andrew. Starò bene, ti aspetterò fino a quando non tornerai ... ma non tormentarti, voglio che tu stia concentrato sul tuo lavoro.
Soltanto in quel momento il moro capì che aveva davvero bisogno di sentire quelle parole. Mancava soltanto un giorno alla fine della loro vacanza da sogno e appena tre giorni alla sua partenza. Levin era lì davanti a lui, bello e spudoratamente sincero, forte come non lo vedeva da tempo.
Finalmente la serenità ...
Da quel momento in poi sarebbe andato tutto bene.
ANGOLO AUTORE:Eccoci qui all'ultimo angolo autore della storia. Siamo arrivati alla fine e ringraziamo tutti i lettori e i recensori di Split. Speriamo che la storia sia stata di vostro gradimento e che continuerete a seguirci, non ci aspettavamo tutto questo seguito e davvero ci ha fatto piacere incontrare tanti nuovi lettori e sentire i vostri pareri. Comunicazione di servizio: Per comodità le future storie saranno aggiornate solo su Wattpad, quindi per coloro che ci seguono tenete d'occhio questo profilo. Ovviamente la nostra pagina di EFP resterà aperta e potrete rileggere questa e le altre storie quando volete. Stiamo già pensando ad una nuova trama quindi, come sempre, questo non è un addio ma un arrivederci alla prossima! Per informazioni aggiornate e qualche anteprima seguiteci su FB e IG.
Un bacio e a prestoBLACKSTEEL
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Split
RomanceBrooklyn. Le vite di un gruppo di giovani ragazzi si intrecciano nella città piena di luci mentre cercano di tenere a bada le ombre del loro passato. C'è chi lotta per un amore inconciliabile e chi, semplicemente, si batte soltanto per rimanere a ga...