6. "LE DONNE CONQUISTERANNO IL MONDO"

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MELISSA

'Sì, mamma, tranquilla che il volo è andato alla perfezione. In compagnia di Clarissa non ci si annoia mai, lo sai.' Le dissi ancora assonnata, sbadigliando nel frattempo.

'Mi prometti che sarai prudente, Mel? Tu dei sempre molto impulsiva e mai responsabile-'

'Grazie, mamma. Ti voglio bene anche io.' La interruppi. Lei scoppiò in una risata.

'Beh, io lo ero e lo sono ancora!' Rise ancora. 'Pensa che ho appena comprato un divano nuovo per sostituire il nostro-'

'Mamma, ma se quello era già nuovo! L'avrai acquistato un paio di mesi fa!' La ammonii.

'Ma il colore non era giusto! Si sporca subito! E comunque, tuo padre non sa niente!' Disse eccitata come una bambina. Sì. Nostra madre adorava far andare papà su tutte le furie perché poi le regalava i suoi sguardi assassini. Ma io sapevo che papà la adorava proprio per questo. E sotto questo aspetto io ero proprio come la mamma.

'Arriverà il giorno che non ti parlerà per settimane intere, mamma. Non tirare la corda.' Per una volta entrai in modalità "Mia".

'È già successo tante volte, tesoro. Quando lavoravo per lui passavano settimane senza neanche vederlo. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia alla vista del nuovo divano!' E poi la sentii mozzarsi il fiato. Che succedeva? 'Oh cavolo, Mel, è qui!' Mi sussurrò al telefono.

'Prevedo guai, mamma!' Risi divertita. Non volevo perdermi la scena per nessun motivo al mondo. Anche se solo tramite telefono.

E sentii la voce di papà.

'Cosa. Significa. Tutto. Ciò.' Tipico di lui. Scandiva sempre le parole per evitare di urlare. La scena diventava interessante!

'Uhm...cosa intendi...uhm...precisamente?' Ma che cosa le prende??

'Mamma, il coraggio dove lo hai messo??' Le bisbigliai.

'Lo hai fatto di nuovo. Questo è il quinto divano in due anni.' Le disse duro come la pietra.

'Uhm...io non vedo divani nuovi...haha, è solo una tua impressione! Haha! Tu credi di vedere un divano nuovo quando invece è sempre quello! Haha! Si chiama illusione ottica! Haha-' E durante l'attacco di panico della mamma, sentii un rumore. Probabilmente papà aveva preso il telefono. Infatti...

'Melissa?' Ah, la voce di papà...

'Papà?'

'Sono contento che stai bene, ma se permetti ora io e la mamma dobbiamo discutere di questo piccolo problemino. E lo faremo altrove.'

'Camera da letto? Punizione?' Trattenni una risata. Non mi vergognavo a dirlo, perché sapevo di cosa si trattava e sapevo che finivano sempre per fare l'amore. E non mi imbarazzava saperlo. Papà era abbastanza schietto al riguardo e la mamma ci aveva raccontato delle punizioni che usava impartirle papà. Quanto vorrei un amore così...

'Sei perspicace, figlia. Quindi ti lascio. E parla con tua sorella, che già sa tutte le raccomandazioni.' Disse serio come al solito.

'Va bene, papà. Ti amo tanto.' Lo salutai mandandogli un bacio nell'altoparlante. Ci fu una piccola pausa e un sospiro profondo.

'Anch'io, piccola di papà.' E con quello sentii il telefono staccarsi. Mi vennero le lacrime agli occhi, ma le trattenni per non essere sempre quella che piangeva. Mi trovai Agata che mi guardava timida. 'Oh, scusami tanto se ho disturbato il tuo studio!' Le dissi.

'Tranquilla...si vede che adori i tuoi genitori...' Rispose.

'Da morire...' Le sorrisi. Poi sentii il mio telefono vibrare. Mi scusai con Agata e andai a leggere. Era dal nostro gruppo.

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora