30. AL SETTIMO CIELO...

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ATTENZIONE!
Contenuti espliciti in questo capitolo. Leggete a vostra discrezione.

MIA

Ero furiosa e stanca. Stanca di tutte le bugie e le cose nascoste che ci tenevano in famiglia e furiosa perché ci trattavano ancora come bambine. Papà non aveva il diritto di ricattarmi in quel modo né tantomeno tenerci all'oscuro dei fatti riguardanti zio Yago. Ormai avevamo capito che c'era qualcosa del suo passato che era molto più che il mondo delle lotte clandestine, ma per una ragione ancora non identificata, non volevano dircelo. Ma non era quello il punto. Ero stanca di essere la brava Mia, la responsabile Mia, la Mia matura e la Mia che non si sarebbe mai cacciata nei guai. Mi voleva ricattare riguardo ad Axel? Bene, che lo avesse pure fatto. Non volevano dirmi nulla del passato? Allora dovevo difendere zio Yago a tutti i costi e ciò voleva dire accettare la condizione di Alexander. Ma lo avrei fatto solo dopo aver chiamato una persona e provare la mia ultima carta.

Cercai, perciò, di camminare il più in fretta possibile e nascondermi per non essere trovata da mio padre. Sentii i passi di Axel alle mie spalle, ma non rallentai. Solo quando afferrò il mio polso mi girai di scatto.

'Non ho tempo! Lasciami andare e fa il tuo lavoro!' Gli sbottai in viso. Lui indurì lo sguardo.

'Che cavolo ti prende? Dove stai scappando?' Mi chiese.

'Non ti importa. Perciò lasciami prima che papà mi trovi. Ne ho avuto abbastanza per oggi.' Gli dissi riuscendo a liberare il mio polso e voltarmi per ripartire. 'E stammi a distanza di sicurezza. Voglio la mia privacy.' Gli dissi prima di riprendere la corsa.

Mi fermai poco più in là ed entrai in un localino dirigendomi ai bagni. Lì avrei potuto fare la telefonata. Infatti, una volta lì, feci partire la chiamata.

Uno squillo...

Due squilli...

Tre squilli...

Quatt-

'Pronto?' La voce professionale e molto familiare rispose.

'Zio...' Dissi semplicemente.

'Mia? Amore dello zio, che mi dici? I tuoi sono arrivati?' Chiese leggermente agitato.

'Sono arrivati, zio. Marzia è li con voi suppongo...' Gli chiesi prima di arrivare al punto in questione.

'Sì, i ragazzi sono con noi. Si stanno comportando bene, anche se non abbiamo capito il motivo per cui i tuoi genitori sono volati da voi in fretta e furia...'

'È complicato, zio Teo. Ma ti ho chiamato per un altro motivo.' Passai così in tenuta professionale.

'Devo preoccuparmi?' Mi chiese con quella voce troppo simile a quella di mio padre.

'Dovresti dirmelo tu e per farlo devi rispondere ad una mia domanda...'

'Mmh...sentiamo.' Disse indeciso.

'Voglio sapere del passato di zio Yago. E ho urgentemente bisogno di questa informazione.' Gli dissi serissima.

La pausa fu quasi eterna. Dopotutto era un Valente.

'Per quale motivo vuoi sapere una cosa del genere? Chi ti ha dato una ragione per indagare sul suo passato?' Ovviamente ignorò la risposta.

'Non ti basta sapere che mi serve a tutti i costi saperlo?' Provai.

'No. Perché se fosse stato così importante ci avrebbe pensato tuo padre a riferirtelo, non ti pare? Invece lo stai chiedendo a me.' Mannaggia alla logica dei Valente.

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