59. The life round here

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"Judicia Dei sunt ita recondita ut quis illa scrutari nullatenus possit:"
gli scopi di Dio sono cosi' astrusi che nessuno puo' scrutarli. Cicerone

AIDEN

Keno era stato ferito.

Non riuscivo ancora a capacitarmi della cosa mentre tornavo in piedi e percorrevo a passi agitati l'intero perimetro del padiglione. Che diavolo poteva essere successo? Eravamo al letto insieme un minuto prima, poi quella telefonata e la voce rotta di Noah. Mi ritrovai a guardarlo di nuovo

- N-non capisco ... perché avrebbero dovuto sparargli? Chi è stato? Io ... perché è scomparso senza dirmi niente?

Ero confuso e agitato, volevo soltanto vedere Keno immediatamente, ma non me lo permettevano ancora.

- Te l'ho detto, l'ho trovato in spiaggia ed è svenuto prima di potermi spiegare. Ha detto soltanto che gli altri erano annegati ...

- Chi? – chiesi ancora, sempre più trafelato – che cazzo di storia è questa?

Noah era smarrito almeno quanto me, lo vidi scuotere la testa – Non ne ho idea, Aiden. Mi dispiace, non posso esserti utile. Devi stare calmo, ok? L'operazione è andata bene e potrai vederlo presto. Non è tutto quello che conta?

L'unica nota positiva in una nottata da incubo. Era così che si era sentito Keno mentre io lottavo tra la vita e la morte? No, molto peggio, pensai, il suo dolore si era protratto per mesi e mesi, sorretto dal pensiero terribile che non mi sarei più svegliato. Sentivo un groppo in gola che mi impediva quasi di respirare.

- Grazie ... - parlai a fatica – per essere stato lì al momento giusto. Se non lo avessi soccorso in fretta, lui forse adesso non sarebbe ... forse non lo avrebbero neanche trovato in tempo e lui ...

Non volevo pensarci, non osavo mettere a voce quei pensieri. Era troppo. Sentii la mano di Noah sulle mie spalle in una stretta che avrebbe dovuto darmi conforto. Dovevo fare un profondo respiro e calmarmi un attimo, perché Keno era sempre stato forte per me e io non potevo mostrarmi come l'essere terrorizzato e piagnucolante che ero.

- C'è tua madre, sta venendo di qua, forse ha notizie di Keno.

Lei era appena apparsa sul fondo del corridoio, notai immediatamente che aveva messo il camice verde da lavoro e che sembrava più trafelata di quanto non lo fosse prima.

- Mamma? Che c'è?

I suoi occhi erano puntati su Noah – C'è stata una brutta sparatoria in centro, stanno portando molti feriti qui. E' un'emergenza e stanno richiamando il personale.

L'altro non se lo fece ripetere due volte – Certo, corro subito in corsia.

Una sparatoria? Non riuscivo più a credere a quello che sentivo. Noah era corso via in fretta, mentre mia madre si affiancava a me e mi stringeva tra le braccia.

- Tesoro, mi dispiace ... non posso rimanere qui, serve il mio aiuto giù. Ho lasciato un messaggio sulla segreteria di Andrew, sono certa che verrà presto, così non dovrai rimanere qui da solo. Cerca di non preoccuparti troppo, Keno sta bene, ho parlato con i medici, tra poco lo sposteranno dove potrai vederlo. Fatti forza, devo correre.

Mi diedi un bacio veloce prima di sparire oltre il corridoio. Il via vai di medici si fece serrato nel giro di pochi minuti. Mi sentivo talmente confuso che per un attimo mi estraniai dal mio stesso corpo, non avevo niente con me, la chiamata di Noah mi aveva terrorizzato così tanto che non avevo neanche pensato di prendere con me il cellulare. Ero tagliato fuori da qualsiasi cosa stesse succedendo nel mondo esterno, mentre allo stesso tempo non mi permettevano di vedere Keno.

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